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- Dopo
l'11 settembre
- Pagina massmedia
Propaganda di guerra
Di
Michel Chossudovsky* - tratto da http://globalresearch.ca/articles/CHO301B.html
Visto
su http://utenti.lycos.it/progettoeurasia
I pianificatori militari del
Pentagono sono profondamente consapevoli del ruolo centrale della
propaganda di guerra. Per iniziativa del Pentagono, del Dipartimento di
Stato e della CIA, è stata lanciata una campagna di terrore e di
disinformazione. La plateale distorsione della verità e la sistematica
manipolazione delle fonti di informazione sono parte integrante della
pianificazione bellica. In seguito all'11/9, il Segretario della Difesa
Donald Rumsfeld ha creato l'Office of Strategic Influence (OSI), ovvero
l'"Ufficio della Disinformazione", come è stato etichettato
dai suoi critici: "Il Dipartimento della Difesa ha detto che
avevano bisogno di farlo, e stavano realmente per impiantare storie che
erano false in paesi stranieri - come sforzo per influenzare l'opinione
pubblica mondiale." (1)
Ma, all'improvviso, l'OSI veniva formalmente sciolta sotto la spinta di
pressioni politiche e di "fastidiosi" articoli dei media,
"i cui scopi erano deliberatamente tendenziosi rispetto alla
necessità di portare avanti gli interessi Americani."
(2)
"Rumsfeld si ritirava, dichiarando tutto il suo sconcerto." (3)
Nonostante questo apparente dietrofront l'orwelliana campagna di
disinformazione del Pentagono rimane funzionalmente intatta: "A
questo riguardo il Segretario alla Difesa non è stato particolarmente
franco. Fare disinformazione con la propaganda militare è parte
essenziale della guerra." (4)
Rumsfeld, più tardi, ha confermato in un'intervista stampa che, mentre
l'OSI non esisteva più di nome, "i compiti previsti per l'Ufficio
vengono eseguiti" (5)
(le precise parole di Rumsfeld possono essere consultate a www.fas.org/sgp/news/2002/11/dod111802.html).
Molte delle agenzie governative e dei servizi di informazione - con
collegamenti con il Pentagono - sono coinvolti in vari aspetti della
campagna di propaganda. La realtà viene rivoltata. Le azioni di guerra
vengono annunciate come "interventi umanitari" indirizzati al
"cambio di regime" ed al "ristabilimento della
democrazia". L'occupazione militare e l'uccisione di civili sono
presentate come "peace-keeping". La diminuzione delle libertà
civili - nel contesto della cd "legislazione antiterrorismo" -
viene dipinta come un mezzo per fornire la "sicurezza interna"
e preservare le libertà civili. E sottolineando queste realtà
manipolate, le dichiarazioni"Osama bin Laden" e "Armi di
distruzione di massa", che circolano in modo diffuso nella catena
dell'informazione giornalistica, sono promosse come fondamentali per una
razionale un'interpretazione degli eventi mondiali. Nel critico
"panorama di pianificazione" che conduce ad una invasione
dell'Iraq, il capovolgimento dell'opinione pubblica, internamente e nel
mondo, costituisce parte integrante dell'agenda di Guerra, la propaganda
di Guerra viene progettata a tutti gli stadi: prima, durante le
operazioni militari, così come nella terribile conclusione della
guerra. La propaganda di guerra serve a distogliere dalle reali cause
del conflitto e dalle conseguenze della guerra stessa. Pochi mesi dopo
che l'OSI venne sciolto tra le polemiche (febbraio 2002) il New York
Times confermava che la campagna di disinformazione procedeva a pieno
ritmo e che il Pentagono stava: "...considerando di emanare una
direttiva segreta ai militari americani per condurre operazioni coperte
mirate ad influenzare l'opinione pubblica ed i politici nei paesi amici
e nelle nazioni neutrali ..." La proposta ha acceso un aspra
battaglia nell'amministrazione Bush sul fatto se i militari dovessero
eseguire missioni segrete di propaganda in nazioni amiche come la
Germania... "La lotta - ha dichiarato un funzionario del Pentagono
- verte sul sistema di comunicazioni strategiche per la nostra nazione,
sul messaggio che noi vogliamo inviare per influenzare a lungo termine,
e come costruirlo. Noi possediamo le strutture, le capacità e
l'addestramento idonei per influenzare la pubblica opinione delle
nazioni amiche e neutrali. Noi possiamo fare questo e farla
franca!" (6)
Per sostenere l'agenda di guerra
queste "realtà fabbricate", introdotte giorno dopo giorno
nella catena dell'informazione di massa, devono diventare verità
indelebili, che formino parte di un ampio consenso politico e dei media.
A questo riguardo, i media ufficiali, sebbene agiscano indipendentemente
dall'apparato militare e di intelligence, sono uno strumento di questo
sistema tendente al totalitarismo. In stretto collegamento con il
Pentagono e la CIA, anche il Dipartimento di Stato ha istituito una sua
propria unità civile di propaganda, guidata diretta dalla
Sottosegretaria di Stato per le Relazioni e gli Affari Pubblici
Charlotte Beers, una figura potente nell'industria pubblicitaria.
Lavorando a stretto contatto con il Pentagono, la Beers è stata
nominata a capo dell'unità di propaganda del Dipartimento di Stato
immediatamente dopo l'11/9. Il suo mandato consisteva nel
"contrapporsi e neutralizzare l'anti-Americanismo esterno." (7)
Il suo ufficio al Dipartimento di Stato deve: "'assicurare che le
pubbliche relazioni (di coinvolgimento, di informazione e guida, di
influenza sulle comunicazioni internazionali importanti), vengano
praticate in armonia con gli affari pubblici (con sfera di estensione al
di là degli Statunitensi) e con la diplomazia tradizionale, per dare
impulso agli interessi e alla sicurezza degli USA e produrre la base
morale per la leadership Americana nel mondo." (http://www.state.gov/r/
)
La più importante componente
della campagna di paura e disinformazione è la CIA, che, segretamente,
retribuisce autori, giornalisti e critici dei media attraverso una
ragnatela di fondazioni private ed organizzazioni di facciata
sponsorizzate dalla CIA. La CIA influenza anche l'ambito e la direzione
di molte produzioni di Hollywood. Dall'11/9 una terzo delle produzioni
di Hollywood sono film di guerra. "Le star e gli autori di
Hollywood si precipitano a sostenere il nuovo messaggio di patriottismo,
consultandosi con la CIA e dibattendo con il militari su possibili
attacchi terroristici nella vita reale." (8)
"The Sum of All Fears" (L'estate del terrore)", diretto
da Phil Alden Robinson, che descrive lo scenario di una guerra nucleare,
ha ricevuto l'approvazione e il supporto economico sia del Pentagono,
che della CIA. (9)
Disinformazione viene quotidianamente "seminata" da agenti
della CIA nelle redazioni dei più importanti quotidiani, delle riviste
e dei canali Televisivi. All'esterno vengono spesso utilizzate ditte di
pubbliche relazioni per creare "storie fasulle, accuratamente
documentate da Chaim Kupferberg in relazione agli eventi dell'11
settembre: "Un gruppo relativamente piccolo, ma ben coordinato, di
corrispondenti preparano gli scoops che vengono pubblicati nelle
relativamente poche fonti di notizie ufficiali, dove i parametri del
dibattito sono stabiliti e la "realtà ufficiale" viene
consacrata per tutti gli altri nella catena dell'informazione". (10)
Inoltre, iniziative di subdola disinformazione sotto gli auspici della
CIA sono messe in atto attraverso vari servizi di informazione satelliti
in altri paesi. Dall'11/9 esse sono risultate nella disseminazione
giornaliera di false informazioni riguardanti presunti "attacchi
terroristici".
Praticamente in tutti i casi
riportati (Gran Bretagna, Francia, Indonesia, India, Filippine ecc.) si
diceva che i "presunti gruppi terroristi" avevano
"collegamenti con al Qaeda di Osama bin Laden", senza
naturalmente riconoscere il fatto (ampiamente documentato da rapporti di
intelligence e documenti ufficiali) che al Qaeda è una creazione della
CIA.
La dottrina dell'
"Autodifesa"
In questa congiuntura critica,
nei mesi che portano all'annunziata invasione dell'Iraq, la campagna di
propaganda si è messa in movimento per sostenere l'illusione che
"l'America si trova sotto attacco". Passata non solamente
attraverso i media ufficiali ma anche attraverso molti siti internet di
comunicazione alternativa, queste "realtà fabbricate"
ritraggono la guerra come un atto di autodifesa in buona fede, mentre
nascondono accuratamente i vasti obiettivi strategici ed economici della
guerra. A sua volta, la campagna di propaganda sviluppa un casus belli,
"una giustificazione", una legittimità politica per la
guerra. La "realtà ufficiale" (comunicata abbondantemente nei
discorsi di George W) si posiziona sulla premessa marcatamente
"umanitaria" di una cosiddetta "guerra preventiva",
o più chiaramente "difensiva", "una guerra per
proteggere la libertà": " Noi siamo sotto attacco, perché
noi amiamo la libertà! Ed è per questo, perché noi amiamo la libertà
e diamo valore alla vita di ogni uomo, che stanno tentando di
ferirci." (11)
Espresse nel National Security Strategy (NSS), la dottrina della
"guerra difensiva" preventiva e della "guerra al
terrorismo" contro al Qaeda costituiscono le due essenziali colonne
portanti della campagna di propaganda del Pentagono. L'obiettivo è
presentare l' "azione militare preventiva", cioè la guerra,
come atto di "autodifesa" contro due categorie di nemici, gli
"stati canaglia" ed i "terroristi islamici":
"La guerra contro i terroristi di portata globale è un'impresa di
durata indeterminabile. L'America agirà contro queste minacce che
stanno profilandosi, prima che prendano forma completamente. Gli stati
canaglia ed i terroristi non cercano di attaccarci utilizzando mezzi
convenzionali. Sanno che tali attacchi fallirebbero. Invece essi si
affidano ad azioni di terrore e, potenzialmente, all'uso di armi di
distruzione di massa (...) Gli obiettivi di tali attacchi sono le nostre
forze armate e le nostre popolazioni civili, in violazione di una delle
principali norme della legge di guerra. Come è stato dimostrato dalle
perdite dell'11 settembre 2001, vittime civili in massa sono l'obiettivo
specifico dei terroristi e queste perdite saranno esponenzialmente più
gravi se i terroristi entreranno in possesso ed useranno armi di
distruzione di massa. Gli Stati Uniti hanno a lungo mantenuto l'opzione
di azioni preventive per contrastare una seria minaccia alla nostra
sicurezza nazionale. Più grande la minaccia, maggiore il rischio della
inattività, e più irresistibile il fatto di intraprendere azioni
anticipatorie per difenderci, (...). Per bloccare o prevenire tali atti
ostili da parte dei nostri avversari, gli Stati Uniti, se necessario,
agiranno preventivamente". (12) (National Security Strategy, White House, 2002, http://www.whitehouse.gov/nsc/nss.html )
L'immissione della disinformazione nella catena
dell'informazione
Come
viene portata a compimento la propaganda di guerra? Quotidianamente
vengono immesse nella catena dell'informazione due tipi di
"dichiarazioni" che "balzano agli occhi" provenienti
da una varietà di fonti (comprese dichiarazioni di funzionari della
sicurezza nazionale, dai media, istituti con sede a Washington ecc.).
Alcuni dei fatti (comprese le notizie riguardanti presunti terroristi)
sono palesemente fabbricate dai servizi di informazione. Queste
dichiarazioni sono supportate da semplici ed attraenti
"ritornelli", che preparano la scena per fabbricare le
notizie:
Ritornello n. 1:
"Al Qaeda di Osama bin Laden" (Osama) è dietro la maggior
parte delle storie riguardanti la "guerra al terrorismo",
compresi "asseriti", "futuri", "presunti"
e "reali" attacchi terroristici. Quello che raramente viene
menzionato è che questo nemico esterno, al Qaeda, è una "attività
di intelligence" della CIA, usata in operazioni coperte.
Ritornello n. 2:
La dichiarazione "Armi di Distruzione di Massa (ADM)" viene
usato per giustificare la "guerra preventiva" contro gli
"Stati sponsors del terrore", - ad esempio nazioni come
l'Iraq, l'Iran, e la Corea del Nord, che si suppone in possesso di ADM.
Come è ampiamente documentato nel caso dell'Iraq, una larga quantità
di notizie riguardanti attacchi biologici e con ADM è stata costruita a
tavolino.
Le dichiarazioni su "ADM"
e "Osama bin Laden" diventano parte del dibattito giorno dopo
giorno, incorporate in conversazioni di routine tra cittadini. Ripetute
fino alla nausea, esse penetrano nella coscienza profonda della gente
comune forgiando le loro percezioni individuali sui fatti attuali.
Attraverso la falsità e la manipolazione, questo formare le menti di
intere popolazioni prepara il terreno, sotto la facciata di una
democrazia funzionante, per l'instaurazione di fatto di uno stato di
polizia. Non c'è bisogno di dire che la propaganda di guerra
indebolisce il movimento pacifista. La disinformazione riguardo presunti
"attacchi terroristici" o "armi di distruzione di
massa" provoca a sua volta un atmosfera di paura, che mobilita un
fermo patriottismo e sostegno per lo Stato ed i suoi principali
esponenti politici e militari. Ripetuto praticamente in ogni rassegna
nazionale di notizie questa stigmatica focalizzazione su ADM-al Qaeda
essenzialmente serve come un dogma, per ingannare la gente sulle cause e
le conseguenze della guerra di conquista dell'America, mentre fornisce
una semplice, indiscussa e autoritaria giustificazione all'
"autodifesa". Più recentemente, sia nei discorsi del
Presidente Bush che in quelli del Primo Ministro Blair, come pure nelle
notizie informative, le asserzioni sulle ADM ora sono attentamente
mescolate con quelle che riguardano Osama. Il ministro della difesa
della GB Jack Straw ai primi di gennaio ha avvertito che "gli
'stati canaglia' come l'Iraq probabilmente erano la fonte più
importante di tecnologia ADM per gruppi come al Qaeda". (13)
Inoltre, in gennaio è stata scoperta a Edimburgo una presunta cellula
di al Qaeda con "collegamenti con l'Iraq", dicendo che era
coinvolta nell'uso di armi biologiche contro il popolo inglese. L'agenda
nascosta delle dichiarazioni sui "collegamenti con l'Iraq" è
clamorosamente ovvia: viene detto che i cd "stati sponsor del
terrore" sostengono Osama bin Laden. Di converso, viene detto che
Osama collabora con l'Iraq nell'uso delle armi di distruzione di massa.
Negli ultimi mesi, diverse migliaia di notiziari hanno tessuto le trame
di eventi che collegano le ADM con Osama, trame delle quali qui si
forniscono degli estratti:
- "Gli scettici
argomenteranno che la inconsistenza delle prove non sono una prova che
gli Iracheni non abbiano continuato a sviluppare armi di distruzione di
massa. Quindi questo consente a Washington di cercare qua e là altre
prove materiali schiaccianti e accusatorie, come la pretesa esternata a
metà settimana, sempre senza alcuna prova, che gli estremisti Islamici
affiliati con al Qaeda fossero entrati in possesso di un'arma chimica in
Iraq, nel novembre scorso, o più tardi in ottobre." (14)
- "La Corea del Nord ha ammesso di avere mentito su
ciò e sta imprudentemente riavviando il suo programma nucleare. L'Iraq
ha quasi certamente mentito su questo, ma non lo ammetterà. Nel
frattempo al Qaeda, sebbene dispersa, rimane una forza oscura e
minacciosa ed assieme ad altri gruppi terroristi ed a potenziali
destinatari del suo mortale arsenale potrebbe riemergere in Iraq e Corea
del Nord". (15)
- "Il Primo Ministro Britannico Tony Blair ha indicato l'Iraq,
la Corea del Nord, il Medio Oriente e al Qaeda fra i problemi
"difficili e pericolosi" che si affacciano alla Gran Bretagna
nel prossimo anno." (16)
Gli argomenti "ADM-Osama" sono usati in modo massiccio dal
sistema dei mezzi di informazione di massa. Dopo l'11 settembre, queste
proposizioni paradigmatiche sono diventate anche una parte dei
quotidiani discorsi politici. I collegamenti fra ADM e Osama hanno
inoltre permeato le opinioni degli operatori della diplomazia
internazionale e i funzionari delle Nazioni Unite.
Michel Chossudovsky
16 gennaio 2003
http://globalresearch.ca/articles/CHO301B.html
NOTE
1.
Intervista con Steve Adubato, Fox News, 26 Dicembre 2002.
2.
Air Force Magazine, gennaio 2003, in corsivo.
3.
Adubato, op. cit. in corsivo.
4.
Ibidem, in corsivo.
5.
Riportato in Federation of American Scientists (FAS) Secrecy News,
http://www.fas.org/sgp/news/secrecy/2002/11/112702.html
L'intervista stampa di Rumsfeld può essere consultata a: http://www.fas.org/sgp/news/2002/11/dod111802.html
6.
New York Times, 16 dicembre 2002.
7. Sunday Times, Londra 5 gennaio 2003.
8.
Ros Davidson, Le stelle si meritano le loro strisce, The Sunday Herald
(Scozia), 11 Novembre 2001.
9.
Vedi Samuel Blumenfeld, Il Pentagono e la CIA arruolano Hollywood, Le
Monde, 24 luglio 2002,
http://www.globalresearch.ca/articles/BLU207A.html
.
10.
Chaim Kupferberg, I preparativi di propaganda per l'11 settembre, Global
Outlook, No. 3, 2003, p. 19,
http://www.globalresearch.ca/articles/KUP206A.html
.
11.
Considerazioni del Presidente Bush a Trenton, New Jersey, "Welcome
Army National Guard Aviation Support Facility, Trenton, New Jersey
", 23 settembre 2002.
12.
Strategia per la Sicurezza Nazionale, Casa Bianca, 2002, http://www.whitehouse.gov/nsc/nss.html
13.
Agenzia France Presse (AFP), 7 gennaio 2003.
14.
All'interno delle News, 20 gennaio 2003.
15.
Christian Science Monitor, 8 gennaio 2003
16.
Agenzia France Presse (AFP), 1 gennaio 2003
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* Michel Chossudovsky è l'autore di "Guerra e
globalizzazione. Le verità dietro l'11 settembre e la nuova politica
americana." Professore di Scienze Economiche all'Università di
Ottawa, è Direttore del Centro per la Ricerca sulla Globalizzazione,
che ospita il sito web che consente di affrontare in modo critico gli
argomenti relativi al rapporto guerra-globalizzazione: www.globalresearch.ca. Questo
testo su "Propaganda di guerra" costituisce la prima parte di
un documento diviso in due parti. La seconda si focalizza su "Come
si costruisce un nemico". La versione in italiano dei due articoli,
cui abbiamo apportato solo alcune lievi modifiche lessicali, è stata
ricavata dal sito http://freebooter.da.ru