|
Gli
insegnamenti di Pitagora
Tratto
da: «La saggezza di Pitagora» di Ekkirala Krishnamacharya
Esaminiamo alcuni aspetti della visione di Pitagora e del suo peculiare modo di esprimere la verità. Oggi, entriamo negli insegnamenti che erano essenzialmente di natura piacevole e divertenti.
1)
E’ dovere di ogni studente ricondurre in questa Creazione uno
sciocco prima che muoia, ovvero se stesso. Egli dovrebbe anche vedere
che su questa terra c’è un uomo saggio di più, ovvero se stesso.
Puoi fare quello che vuoi. Questo è il minimo che ci si
aspetta da uno studente spirituale.
2)
Uno
studente che non ha alcun controllo del proprio tempo, della propria
mente, dei sensi, pensieri e ideali, è schiavo di qualsiasi creatura di
questo mondo.
Finché
non abbiamo il controllo del nostro tempo, ogni sciocco per strada può
usarci. (…)
Trascorriamo il tempo senza uno scopo preciso. (…)
Così, Pitagora vuole intendere che la saggezza è appagamento. Ogni
attività che non è capace di procurarti soddisfazione, è solo una
attività meccanica. La macchina umana ha un suo proprio logorio e
lacerazioni. Non possiamo compensare il tempo che abbiamo perduto poiché
il nostro breve intervallo è già passato; sia un minuto, un’ora, o
un giorno, non può essere riportato indietro per fare qualcosa di
migliore. Abbiamo a che fare solo con la breve durata che ci rimane e
ogni tempo mal speso è andato per sempre.
3)
Cercare la conoscenza è correre verso te stesso; la tua ombra corre con
te.
Quando
corri nel sole, la tua ombra corre con te. Se il tuo viso è volto verso
il sole, la tua ombra è alle tue spalle e ti segue. Ma se tu guardi
verso la tua ombra, il sole è alle tue spalle e tu devi seguire
l’ombra. L’ombra corre di fronte a te. La tua ombra è il tuo corpo
e i suoi bisogni. (…)
4) Lascia
che ci sia un mezzogiorno per ognuno. Solo quando è mezzogiorno non hai
ombra sia dietro che davanti.
Quando
il solo è sulla tua testa, è chiamato il punto di iniziazione. Egli lo
chiama tecnicamente il tempo dell’alto dodici. Usava dei
termini particolari: Alto Dodici e Basso Dodici. Ovvero, quando
stai in piedi su questa Terra, se il sole è sulla testa, viene chiamato
Alto Dodici, cioè mezzogiorno. Quando
il solo è sotto i tuoi stivali, è chiamato il Basso Dodici o
l’ora zero. (…)
Anche durante l’Alto Dodici, solo quando stai in piedi eretto,
puoi evitare l’ombra. Ciò significa, a meno che tu non stia in piedi
eretto mentalmente e moralmente, che l’ombra esiste. Ciò è quanto
viene chiamato vita retta e definito da Pitagora come le Verticali.
Natura rettilinea: retto pensiero, retto parlare e retto agire,
rappresentano le Verticali. (…) Le Verticali rappresentano le
virtù personali e la disciplina personale.
Pitagora definì anche gli Orizzontali come rappresentanti le virtù
sociali o il nostro comportamento sociale verso la società.
5)
Ci vogliono sei ore per il quadrupede per diventare umano.
L’evoluzione
di un essere a quattro gambe ad un essere a due gambe è sei ore.
Dunque, molto breve. Non è vero? Quello che qui vuol significare è che
la posizione dell’Est e dell’Ovest indica gli Orizzontali, e
per un quadrupede la colonna vertebrale è orizzontale. Gradualmente il
quadrupede deve stare in piedi e diventare un uomo. In un essere umano,
la colonna vertebrale è verticale e l’evoluzione dal regno animale a
quello umano è un quarto dell’intera evoluzione biologica su questa
terra. Se tu chiami un giorno l’intera evoluzione, nel suo senso
tecnico, questo è un quarto del giorno. Se quel giorno ha le sue
ventiquattro ore, questa evoluzione impiega 6 delle 24 ore. Dunque, il giorno
è diverso dal nostro giorno solare. Qui, giorno vuol dire il
giorno dell’evoluzione. (…)
6)
Dio ha creato i giorni; l’uomo ha creato i giorni buoni e cattivi.
Noi facciamo
qualcosa di buono e sperimentiamo i risultati, li chiamiamo giorni
buoni. Noi facciamo qualcosa di cattivo e quando ne subiamo i risultati,
li chiamiamo giorni cattivi. Così, noi mangiamo il frutto dei semi che
seminiamo. Questa è la legge del Karma, la legge del giudizio universale, la legge di causa
ed effetto.
7) Invece di
parlare di qualcosa, è meglio il silenzio e al posto del silenzio è
meglio parlare di qualcosa di significativo.
Se
il tuo discorso è di qualche utilità a te o agli altri, allora puoi
parlare. Altrimenti puoi mantenere il silenzio. (…)
8) Pensa prima
di gettare una pietra, pensa prima di gettare una parola.
Dopo
aver gettato una pietra, solitamente pensiamo: «Non avrei dovuto farlo!»
Ancora una volta ciò prova che siamo stupidi. La stessa cosa vale con
le parole.(…)