|
|
- Pagina
Massmedia
- Pagina
censura
L'opinione
dei cittadini fa paura ai potenti
E' ora di censura preventiva
di Carlo Mondonico, Milano
È ora di censura preventiva?
Nell'Occidente delle Libertà
si bocciano i sondaggi che danno risultati non graditi
Il sondaggio
pubblicato dall'Ue è uno dei numerosi documenti che negli ultimi
trent'anni ha promosso l'Eurobarometro, un'agenzia di sondaggi della
Commissione europea che si occupa di sondare l'opinione pubblica
europea.
Dal 1973, anno di nascita di Eurobarometro, ne sono stati realizzati
moltissimi: sull'euro, sull'allargamento, ma anche sulle droghe, sugli
aiuti ai paesi in via di sviluppo e sulle nuove tecnologie.
Mai come nessuna delle centinaia di rapporti prodotti dall'agenzia,
quest'ultimo sondaggio ha generato discussioni e imbarazzo nel mondo
politico internazionale.
La domanda che ha scatenato il putiferio è verso la fine del rapporto,
a pagina 78.
Recita: "Per ognuno di questi paesi mi dica se, secondo Lei,
rappresenta o meno una minaccia per la pace nel mondo".
Al
campione è stata poi elencata - secondo un ordine casuale e
fissato da un computer - una lista di quindici fra paesi e aggregazioni
geografiche, che coprono le principali aeree di crisi del mondo e i
maggiori attori della scena internazionale: Afghanistan, Stati Uniti,
Cina, Iran, Corea del Nord, Arabia saudita, Russia, Israele, Somalia,
Siria, Libia, Pakistan, Iraq, India oltre alla stessa Unione europea.
Il risultato è noto: il 59% degli intervistati ha indicato Israele come
un pericolo. Seguono a pari merito Iran, Corea del Nord e Stati Uniti
(un pericolo per il 53%), Iraq (52%), Afghanistan (50%) e Pakistan
(48%). Chiude la lista la Ue con l'8%.
E allora, cosa ha provocato questo sondaggio, qual è stata la reazione?
Qualche governo o qualche politico ha preso atto del risultato e si è
chiesto perché l'opinione pubblica è arrivata a stilare questa
classifica dei "cattivi"?
Sì,
forse le domande se le sono poste, ma la prima risposta è stata di
correre ai ripari.
Infatti, politici e opinionisti italiani, europei e internazionali si
sono precipitati davanti alla prima telecamera e microfono alla mano
hanno smentito, giustificato, o attaccato il sondaggio Ue per
dissociarsi, indignarsi e manifestarsi contrari al risultato del
quesito.
Magari con la speranza di poter cambiare le cose, di poter gettare
discredito sull'inaspettata classifica ottenuta.
Vi sembra democratico, libero, civile tutto ciò?
Mi viene da credere che l'opinione dei cittadini, delle persone, abbia
valore e sia veritiera e rappresentativa solamente se segue le
"direttive" dei governi.
Quando
un sondaggio non "accontenta" le linee politiche dei governi e
quando è opposto all'informazione che si vuole dare in pasto
all'opinione pubblica, improvvisamente non è reale, non è fatto bene e
le domande sono poste in modo sbagliato e fazioso.
Quando invece i risultati rispecchiano l'andamento che si vuole dare
alle cose, vanno benissimo e sono fatti nella modo più corretto
possibile senza destare alcun dubbio.
Solo qualche settimana fa abbiamo assistito a un episodio simile.
Un gioco, l'ennesimo sondaggio, proposto da una trasmissione televisiva
("Domenica in") che ha dato un risultato inaspettato quanto
indesiderato.
Anche in questo caso, stesso allarmismo e voglia di discreditare se non
censurare.
Sì censurare, perché malgrado l'invito del presentatore a continuare
il gioco, per far sapere ancora la propria opinione con telefonate e
messaggi e-mail, il risultato non è più stato reso pubblico.
Come mai? I telespettatori avevano forse confermato il "basta"
scomodo della settimana precedente?
Poveri noi... siamo sempre più liberi di informarci, di acculturarci,
di sapere, ma non ci è data libertà di esprimerci, di dire la
"nostra" e soprattutto di criticare chi ci dovrebbe
rappresentare.
E' una libertà fittizia quella che viviamo.
Ci vogliono sempre più in linea e sempre meno contrari.
Sempre più compiacevoli e sempre meno "contestatori".
Sempre più ubbidienti e fedeli e sempre meno indipendenti e
obiettivi...