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Articolo pubblicato giovedì 8 maggio 2003 su "La Stampa"
Allarme su internet: "Arriva il Pianeta X, distruggerà la Terra"
di Lorenzo Soria tratto da "La Stampa" 8 maggio 2003
Sarebbe il «Nibiru» dei Sumeri, con un'orbita di 3600 anni intorno al Sole. Il suo campo magnetico causerà lo slittamento dei poli. Psicosi sul web: molti fuggono in montagna, altri lo hanno fotografato
NEW YORK. Una
cinquantina di loro, tutti membri di un gruppo chiamato Panawave, ha cercato
rifugio da un paio di settimane tra le colline della prefettura di Gifu, un 250
chilometri a ovest di Tokyo. E si sono premuniti di vestirsi interamente di
bianco, il colore del lutto in Giappone. I “survivalists” che già vivono da
anni nelle montagne dello Utah e nei deserti californiani in attesa perenne
della fine del mondo hanno nel frattempo aumentato le loro scorte di acqua e di
cibo. Ma per la maggioranza delle persone che credono nella profezia del
“Pianeta X” c’è ben poco da fare: la sua orbita ellittica di 3600 anni
attorno al Sole è ormai alla fine del suo ciclo, il misterioso Pianeta sta per
andare a infilarsi tra la terra e il Sole. E gli effetti di questo
riallineamento cosmico saranno così devastanti e catastrofici che non ci sarà
precauzione possibile.
L’unica cosa che possiamo fare è guardare con ansietà il calendario e
realizzare che il giorno dell’Apocalisse è ormai sinistramente imminente: il
15 maggio. «Solo sette giorni alla fine del mondo», ci fa sapere
www.zetatalk.com, uno dei tanti siti Internet dedicati alla profezia. C’è
solo una piccola consolazione, la fine del mondo non sarà improvvisa ma verrà
preceduta da un avvertimento inquietante quanto riconoscibile: la Terra smetterà
di ruotare e anche i comuni mortali potranno rendersi conto del fenomeno perché
il Sole, a quel punto, apparirà immobile sull’orizzonte. Mentre Internet
funge di nuovo da cassa di risonanza per diffondere l’ultima profezia di
catastrofe prossima ventura, migliaia di persone in ogni angolo del globo stanno
puntando i loro telescopi in direzione del Sole. Alcuni, naturalmente,
assicurano di avere già intravisto le tracce del pianeta e molti sostengono di
averlo fotografato. E se i piu grandi istituti astronomici del pianeta e la Nasa
con i suoi potentissimi telescopi spaziali negano, per il popolo dell'Apocalisse
c’è un complotto del silenzio, giustificato anche dalle raccomandazioni date
poco tempo fa da un gruppo di esperti di Santa Monica al governo degli Stati
Uniti: in caso di imminente e inevitabile evento catastrofico è meglio non dire
niente a nessuno. E ormai è fatta, il 15 maggio i poli del Pianeta X
eserciteranno una forza magnetica irresistibile su quelli terrestri, generando
eruzioni di vulcani, tsunami, diluvi di proporzioni bibliche. E un massiccio e
catastrofico spostamento delle croste terrestri: terremoti tremendi
catapulteranno a Est Europa ed Africa , il Canada si staccherà dal resto delle
Americhe, i Caraibi e l’Indonesia resteranno sommersi, le montagne dell’Himalaya
andranno a occupare le pianure dell’India centrale. L’unico punto di
salvezza, forse, sarà l’Antartide, che potrebbe diventare un’estensione di
quello che oggi conosciamo come Sud-America.
Anche in questo caso, ovviamente, dilagano i collegamenti con le antiche civiltà
e le profezie bibliche. I Sumeri credevano che nel nostro sistema solare
esistesse un pianeta in più «Nibiru», «pianeta del passaggio» o «della
distruzione», con un’orbita appunto di 3600 anni intorno al Sole.
Nel Vecchio Testamento e nel Libro delle Rivelazioni si dice che il «giorno in
cui le stelle caddero sulla Terra» verrà preceduto da un mese di «guerra e di
rumori di guerra» e i recenti eventi in Iraq (dove fiorì la civiltà sumera)
sono naturalmente stati letti come una conferma. Sempre nel libro delle
Rivelazioni, si parla di Babilonia, la vecchia capitale della Mesopotamia, che
sarebbe tornata al suo antico splendore con la fine del «Regno del Male». E
che cos’altro era il regime di Saddam Hussein?
Per alcuni anche il Diluvio universale era legato al Pianeta X e a un suo
precedente passaggio. Ma questa volta, come detto, avremo di peggio di 40 giorni
e di 40 notti di diluvio: non ci saranno né Noé né arche che ci salveranno.
Astronomi e scienziati assicurano che non c’è ragione alcuna per preoccuparsi
e che il 15 maggio sarà una giornata come un’altra. Ma intanto la psicosi
dilaga sui siti Internet, si moltiplicano le immagini di presunti avvistamenti
del pianeta, che sarebbe circondato da alcune lune e trascinerebbe con sè una
coda di detriti. Molte persone, anche in Europa, hanno deciso di rifugiarsi in
montagna. Fino alla prossima fine del mondo