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Le nostre
malattie e l'omotossicologia
di Susanna Berginc
Se la spia
dell’olio della vostra automobile si accende improvvisamente, la prima
cosa logica da fare è fermarsi appena possibile per un rabbocco
dell’olio. A nessuno verrebbe mai in mente di scollegare, togliere la
lampadina della spia per non vedere più il problema e continuare a
viaggiare, esatto? Ebbene: quando
assumete un farmaco per togliere un fastidioso sintomo, voi in pratica
“staccate” la lampadina del vostro corpo che vi stà segnalando un
problema in corso. L’Omotossicologia,
fondata da H.H. Reckeweg, analizza proprio questo processo, ma in
particolare studia il comportamento e l’eliminazione delle tossine che
danneggiano l’organismo umano, le cosiddette “omotossine”. Reckeweg
si rese conto che la malattia altro non è che il nostro sistema
immunitario che si mette in moto per combattere ed espellere i veleni che
inquinano i nostri tessuti. Nel momento in cui l’organismo si trova con
un eccesso di tossine (alimentazione errata, intolleranze, assunzione
medicinali, stress, ambiente, ..) si attiva per la loro espulsione:
tramite la pelle (eczema, herpes, eccessiva sudorazione, ..), tramite il
sistema respiratorio (rinite, sinusite, ..), tramite l’apparato
gastro-digerente (febbre, diarrea, ..), tramite reni/fegato (cistite,
calcoli, cirrosi, ..). In pratica il corpo si difende dalle omotossine con
reazioni antitossiche, che noi comunemente chiamiamo “malattia” e che
cerchiamo di “risolvere” con una pasticca, togliendo in questo modo il
sintomo ma NON LE TOSSINE che lo hanno causato... Reckeweg
distingueva sei fasi di risposta antitossica. Le prime 3 rappresentano
reazioni relativamente innocue - chiamate umorali – in cui solitamente
la guarigione giunge spontanea: mediante il processo infiammatorio le
tossine vengono neutralizzate ed eliminate. Le 3 fasi seguenti –
cellulari - comprendono patologie (malattie) che ormai hanno provocato
lesioni cellulari rendendo impossibile, o perlomeno altamente improbabile
l’autoguarigione. Secondo l’Omotossicologia, si entra nell’ultima
fase di questa tabella inerente le neoplasie (tumori), a causa di una
continua soppressione con l’ausilio di medicinali, di questo lavoro di
pulizia dell’organismo. I
numerosi antibiotici, antipiretici, antidolorifici, usati troppo
frequentemente e spesso a sproposito, bloccano l’effetto di eliminazione
in atto e fanno trasmigrare le tossine in altri tessuti dove, divenute
maggiormente aggressive, fanno danni ancora maggiori, anche a livello
cellulare. In altre parole: non fanno uscire IN ALCUN MODO le tossine che
hanno causato la malattia, e quindi, prima o poi, è lecito aspettarsi un
ritorno del malessere, anche in forma diversa. Facciamo
un esempio concreto: un bambino di 5 anni che chiameremo S., presentava
una lingua geografica con estese zone depapillate, assieme ad un eczema
ricorrente sotto il labbro inferiore. Da alcuni anni era in cura
omeopatica, a dieta stretta causa numerose intolleranze. Nella sua storia
medica troviamo che ha fatto uso di penicillina per una broncopolmonite
verso i 28 mesi di età. Con l’aiuto della kinesiologia scopriamo che S.
ne è ancora intossicato e quindi gli viene proposto di assumere
penicillina omeopatizzata assieme ad altri rimedi omotossici. Dopo alcuni
giorni di cura, si nota un lieve acutizzarsi dei sintomi della durata di
alcune ore (sinonimo che la cura stà sortendo effetto) per poi scomparire
del tutto. A distanza di mesi, S. ha la lingua perfettamente rosea e
l’eczema ricorrente è scomparso del tutto: inoltre le sue intolleranze
stanno lentamente ma progressivamente migliorando. L’Omotossicologia,
con l’ausilio dei progressi della medicina accademica (quindi analisi
mediche, esami diagnostici, ecc.) trova l’esatta posizione della
malattia nella tabella delle 6 fasi, e tramite rimedi omotossicologici
aiuta il corpo a riattivare le funzioni di elimino delle tossine e, in
caso di danni cellulari, ripristina la struttura enzimatica cellulare. In
conclusione la terapia omotossica non elimina il sintomo, ma lancia un
vero e proprio impulso verso la guarigione basato sulla disintossicazione:
questo con l’ausilio sia di farmaci omeopatici (sia unitari che
composti), che di altri rimedi ancora. Il
discorso ovviamente meriterebbe molte più righe per essere completo, ma
sono certa che anche queste poche nozioni lasceranno nella mente di
qualcuno un piccolo, più che lecito dubbio. Susanna Berginc - Naturopata Nutrizionista di Trieste - sus_anna@libero.it |