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Vecchietti
molto arzilli
Ariel
Magnus “Reforma” (Messico) – tratto da “Internazionale” 544,
18 giugno 2004
www.internazionale.it
In
Danimarca alcune case di riposo hanno deciso di sperimentare una nuova
terapia: proiettano film porno per i loro ospiti. Il risultato? Gli
anziani stanno meglio!
Alla
fine del secolo scorso, nelle librerie di Buenos Aires circolava un
libro intitolato Il sesso dopo i
sessanta. Come gli altri volumi della stessa collana, era composto
soltanto da pagine bianche.
Se
a qualche nonnetto fosse venuto in mente di ribattere alla
spiritosaggine riempiendo le pagine del libro con un diario delle sue
prodezze amatorie, sarebbe subito stato bollato come un vecchio
sporcaccione.
Ben altra sorte gli sarebbe
toccata se invece di invecchiare in America Latina fosse vissuto nella
liberale città di Copenaghen. Laggiù, nel lontano nord, il sesso e la vecchiaia
non attirano facili ironie e rimproveri sarcastici. Al contrario,
sembrano andare molto d'accordo.
Alcune
case di riposo, con l'obiettivo dichiarato di risvegliare i sensi degli
anziani danesi, hanno deciso di animare le serate dei loro acciaccati
ospiti con le proiezioni di film porno. Non piccanti, osé o erotici:
film hard, in piena regola.
Una
piccola scossa
Tutto
è cominciato un sabato sera a Thorupgarden, una casa di riposo della
capitale danese. Invece di cullare gli anziani con il solito film di
Hollywood, la televisione a circuito interno ha provato a scuoterli con
un porno. Un errore? Il figlio del proiezionista ha fatto confusione con
i video? Uno scherzo del sorvegliante? Niente affatto. L'idea è partita
nientemeno che dal consiglio degli anziani dell'istituto e ha ricevuto
l'approvazione della direzione, sempre attenta a promuovere la salute
(anche sessuale) dei pazienti.
Com'era
prevedibile, la prima
reazione non è stata del tutto positiva, soprattutto tra le donne.
Anche se nessuno era obbligato a guardare, il solo fatto che i loro
compagni ne avessero la possibilità ha suscitato un certo allarme. E’
bastato poco tempo, comunque, perché il nuovo divertimento si
guadagnasse l'approvazione generale non solo a Thorupgarden ma anche
nelle altre residenze per la terza età di Copenaghen e dintorni.
Il
servizio non si limita solo alla proiezione di film hard, o al sostegno
logistico fornito dagli infermieri nel caso in cui il paziente non
disponga dell'ultimo grido in fatto di tecnologia, come il telecomando.
Oltre a questi piaceri visivi, i medici delle case di riposo
incoraggiano gli anziani a usufruire dei servizi delle cosiddette happy
girl, un nome che evoca passatempi più che allegri.
Intervistata da un giornale tedesco, un'ex assistente sociale che adesso
lavora come happygirl raccontala
sua esperienza: 'Li aiuto
a spogliarsi, a lavarsi dopo il rapporto sessuale e a rivestirsi. Ma il
mio compito principale è quello di fargli godere una bella esperienza
sessuale. E’ molto emozionante vedere che un uomo di 79 anni può
ancora stare bene con una donna. Lo stesso vale per gli invalidi. Molti
vorrebbero avere dei rapporti, ma non sanno bene come fare. Aiutarli mi
sembra molto bello".
I
risultati raggiunti grazie alla pornoterapia sono sorprendenti quanto
il metodo stesso: gli atti di violenza e il consumo di farmaci sono
diminuiti, soprattutto tra i malati di demenza, normalmente molto
difficili da controllare.
"E’ chiaro a tutti che la pornografia è più sana, economica e
facile da usare delle medicine", afferma Lars Elmsted Petersen,
portavoce di Eldre Sagen, un'organizzazione danese di anziani.
Visti i risultati, il ministero della salute danese ha redatto una serie
di consigli per aiutare le persone anziane o invalide a raggiungere
l'orgasmo. La guida sul sesso raccomanda di praticare la masturbazione
aiutandosi con film, foto o accessori erotici. Sempre a patto di non
obbligare nessuno, i professionisti sono liberi di fare da intermediari
tra i vari pazienti o tra pazienti e prostitute.
Per adesso, quelli che fanno uso di questa possibilità sono soprattutto
gli uomini, ma le autorità sperano che anche le donne con il tempo
comincino a darsi da fare.
Nessuna
restrizione
Che
la pornoterapia per anziani sia nata in Danimarca non è un caso. Da
molto prima del 1995 - quando il regista Lars Von
Trier e i suoi seguaci hanno stabilito le regole per fare del
buon cinema - i danesi si attengono a un dogma ben più incrollabile:
nessuna restrizione.
Già alla fine degli anni sessanta la terra in cui sono nate le fiabe di
Hans Christian Andersen
ha depenalizzato il commercio di film hard, diventando così il primo
paese al mondo ad allentare le leggi sulla pornografia. Ben presto
Copenaghen è diventata per gli amanti del genere una mecca simile ad Amsterdam
per i devoti delle droghe. Quattro mesi dopo la liberalizzazione
del mercato, la capitale danese ha ospitato la prima fiera del sesso nel
mondo: otto giorni in cui il boom scandinavo della pornografia è
esploso in tutta la sua forza.
"Mai
prima di allora un pubblico tanto numeroso era entrato in contatto con
una produzione hard così vasta", ricorda Berl Kutchinsky
nel suo libro Legge,
pornografla e crimine:
l'esperienza della Danimarca.
Le
reazioni internazionali non si sono fatte attendere.
Fallimento
morale
Con
un atteggiamento meno ottuso, i governi di alcuni paesi hanno inviato
gruppi di specialisti incaricati di studiare il fenomeno, le sue
conseguenze e gli eventuali vantaggi che potrebbe comportare la sua
adozione. Molti di loro sono arrivati alla conclusione già tratta dalle
autorità danesi: un aumento della pornografia non corrisponde a un
aumento dei crimini sessuali, anzi.
Tuttavia, ben pochi governi hanno tenuto conto di questi dati. Come
spiega Kutchinsky nel suo
libro, l'allora presidente Nixon ha preferito pensare che le conclusioni
degli specialisti rappresentassero un "fallimento morale" per cui sono state ignorate dal senato e dalla corte di giustizia
statunitensi.
Alla prima fiera sessuale hanno partecipato 50mila persone. Alla
seconda, due anni dopo, non più di cinquemila.
Il boom non è durato molto, ma non si può dire altrettanto
della sua valutazione. Difensori e detrattori continuano a discutere se
i paradisi a luci rosse siano dannosi o meno per chi li frequenta. Le
statistiche danno ragione ai primi, ma sono sistematicamente ignorate o
relativizzate dalle associazioni cristiane e femministe, nelle cui file
si trovano i più accaniti detrattori del porno.
Eccezion fatta per la pornografia infantile (il commercio o il possesso
di materiale di questo genere è un reato), la Danimarca ha continuato
ad abbattere le restrizioni in materia sessuale: nel 1989 è diventato
il primo paese al mondo a permettere l'unione formale di coppie dello
stesso sesso, e adesso torna alla carica con la pornoterapia.
Quando
Sofocle era ormai anziano, gli chiesero se avesse ancora rapporti
sessuali. Il poeta tragico rispose: "Non più, per fortuna. Me ne
sono liberato con lo stesso piacere con cui ci si libera di un amore
folle e selvaggio"
Ma probabilmente nell'epoca del Viagra molti vecchietti, al contrario di
Sofocle, vogliono continuare a essere schiavi dell'amore.
Come afferma Maj-Britt Auning, della casa di riposo Thorupgarden:
"E’ ora di prendere sul serio i bisogni delle persone
anziane, anche quelli sessuali"