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Nuova
nave umanitaria verso Gaza attaccata dalla marina israeliana
da Globalresearch.ca - visto su www.thelivingspirits.net
Come
annunciato nel post pubblicato sul blog Cafè de Humanité e tradotto da Global Research
Canada il 16.5.11, ecco nel seguito gli aggiornamenti della
situazione e maggiori dettagli.
Autore dell’articolo che traduco e sintetizzo è
lo stesso Michel Chossudovsky
(direttore del Centro di Ricerca sulla Globalizzazione:
Global Research):
"La
nave The Spirit of Rachel Corrie (nota ufficialmente come FINCH) che sta
trasportando un cargo umanitario verso Gaza è stata attaccata da una
nave di ricognizione israeliana all’interno della cosiddetta zona di
sicurezza palestinese: Palestinian Security Zone, il 15 Maggio alle h.
10.54pm EDT.
Nel corso delle ultime ore, Global Research ha comunicato molte volte con la nave Rachel Corrie in rotta verso Gaza. Quel che segue è un aggiornamento dettagliato. (la comunicazione precedente qui)
Il
Centre for Research on Globalization (CRG) è un partner in questa
impresa ed ha a bordo la sua collaboratrice Julie Lévesque:
(…) The Spirit of Rachel Corrie è entrata nelle acque di Gaza senza
essere intercettata.
La nave israeliana con il suo equipaggiamento radar e la sua tecnologia
di comunicazione avanzata non
si è accorta della Spirit of Rachel Corrie Mission.
Erano impreparati Non avevano ricevuto precedenti informazioni sulla
missione della Rachel Corrie, che era stata pianificata da molti mesi e
il cui arrivo sulle coste di Gaza era previsto per il giorno della
commemorazione di “Nakba" (Nakba è la parola araba per
catastrofe e significa "l’espulsione
e l’espropriazione di centinaia di migliaia di palestinesi dalle loro
case e dalla loro terra nel 1948)
Ironicamente,
il Mossad, i servizi segreti israeliani, era all’oscuro di questa
missione
I vascelli della marina israeliana hanno agito in modo improvvisato,
senza sapere prima nè avere istruzioni dall’intelligence. Non
sembrava avessero ricevuto precise istruzioni dal governo israeliano. Al
momento dell’attacco, i passeggeri a bordo avevano l’impressione che
la nave fosse ancora nelle acque internazionali, ma invece era un miglio
all’interno della "Palestinian Security zone",
nelle acque territoriali di Gaza, a breve distanza dalla linea
costiera di Gaza. Questo è stato un conseguimento importante.
Due
vascelli navali israeliani inizialmente hanno lanciato "un attacco
di ammonimento" sulla Rachel Corrie, indicando che se la nave
non avesse cambiato il suo corso avrebbero sparato alla ciurma e
ai passeggeri. Uno dei passeggeri è
stato quasi ucciso a seguito dell’attacco.
Lo scambio di battute che segue ha avuto luogo tra la marina israeliana
e la nave, come riportato da la giornalista del Free Malaysia Today, a
bordo della Spirit of Rachel Corrie:
"Israeli
army: Questo è un colpo di intimidazione. Tornate indietro.
Captain
Jalil Mansor: Siamo civili disarmati in missione umanitaria verso Gaza
Israeli army: Questa è una zona militare chiusa. E’ una violazione.
Tornate indietro.
Mansor:
Continuerremo (la missione).
Gli
Israeliani si sono poi diretti verso il retro della nave di aiuto
e hanno mandato un secondo sparo in aria di intimidazione.
Graham:
Questa è una violazione (della legge internazionale). Siamo
in una missione di pace e siamo disarmati.
Israeli
army: Tornate indietro. Spareremo ancora.
Graham: State sparando verso civili disarmati.
Israeli
army: Non abbiamo sparato verso civili disarmati.
Graham:
Sembra proprio che stiate sparando verso di noi
Israeli
army: Non abbiamo sparato verso di voi. E’ solo uno sparo di
intimidazione.
A
seguito di questa conversazione, l’esercito israeliano ha sparato due
altri colpi e ha minacciato: “la prossima volta sbarchiamo sulla
vostra nave.”
Quindi
abbiamo sentito che la marina egiziana diceva agli israeliani via radio:
“cessate il fuoco. Sono in acque egiziane.”
Nel
rendersi conto della presenza delle forze navali egiziane, gl israeliani
si sono allontanati." (Free
Malaysia Today, http://www.freemalaysiatoday.com/2011/05/16/israel-fires-warning-shots-at-msian-ship/ May 16, 2011)
La
nave di guardia egiziana era inizialmente all’oscuro di ciò che stava
succedendo. La marina israeliana ha contattato la marina egiziana ed
inizialmente non ha avuto risposta.
Nella
nostra precedente cronaca (preparata alle 12.30am) a seguito di una
comunicazione con la nave appena poco dopo mezzanotte si faceva
riferimento alla cooperazione tra la marina israeliana
e la controparte egiziana. Mentre avveniva questa
cooperazione, gli Egiziani hanno avuto un ruolo di supporto, che è
servito a placare gli attacchi israeliani. Hanno anche assicurato la
scorta dello Spirit of Rachel Corrie nelle acque territoriali egiziane.
La Marina Israeliana ha contattato la Spirit of Rachel Corrie. Sono
stati informati sulla natura del cargo e che la ciurma e i passeggeri
erano civili disarmati.
L’attacco intimidatorio è stato aggressivo e hanno usato armi
automatiche. Sono state schierate due barche di ricognizione navale
israeliane armate di mitragliatrici. Gli Israeliani hanno anche aperto
il fuoco sul peschereccio palestinese
che era nelle acque territoriali di Gaza.
A
seguito dell’iniziale “attacco intimidatorio” hanno ordinate alla
Spirit of Rachel Corrie di fare marcia indietro. "Tornate indietro
o facciamo fuoco”. Tuttavia una volta che la nave ha cambiato corso
come richiesto dal commando israeliano, hanno continuato a fare fuoco
sulla nave: "Hanno cominciato a fare fuoco per uccidere”
La nave della marina egiziana mentre comunicava con la Marina israeliana
è stata strumentale per scortare la nave verso un porto sicuro. La
ciurma della nave egiziana è stata di supporto nell’assicurare la
sicurezza della ciurma e dei
passeggeri del vascello
umanitario.
C’è
stata una comunicazione tra la nave egiziana ed israeliana e gli
Israeliani hanno ringraziato la nave egiziana per essere intervenuta.
The Spirit of Rachel Corrie, la sua ciurma e i suoi passeggeri sono ora
in acque territoriali egiziane, ancorati al porto egiziano di Al
Arish, a breve distanza dalle acque internazionali di Gaza.
E’ essenziale a questo stadio mobilitare tutto il mondo in supporto
alla Spirit of Rachel Corrie, per rompere il blocco, aprire le acque
territoriali di Gaza all’aiuto e al commercio ed anche usare questa
opportunità per aprire il confine territoriale
tra l’Egitto e Gaza.
Il convoglio umanitario è significativo nel processo di riabilitazione
della infrastruttura della salute pubblica di Gaza, incluso il sistema
fognario che fu parzialmente distrutto dai bombardamenti israeliani
durante le operazione “Piombo Fuso”:
Il 27 Dicembre 2008,
l’esercito israeliano lanciò
l’operazione Cast Lead- Piombo Fuso che non solo uccise circa 1400
Palestinesi, ma anche distrusse le infrastrutture vitali
per la vita degli abitanti di Gaza con seri problemi di acqua e
di fognature
Una
riparazione delle fognature è stata impossibile poiché gli Israeliani
hanno impedito l’entrata di materiali da costruzione
cosi come del carburante per risolvere questa disperata
situazione.
Secondo il resoconto di Emergency
Water, Gruppo per la Sanità e l’Igiene (EWASH), "il rilascio di
quotidiano di 80 milioni di litri di acque scure non trattate o
parzialmente trattate, nell’ambiente e nel Mediterraneo
è primariamente il risultato del blocco imposto da Israele sulla
Striscia di Gaza”
Gaza, una delle aree più densamente popolate del mondo, al momento sta
affrontando seri problemi di salute come la sindrome dei bambini blu, la
diarrea ed altre malattie
generate dall’acqua, come il tifo e l’epatite A.
La
World Health Organization - OMS – sta mettendo in guardia da una
possibile epidemia di colera se non si fa nulla rapidamente per
risolvere questa situazione di crisi sanitaria.
Secondo I Medici per I Diritti Umani-Israele: "Tra il 90% e il 95%
delle acque nella Striscia di Gaza non sono sicure da bere" La
causa principale del problema attuale deriva dalla distruzione, durante
l’operazione Piombo Fuso, di 20 km di tubazioni idriche, 7,5 km di
fogne e 5700 serbatoi di acque mobili”
Mentre gli abitanti di Gaza vivono gli impatti ambientali drammatici
della crisi fognaria ed idrica, gli effetti hanno già raggiunto le
coste israeliane e potrebbero diffondersi colpendo anche i paesi
confinanti. La grave questione della salute e dell’ambiente ha bisogno
di essere affrontata con urgenza. La comunità internazionale deve
richiedere che sia tolto il blocco illegale di Israele.
La
Missione della Spirit of Rachel Corrie ha origine dalla partecipazione
della PGFP (Perdana Global Peace Foundation) alla Freedom Flottilla nel 2010, in cui furono uccisi 9
attivisti dai commandos israeliani.
(Perdana's Second Press Release, Nakba
and the Spirit of Rachel Corrie: Humanitarian Ship Attacked by Israel
now within 1.5 nautical miles of Gazan Waters0777 646 2379,
Global Research, May 16, 2011)
Fonte
originale : http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=24789
Traduzione a cura di Cristina Bassi