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Della pioggia rossa proverebbe che gli alieni sono sbarcati
Amelia Gentleman and Robin McKie
Domenica 5 Marzo 2006 -
The Observer

C’è una piccolo bottiglia contenente un fluido rosso su uno scaffale del laboratorio di microbiologia della università di Sheffield. Il liquido ha l’aspetto torbido e poco interessante. Eppure, se un gruppo di scienziati non sbaglia, l’ampolla conterrebbe la prima testimonianza di vita extraterrestre isolata dai ricercatori.
All’interno della boccetta vi sono alcuni residui di uno dei più strani incidenti della recente storia meteorologica. Nel 25 luglio del 2001, una pioggia rosso-sangue cadde in un distretto dell’India occidentale, Kerala. Queste piogge continuarono per i 2 mesi successivi. 
Lungo tutta la costa piovve rosso, colorando di rosa i vestiti delle persone del luogo, bruciando le foglie sugli alberi e facendole cadere di colore scarlatto.

Indagini suggerirono che le piogge erano rosse perché i venti avevano spazzato polvere dall’Arabia e gettatala su Kerala. Ma Godfrey Louis, un fisico della Mahatma Gandhi University di Kottayam, dopo aver raccolto campioni lasciati dalle piogge concluse che quella supposizione non aveva senso. “ Se si guardano queste particelle al microscopio, si nota che non sono polvere ma hanno un aspetto chiaramente biologico.” Louis, dichiarò invece che la pioggia fosse composta di materiale simil-batterico che era stato trasportato sulla terra da una cometa di passaggio. Detto in breve, “piovve alieni” sull’india nell’estate 2001.

Non tutti sono convinti dell’idea naturalmente. Molti scienziati infatti sostengono che questa ipotesi è molto improbabile. Uno scienziato che mandò un messaggio sul sito di Godfrey Louis descrisse l’ipotesi come una “stronzata”.
Ma alcuni ricercatori credono che Louis sia su qualcosa di grosso e stanno seguendo il suo lavoro. 
Milton Wainwright un microbiologo di Sheffield sta testando attualmente dei campioni della pioggia rossa di Kerala. “ E’ troppo presto per decidere cosa vi sia nella fiala,” dice. “Ma certamente non si tratta di polvere e nemmeno vi sia alcun DNA li, ma comunque non è detto che batteri extra-terrestri debbano contenere per forza DNA.”
Critiche alla teoria di Luois riguardano la lunghezza del periodo di tempo nel quale è avvenuto il fenomeno della pioggia di Kerala.

Egli sostiene che due mesi di piogge di polveri trasportate dal vento sono un periodo troppo lungo.
Inoltre, l’analisi mostrò che le particelle erano per il 50 % di carbonio, il 45% di ossigeno con tracce di sodio e ferro: compatibile con la materia biologica.
Louis ha anche scoperto che, ore prima che la prima pioggia cadesse vi fu un sonoro tuono che scosse le abitazioni di Kerala. Solo una meteorite può aver innescato tale esplosione, sostiene lui. Questa si è distaccata da una cometa di passaggio e dispersa per la costa, spargendo microbi durante il suo tragitto. Questi poi si sono mischiati alle nuvole e sono caduti come pioggia. Molti scienziati accettano l’ipotesi che le comete possano essere ricche di sostanze chimiche organiche e alcuni, come il defunto Fred Hoyle, il teorico britannico, sosteneva che che la vita sulla terra si è evoluta da microbi che arrivarono dallo spazio tramite comete. Ma molti ricercatori sostengono che Louis sta osando troppo nel correlare la sua pioggia con microbi provenienti da una cometa.
Da parte sua Louis non si arrende. “se qualcuno sentisse una teoria del genere, che la provenienza è una cometa, la congederebbe come una conclusione impossibile. A meno che le nostre tesi non vengano comprese dalle persone, esse le congederanno quali cose impossibili, quali ad esempio che questa pioggia è causata da biologie extraterrestri

 
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