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Piovrus
Dei
Tratto da Habemus Papam, ed.
Nuovi Mondi Media
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Gli
appartenenti all'Opus Dei non sono molti neppure oggi (circa 90.000);
alla setta va riconosciuta l'abilità di riuscire ad attirare persone di
indiscutibile valore e laureandi di istituzioni prestigiose.
Nel Villaggio probabilmente ci sono circa 200 membri dell'ordine: a
dispetto del loro numero, costoro riescono a controllare le attività
del Vaticano. Altrove essi
compaiono regolarmente in posizioni di potere molto influenti e in zone
dove hanno accesso alle ricchezze, alle conoscenze e alle informazioni
più ingenti del mondo. Pochissimi di loro, però, ammettono apertamente
di appartenere alla setta. Se interrogati sui motivi di tale
riservatezza, solitamente rispondono: "Non
si tratta di cose segrete, ma di cose private" o "naturalmente
non possiamo pubblicare una lista dei membri: ciò violerebbe le leggi
sulla privacy e in tal modo si rivelerebbe parte della vita privata dei
membri".
Molti
membri dell'Opus Dei continuano a negare che la lista completa degli
adepti sia un segreto custodito gelosamente. O mentono o non conoscono
le regole della loro Costituzione, che fu redatta nel 1950; pur se
qualcuno dei suoi membri recentemente ha sostenuto che essa è ormai
superata, tra le sue regole si può leggere la seguente dichiarazione:
"Questa costituzione è il
fondamento del nostro istituto. Per questo motivo deve essere
considerata sacra, inviolabile e perpetua". L'autore spagnolo
Jesús Ynfante esamina a tutto tondo questo tema nel Suo libro
illuminante
La Prodigiosa Aventura
del Opus Dei in cui cita tutta la costituzione, comprese le
seguenti regole.
La Regola
189 stabilisce che: "Per
raggiungere i suoi obiettivi nel modo più efficace, l'istituto (Opus
Dei) deve condurre un'esistenza occulta".
La Regola
190 aggiunge: "A
causa della (nostra) umiltà collettiva, che è propria del nostro
istituto, tutto ciò che viene fatto dai membri non deve essere
attribuito a esso, ma a Dio soltanto. Di conseguenza anche il fatto di
appartenere all'istituto non deve essere rivelato all'esterno; il numero
dei membri deve restare segreto; e più precisamente i nostri membri non
devono discutere di questi argomenti con nessuna persona esterna
all'istituto".
La Regola
191 prosegue: “I membri ordinari e straordinari devono sempre osservare un prudente
silenzio in merito ai nomi degli altri membri e non devono mai rivelare
a nessuno di appartenere all'Opus Dei... se non sono espressamente
autorizzati a farlo dal loro direttore locale".
Grazie
a un potente mix di ricconi e laureati di grande talento, l'Opus Dei ha
creato un impero affaristico tentacolare che si potrebbe definire “Piovrus Dei”. La setta non pubblica mai un bilancio annuale e si
nasconde dietro filiali estere, società ombra e prestanome.
Il quartier generale dell'Opus Dei negli Usa è opportunamente situato
nel cuore di Manhattan, non lontano da Wall Street. L’edificio di 17
piani che lo ospita, costato circa 50 milioni di dollari, è il muto
testimone di una ricchezza globale costruita soltanto in piccola parte
grazie alle decime dei suoi circa 90.000 membri.
Da
un umile e oscuro esordio, nell'ottobre
1928 a
Madrid, “L’opera di Dio"
è passata a possedere beni che fonti bancarie svizzere hanno stimato in
"un miliardo di dollari, in
crescita". Già nel 1974, dopo il crack Sindona (che aveva
causato perdite valutate tra 50 e 250 milioni di dollari), Escriva era
in grado di provvedere alla copertura del 30% delle spese annue
sostenute dal Vaticano. A prescindere dalla cifra effettiva del crack,
Escriva era pronto ad accollarsi gran parte del buco, perché voleva a
tutti costi veder riconosciuto all'Opus Dei il privilegio di essere
"prelatura personale". Malgrado tutto quello che è stato
scritto a riguardo, allora Paolo VI aveva profonde riserve sull'Opus Dei
e su Escriva, per cui declinò gentilmente l'offerta.
Ben
prima della metà degli anni '
70, l
'Opus Dei si era spinto molto lontano dalla Spagna: in Italia, Germania,
Francia e Gran Bretagna poteva contare su centri ben avviati già negli
anni '60, così come in ogni nazione latino-americana, dal Messico al
Cile. Ben presto seguì l'infiltrazione negli Stati Uniti e in Estremo
Oriente. I membri erano attentissimi a concentrarsi su potenziali nuovi
adepti e usavano lo zelo di un rappresentante potente e pronto a tutto
pur di accaparrarsi le provvigioni del mese.
Il potere e il successo globale dell'Opus Dei si devono più all'opera
di Mammona che all'opera di Dio. Nella politica, nelle attività
bancarie e di consulenza finanziaria, negli ordini professionali,
nell'istruzione e nell'editoria i seguaci di Escriva hanno messo le mani
su molte leve del potere e del condizionamento.
La Spagna
, la nazione in cui tutto è iniziato, ne è un esempio illuminante. I
governi spagnoli che si sono susseguiti dagli anni '
50 a
oggi contenevano invariabilmente o membri dell'Opus Dei o uomini felici
di "collaborare" con la setta. Nell'ottobre 1969 il generale
Franco decise che al paese serviva un nuovo governo. Dieci membri del
nuovo Gabinetto appartenevano all'Opus Dei, altri cinque avevano legami
molto forti con l'organizzazione e tre collaboravano spesso con essa. Più
recentemente tra i membri dell'Opus Dei in Spagna si annoverano il
presidente del Banco Popular, un procuratore generale, Jesus
Cardenal, un capo della polizia, Juan
Cotino, e centinaia di insigni accademici e giornalisti, nonché
circa 20 componenti della famiglia reale spagnola. 1 figli dell'ex Primo
Ministro José Maria Aznar hanno studiato presso l'Opus Dei. Nel governo
Aznar, nel sistema giudiziario, nelle università e nelle scuole l'Opus
Dei prosperava al massimo livello. A parte il governo socialista da poco
salito al potere, tutte le roccaforti che ha conquistato restano nelle
sue mani. Che gli piaccia o meno, il contribuente spagnolo dà sussidi
all'insegnamento di un'ideologia che in tutti i sondaggi è stata
respinta dalla maggioranza dei cattolici. L’ideologia dell'Opus Dei
non riconosce la libertà di coscienza e non rispetta il principio di
uguaglianza.
In
Italia durante gli anni '60 e '70 spesso si diceva che "se
vuoi avere successo nella vita devi entrare nella loggia massonica P2".
Nella Spagna moderna e in molte altre nazioni c'è una nuova versione
della P2, altrettanto pericolosa e segreta. E’ sicura di sé anche
dopo la morte di Giovanni Paolo II, certa che il suo successore le
sorriderà e le sarà favorevole.
Come
la P
2, l'Opus Dei riesce a insinuarsi ovunque con una destrezza
impressionante. Il mio informatore americano sul Vaticano era uno dei
tanti membri della Curia pronti a parlare della morsa dell'Opus Dei che
si stringeva sempre più intorno al cuore della Chiesa cattolica. Mi
disse:
"Controllano
la Banca
, i servizi di informazione, questo concilio, quella congregazione...
Coi cambiamenti apportati dal Papa alle procedure di voto per il
prossimo Conclave, tutto ciò che deve fare l'Opus Dei è controllare un
terzo dei voti più uno, così riuscirà a fermare qualsiasi candidato
rivale per otto giorni... Vede, ogni volta che c'è un Sinodo o un
incontro come questo di ottobre si svolgono riunioni segrete. Dal
1991-1992 si svolgono sulla via Aurelia, in collegi particolari... I
cardinali europei ne hanno fatta anche una a Parigi... A parte i
cardinali noti, a parte i circa 50 membri dell'Opus Dei che hanno
incarichi nelle congregazioni e nelle commissioni pontificie, ci sono i
loro 'amici' esterni. Dall'altra parte del Tevere sono stati proprio
quegli 'amici' a bloccare, nel
1986, l
'inchiesta parlamentare e giudiziaria sull'Opus Dei richiesta dal
ministero delle Finanze del governo".
In
Italia gli amici dell'Opus Dei sono molte migliaia: i loro membri
effettivi nel paese sono solo circa 4.000. Tra di essi su una sponda del
Tevere c'è l'attuale Segretario di Stato vaticano; sull'altra ci sono
industriali di spicco, editori, governatori di banca e una schiera di
leader politici. Nel 1993 Giuseppe
Corigliano, portavoce romano della setta, a chi gli chiedeva se il
Vaticano avesse dato un particolare incarico all'Opus Dei, rispondeva
con un capolavoro di sintesi: “1’Europa”.
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