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Torture,
bunker e ogm
Marcello
Pamio
La guerra per la «liberazione» - pensata dai neoconservatori
dell’amministrazione statunitense molto prima dell’11 settembre 2001
e realizzata con l’appoggio dei cugini britannici - ha raggiunto il
massimo della nefandezza. Centinaia di immagini oscene mostrano al mondo
intero come alcuni prigionieri iracheni, sono stati maltrattati,
torturati e seviziati.
Si doveva andare in Iraq per trovare le armi di distruzione di
massa, eliminare Saddam Hussein colpevole di torture e massacri, e
aiutare la popolazione a ritrovare la propria dignità; e invece, dopo
un anno e mezzo di guerra che ha provocato circa 1000 morti tra la coalizione
e oltre 10.000 morti tra la popolazione, si scopre che i «liberatori»
si sono trasformati in aguzzini!
Forse ha ragione il «grande statista» George W. Bush, quando afferma
che si tratta di casi sporadici? Speriamo, ma le foto che immortalano «border
line» in mimetica durante atti efferati continuano ad aumentare,
infiammando sempre più l’opinione pubblica mondiale e soprattutto i
diretti interessati, gli iracheni. Per risolvere tale delicatissima
vicenda, che mette a repentaglio l’intero processo di «democratizzazione»
forzata, ci ha pensato lo stesso presidente statunitense ringraziando di
cuore il povero e maltrattato Donald Rumsfeld!
«Grazie Rumsfeld» è stata la durissima presa di posizione dell’uomo
più potente del mondo! Invece di spedire in «missione gratuita» a Guantanamo
Bay, il capo del Pentagono responsabile delle operazioni militari in
Iraq, e di conseguenza responsabile dei comportamenti delle truppe, lo
ha ringraziato per il «lavoro superbo» che ha fatto. Cosa aggiungere?
I colpevoli però, quelli materiali, saranno puniti con la corte
marziale: il soldato Jeremy Sivits, immortalato con soddisfazione
durante l’«opera» seviziatoria, rischia pensate, «un anno di
carcere, la riduzione della paga a un terzo per un intero anno» e se
gli dovesse andare proprio male, il «congedo per cattiva condotta». Un
militare colpevole, senza ombra di dubbio, di torture e maltrattamenti
inauditi può essere congedato per cattiva condotta? Sarebbero queste le
famose punizioni esemplari? O invece vogliono essere più leggeri con la
«manovalanza» perché gli ordini venivano direttamente dai servizi
d’intelligence? La mitica CIA.
Gli esperti dei servizi per non
sporcarsi le mani - di sangue - hanno istruito i militari sulle tecniche
psicologiche e di condizionamento fondamentali per fiaccare il nemico e
renderlo malleabile per gli interrogatori che loro successivamente
avrebbero eseguito. «Un lavoro superbo»!
E
l’Italia in tutto questo cosa c’entra? Assolutamente nulla ha detto
il nostro premier…e se lo dice lui, come non credergli? E poi in
questo periodo è fin troppo occupato a farsi costruire un bunker (o un
tunnel) nel paradiso naturale in Sardegna. In barba alle leggi nazionali
e regionali che impediscono qualsiasi edificazione fino a 300 metri dal
mare, con la scusante del «segreto di Stato», il nostro premier sta
edificando. Ma cosa? Nessuno lo sa, nemmeno il comune di Olbia, per via
della «secretazione di Stato». Addirittura
non ci si può avvicinare perché dal mare la zona è protetta da due
motovedette (pagate da noi) e dall’alto da elicotteri (sempre pagati
da noi)!
Secondo qualche indiscrezione, questo tunnel serve per collegare Villa
Certosa con il mare…
Come non dargli ragione? Di questi tempi avere una via fuga in mare
aperto è sempre una buona cosa!
Concludo con una notizia molto importante apparsa oggi nei quotidiani:
la più grande ditta biotech del mondo, la Monsanto, ha dichiarato di
voler sospendere la sperimentazione sul frumento geneticamente
modificato! Per voce del vicepresidente Carl Casale, la ditta riconosce
«che le opportunità di business con il Roundup Ready [grano
ogm] sono meno attraenti rispetto ad altre, priorità commerciali».
Un modo elegante per dire che la consapevolezza delle persone che NON
vogliono gli alimenti geneticamente modificati ha creato un danno
economico talmente imponente da far cambiare rotta alle politiche
agroalimentari. Una cosa non da poco!
Infatti dal 1997 le piantagioni di questo grano modificato sono calate
del 25%!
Che
sia arrivato finalmente il momento di investire non più nel «bio-tecnologico»,
ma bensì nel «bio-logico»?
Si dice che la speranza è sempre l’ultima a morire…