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L’onorevole
sniffata
Tratto
da "Rinascita" - www.rinascita.info/cogit_content/rq_attualita/Lonorevole_sniffata.shtml
Caos politico per il test antidroga a cui le Iene di
Italia1 hanno sottoposto, a loro insaputa, cinquanta deputati, dal quale
uno su tre è risultato positivo.
Caustico è stato Daniele Capezzone dei Radicali, da sempre schierato a
favore della liberalizzazione delle droghe: “Io l’ho sempre
detto”.
Più forcaiola Alessandra Mussolini, che ha invitato a fare i nomi,
mentre Italo Bocchino (An), negativo al test, ha annunciato vie
legali.
Casini ha parlato di una pessima trovata pubblicitaria.
Piero Fassino invece ha ironizzato: “Può darsi che così si faccia
più in fretta a cambiare la legge Fini sulle tossicodipendenze”.
Ma passiamo ai fatti: una Iena in borghese, nei giorni
scorsi, ha avvicinato i politici e con il pretesto di un’intervista
sulla Finanziaria ha fatto tamponare la loro fronte da una finta
truccatrice.
Risultato: 16 onorevoli positivi sui 50 del campione analizzato.
Di questi, 12 avevano assunto cannabis e quattro cocaina.
Con questo scoop della iena Matteo Viviani (nel servizio
comunque si sarebbe garantito l’anonimato ai politici coinvolti dalla
singolare inchiesta), ieri sera, si sarebbe dovuta aprire la decima
edizione del programma cult le Iene show, che è tornato in prima serata
su Italia 1 con Cristina Chiabotto, Luca e Paolo.
Ma il Garante per
E la decisione del Garante per
Evidentemente in Italia esiste una privacy di serie A per i
parlamentari ed una, diversa, per tutti gli altri.
Il vero problema non è però quello della privacy, ma un altro, ben più
grave e serio.
Coloro che in Italia detengono il potere legislativo in misura
preoccupante violano le stesse leggi che magari hanno contribuito a far
approvare.
Qui non deve esistere divisione tra proibizionisti e antiproibizionisti:
ogni parlamentare ha diritto di operare secondo le proprie convinzioni,
ma dovrebbe farlo nel rispetto della legge.
E soprattutto non dovrebbe esercitare il suo mandato
parlamentare sotto i fumi della droga.
Un personaggio pubblico gode di molti privilegi, ma deve pure accettare
qualche regola in più e comunque non può far piacere agli italiani
sapere che parte dello stipendio dorato di questi signori finisce speso
in droga, quando tante famiglie non arrivano alla fine del mese.
Non è poi giusto vedere tanta rigorosa difesa della
privacy in questo caso mentre spesso la condizione di tossicodipendenza
viene dichiarata e considerata aggravante per tanti piccoli
“delinquenti”.
No, non va bene.
Un Calissano che si presenta la domenica pomeriggio in Tv per dire che
ha abbandonato la droga viene accolto come un eroe, ma tanti ragazzi
qualsiasi devono affrontare lo stesso percorso e, spesso da soli, lo
devono fare con maggior eroismo. Non sentiamo alcuna mancanza della
nuova figura del parlamentare disintossicato.