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Stragi in Afghanistan:piloti
sotto psicofarmaci
di Andrew Bumcombe The Independent
3/08/2002
I piloti americani in
Afghanistan, accusati per una serie di incidenti "di fuoco
amico" e di devastanti attacchi sbagliati su civili innocenti,
erano ripetutamente riforniti di anfetamine per affrontare la fatica e
per sostenersi nelle lunghe ore di volo. Ai piloti era permesso di
"auto-regolare" le loro dosi e di tenere le droghe nelle loro
cabine di pilotaggio. I piloti venivano riforniti dello stimolante Dexedrine, genericamente conosciuto come dextroanfetamina e definito "go-pill" dagli aviatori, quando andavano in missione. Quando tornavano, i medici davano loro dei sedativi o "no-go pills" per aiutarli a dormire. I piloti che rifiutavano di prendere le droghe potevano essere interdetti dal prendere parte alle missioni. L'uso delle droghe è messo in evidenza in un documento di 58 pagine di cui il giornale The Independent ha potuto prendere visione intitolato "Il mantenimento della prestazione durante le operazioni di volo continuato" (Performance Maintenance During Continuous Flight Operations), prodotto dal laboratorio navale di ricerca medica di Pensacola, Florida. Vi si dice: " Sonnellini durante le missioni, un'alimentazione appropriata e caffeina sono metodi comunemente approvati ed accettati ... per prevenire e controllare la fatica. Comunque, in operazioni sostenute e continuative questi metodi possono essere insufficienti ..." Una dichiarazione rilasciata ieri dal Surgeon General's Office delle forze aeree americane ha confermato l'uso di anfetamine da parte dei piloti. Nella dichiarazione si afferma che: "Durante operazione di combattimento e contingenti, agli aviatori è spesso richiesto di eseguire il loro dovere per periodi estesi senza riposo. Sebbene disponiamo di molte tecniche di pianificazione e di esercitazione per prolungare le nostre operazioni, prescrivere droghe qualche volta è vantaggioso contro gli effetti della fatica durante queste operazioni". L'uso di stimolanti da parte di piloti militari americani sembra essere un segreto piuttosto conosciuto negli ambienti militari, ma pare che questa sia la prima volta che il Pentagono ha confermato che l'uso di tali farmaci era ufficialmente permesso. La rivelazione ha alimentato la supposizione che l'utilizzo delle anfetamine possa essere stato un fattore importante riguardo agli errori devastanti da parte di piloti che hanno guidato attacchi a danno di civili afghani così come per i cosiddetti incidenti da fuoco amico. Nell'aprile scorso, nel peggiore incidente da fuoco amico della campagna, quattro soldati canadesi della Princess Patricia's Canadian Light Infantry sono stati uccisi ed otto sono stati feriti: un pilota americano ha sganciato 500 libbre di bombe comandate al laser sulla loro postazione. Il pilota dell'F-16, il maggiore Harry Schmidt della Guardia Nazionale Aerea dell'Illinois, ha volato per tre ore dal Kuwait alla zona di combattimento e subito dopo ha affrontato un volo di ritorno di altre tre ore. Le missioni degli F-16 dal Kuwait arrivavano spesso fino a nove ore. Inoltre, alcuni dei piloti di stanza in Kuwait, dove in origine erano stati schierati per pattugliare le no-fly zone del sudest dell'Iraq, hanno ricevuto la raccomandazione di riposare 12 ore tra una missione e l'altra dal momento che avevano un doppia mansione. John Pike, direttore di Globalsecurity.org, un istituto di ricerca sulla difesa, ha detto: (interrogato se l'uso delle anfetamine abbiano avuto un ruolo negli errori durante i bombardamenti) "Con i farmaci si bombarda meglio. Penso che sia una domanda ovvia da fare. Sono sorpreso che non sia stata fatta prima. Se si osserva la vera storia dell'incidente di fuoco amico (sui soldati canadesi) sembra che il pilota fosse inspiegabilmente aggressivo. Questo va oltre la fatica o la mancanza di esperienza , il fatto di essere un cowboy o uno col grilletto facile o qualunque altra spiegazione prosaica. La spiegazione più semplice è che l'individuo abbia preso troppo speed e fosse paranoico. Due relazioni non pubblicate sull'incidente da fuoco amico ,secondo quanto riferito, concludevano che il maggiore Schmidt commise quell'errore perché non riuscì a valutare correttamente il rischio prima di colpire. Il maggiore Schmidt, già pilota della Marina ed istruttore alla scuola di formazione di elite "Top Gun", ha detto di aver visto delle fiammate a terra e di aver agito per legittima difesa, credendo di essere attaccato. Pochi istanti dopo è stato informato che vi erano "alleati nell'area". Più tardi è emerso che i soldati canadesi stavano prendendo parte ad esercitazioni di cui il contingente americano era stato informato. Il legale del maggiore Schmidt, Charles Gittins, recentemente non è stato disponibile a dichiarare se il suo cliente abbia assunto anfetamine. Tuttavia, ha detto al Toronto Star, che ha rivelato l'uso di anfetamine da parte dei piloti: "Non so. Non ho mai chiesto al mio pilota se è stato in cura. Ma questo è molto comune." Il manuale sul mantenimento della prestazione rivela quanto sia comune l'uso di anfetamine da parte dei piloti. Uno studio sui piloti che presero parte all'operazione Desert Storm nel 1991 indica che il 60% di loro ha preso il Dexedrine. Nei gruppi più coinvolti in missioni guerra, la stima sale al 96%. Durante Desert Storm, il dosaggio consueto era di 5mg di Dexedrine. In Afghanistan era di 10mg. Il manuale stesso avvisa sui potenziali danni per l'uso di anfetamine, in particolare a causa di somministrazioni ripetute. Dice: "Il rischio di un accumulo di droghe a causa di somministrazioni ripetute causa serie preoccupazioni". Nonostante questo sembra che fosse esercitato un considerevole livello di pressione verso i piloti perché prendessero droghe. Un modulo di approvazione che tutti i piloti sono costretti a firmare dice che l'uso di droghe è volontario. Ma aggiunge: "Potrei scegliere di non prenderle in circostanze nelle quali il suo uso appare indicato [...] il mio comandante potrebbe decidere che io non sia idoneo a volare nella missione stabilita." Il mese scorso un certo numero di civili afghani sono stati uccisi nel villaggio di Karakak, 100 miglia a nord di Kandahar, dopo essere stati bombardati dalle forze americane che hanno scambiato una festa nuziale per fuoco ostile |