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All'ombra
del nucleare
A cura di Laura
Scafati
www.popobawa.it
- www.popoblog.splinder.com
Una
guerra annunciata da tempo si sta profilando all’orizzonte.
I media hanno assunto ancora una volta il loro ruolo tradizionale-
soffiando sul fuoco- ma nessuno sembra avere intenzione di mettere in
luce le trame nascoste del Potere.
In tutto questo baillame di notizie divulgate con l’unico scopo di
presentarci l’Iran come uno spauracchio pericoloso da annientare in
tutti i sensi, i media hanno dimenticato che, già nel marzo 2003, lo
spazio aereo iraniano fu violato dagli americani, che bombardarono molte
raffinerie per poi imputare il tutto ad una rotta sbagliata di missili
da crociera.
Niente di più
falso dal momento che la raffineria di petrolio di Abadan era
l’obiettivo principale senza contare che apparve subito una scelta ben
precisa per testare la difesa aerea iraniana.
Che la scelta iraniana di potenziare il proprio programma nucleare
potrebbe essere una legittima conseguenza agli attacchi subiti ed usata
come arma a difesa del proprio territorio non viene nemmeno tenuta in
conto.
Oppure le ragioni dell’accelerazione del piano nucleare potrebbero
essere viste nel contesto delle varie trame aperte in Asia Centrale
relative alla guerra degli oleodotti, che si è aperta nel Caucaso e
nelle Repubbliche asiatiche e non è ancora terminata.
Non
è un mistero, infatti, che tra gli obiettivi dichiarati dal “ Silk
Road Strategy Act” statunitense c’era proprio quello di tagliare
fuori dai corridori energetici sia
Le motivazioni iraniane possono essere molteplici, ma una cosa è certa:
il copione si sta ripetendo con l’unica differenza che, questa volta,
non è l’Iraq di Saddam ad essere un potenziale nemico, ma un Paese
che potrebbe presentare delle brutte sorprese per chiunque ne tenti
l’invasione.
A questo punto c’è da chiedersi quali siano le prove in mano
all’Amministrazione Bush atte a dimostrare che l’Iran rappresenti
davvero un nemico pericolosissimo per i propri vicini e per il mondo
intero.
Fino a questo momento – almeno per quanto mi risulta- non esiste nulla
che possa fornire la certezza che questa Nazione sia in possesso delle
centrifughe necessarie per arricchire l’uranio e renderlo materiale
adatto alla costruzioni di armi mentre il capo della IAEA Mohammed El
Baradei ha ripetutamente dichiarato che il suo team di ispettori non ha
trovato niente per corroborare le asserzioni degli USA o quelle di
Israele.
E
allora perché tanto accanimento da parte di una nazione come gli Stati
Uniti, che sta sviluppando un nuovo regime di armi nucleari da
utilizzare a bassa potenza per distruggere bunker sotterranei e che
considera l’uso di tali armi come parte integrante della propria
strategia per la sicurezza globale?
Perché tanta voglia di censurare mentre è chiaro a tutti che i
progetti americani in corso tendono a cancellare la distinzione tra
guerra nucleare e guerra convenzionale dal momento che hanno provocato
delle vere e proprie distruzioni di massa attraverso l’uso massiccio
dei proiettili a uranio impoverito?
E’ bene ricordare che gli USA stanno rinnovando radicalmente il
proprio arsenale strategico con testate nucleari nuove, più efficaci e
pericolose.
Nel folle bilancio militare del Pentagono la spesa per tali armi ha
superato di gran lunga la spesa annuale media dei decenni della Guerra
fredda.
Ed
allora? Cosa c’è sotto a tanta voglia di Guerra?
Forse una possibile risposta potrebbe essere l’applicazione del
Project for a New American Century ( progetto per un nuovo secolo
americano) che sosteneva l’idea di integrare le risorse iraniane nel
sistema globale e allo stesso tempo di eliminare gli avversari politici
di Israele nella regione.
Un progetto di novanta pagine - ideato dal PNAC - un’associazione
creata nel 1997 che ha avuto come unico scopo quello di sviluppare un
piano per sottomettere l’intero pianeta- che è stato pubblicato nel
2000 e poi reso visibile attraverso il sito www.newamericancentury.org.
Guarda caso il testo del rapporto fu redatto da: Dick Cheney, Donald
Rumsfeld, Paoul Wolfowitz, Jeb Bush e Lewis Libby; nomi che abbiamo
tristemente imparato a conoscere negli ultimi anni.
E’ palese che l’amministrazione Bush sia seriamente impantanata in
Iraq ed ancora lontana dal raggiungimento degli obiettivi strategici
prefissati.
La tabella di marcia del Nuovo Secolo americano deve fare i conti con la
resistenza di popoli e di Stati all’egemonia globale USA.
D’altro
canto, le fortissime pressioni israeliane per mettere in moto le
operazioni contro l’Iran sono fortissime.
L’Iran è diventato un obiettivo prestigioso il cui raggiungimento
porterebbe un fortissimo rialzo alla politica egemonica di Bush e
all’apertura verso le tante agognate fonti petrolifere.
La situazione è talmente bollente da far temere sul serio un attacco
americano a cui potrebbe aggiungersi Israele.
Un attacco dalle conseguenze disastrose nel caso l’Iran dovesse
rispondere con la forza perché ci sarebbe da temere l’evolversi di
una guerra nucleare
Possibile mai che i “Signori” della guerra non abbiano preventivato
tale catastrofe? Senza contare che – in caso di guerra- i mercati
potrebbero scendere in picchiata e i rifornimenti di petrolio potrebbero
venire interrotti a tempo indefinito.
Si può addirittura ipotizzare che un possibile attacco potrebbe fornire
agli Sciiti iracheni la scusa per formare un’alleanza con la
resistenza sostenuta dai Sanniti e dare luogo ad una vera e propria
occupazione quasi invincibile del territorio iracheno a cui si
potrebbero aggiungere delle vere e proprie Jihad sponsorizzate dai
Mullah contro gli interessi commerciali americani e dei loro alleati.
Scenari
apocalittici a cui spero di non assistere mai anche se il pericolo di un
nuovo Olocausto esiste; è voluto e diretto da coloro che hanno fatto
dell’egemonia mondiale il loro principale scopo.
L’Iran è indubbiamente un Paese che presenta mille problematiche, ma
che gli Stati Uniti stiano agendo in malafede è dimostrato dal fatto
che tacciono da sempre sul nucleare israeliano mentre usano quello
iraniano per scatenare un’occupazione forzata.
Israele, divenuta la quinta potenza nucleare mondiale dal momento che
possiede: armi chimiche e biologiche; un arsenale atomico molto
sofisticato ed una strategia aggressiva da farla apparire come una reale
minaccia alla pace e alla stabilità in Medio Oriente non desta nessun
tipo di preoccupazione.
Bella
prova d’incoerenza da parte della Nazione più potente del Mondo!
Ci saranno di sicuro delle motivazioni, che partono dal fatto che fin
dall’inizio del programma nucleare israeliano, nel 1940, sotto la
direzione di Ernst Bergmann ( “il padre della bomba israeliana” che
nel 1952 creò
Qualcuno
addirittura ipotizzò che una Società americana “ Nuclear Material
and Equipment Corporation ( NUMEC)” avesse deviato centinaia di libbre
di uranio arricchito a Israele dalla metà degli anni 50 alla metà
degli anni 60. Nonostante varie inchieste della CIA e dell’FBI e molte
udienze del Congresso, nessuno è stato perseguito e tutto è stato
messo a tacere ( fonte: New York Times)
Intanto, Israele ha continuato ad intensificare il suo programma nel più
completo disinteresse mondiale, che ha aiutato la sua politica di “
oscuramento” fino a quando non sono esplose le rivelazioni di
Mordechai Vanunu - un tecnico nucleare che lavorava nel complesso di
Dimona- pubblicate, nel 1986, dal londinese Sunday Times con le foto di
tutti gli impianti nucleari israeliani.
Rivelazioni, che portarono alla scoperta che questo Paese possedeva ben
200 bombe termonucleari miniaturizzate e produceva 1.2 chili di plutonio
a settimana.
Poi, come sempre avviene in questi casi, Vanunu fu rapito a Roma da
agenti del Mossad e portato in Israele dove fu processato per tradimento
da una Corte di sicurezza segreta e condannato a scontare 18 anni di
prigione nel più completo isolamento.
Del caso si occupò in varie occasioni Amnesty International mentre i
media mondiali hanno continuato a ignorare qualsiasi notizia relativa
allo Stato di Israele in campo nucleare.
Non
nascondo che una tale politica di disinteresse mi ha destato dei seri
sospetti, che sono divenuti certezza dopo aver visionato tutte le varie
fasi, che hanno accompagnato tale espansione nucleare.
Per dirla nella maniera più semplice possibile: gli Stati Uniti sono
stati complici silenziosi di quanto si stava preparando nel silenzio dei
laboratori e in alcuni casi hanno creato una vera e propria cortina
fumogena per occultare
E’ significativo, a tale proposito, ricordare un promemoria del
governo USA dell’ottobre 1969, che faceva intendere che il possesso da
parte di Israele di impianti per la fabbricazioni di armi nucleari non
costituiva un problema per il governo americano. Addirittura si
raccomandava agli ispettori degli impianti israeliani di non causare
controversie e non manifestare disaccordo con la volontà degli ospiti.
Con il passare degli anni, Israele è divenuta una potenza nucleare ed
un Paese trasformato in una discarica avvelenata dalle scorie e tutto
questo senza che gli Stati Uniti abbiano mai mosso nessun tipo di accusa
o censura….Strano davvero!
Confesso
di provare, oltre alle normali perplessità, un vero terrore al solo
pensiero che Israele e gli Stati Uniti siano uniti nella lotta al
nucleare iraniano!
E mi ha letteralmente lasciato interdetta quanto affermato, il 19
gennaio, dal presidente Jacques Chirac, che parlando di fronte al corpo
militare di stanza nella base per sottomarini atomici di l’Ile Longue
in Bretagna, ha sostenuto che
A quanto pare,
Inoltre, è di poche ore la notizia che l’ Unione europea, Stati
Uniti, Russia e Cina si sono accordati per deferire l’Iran all’Onu
attraverso il Consiglio dell’Aiea (Agenzia internazionale per
l'energia atomica)
Un
alto responsabile americano fa notare che Russia e Cina - inizialmente
riluttanti - si sono unite alla posizione di Stati Uniti, Francia,
Germania e Gran Bretagna: “E' il messaggio più forte che avremmo
potuto sperare” ha commentato il responsabile Usa.
Intanto, l’Iran - per non essere da meno - ha minacciato che sospenderà ogni ispezione dell'Onu nelle sue
centrali atomiche e riprenderà il programma di arricchimento
dell'uranio se sarà deferito al Consiglio di sicurezza dell'Onu come
deciso dai cinque membri permanenti del Consiglio.
I
venti di guerra soffiano sempre più forti!
Che i rapporti tra Iran, Stati Uniti ed Israele non siano buoni è
cosa nota, ma è giusto ricordare i ripetuti tentativi delle varie
amministrazioni repubblicane (e degli israeliani) di utilizzazione
dell’Iran per i loro giochi di destabilizzazione in Medio
Oriente.
Nonostante la crisi degli ostaggi che costò la rielezione a Carter nel
1980 e nonostante l’Iran degli ayatollah definisse gli USA “Il
Grande Satana”, sono note sia operazioni triangolari come l’Iran-Contras
sia il doppio gioco degli USA per scatenare l’Iran contro l’Iraq e
viceversa nella devastante guerra che ha dissanguato i due paesi tra il
1980 e il 1988.
Come è doveroso ricordare che la dottrina di Bush sancisce il diritto
dell’unica superpotenza di intervenire militarmente a proprio
insindacabile giudizio ovunque, quando lo ritenga opportuno e con
qualunque mezzo.
Mi viene spontaneo parafrasare un vecchio detto” tra i due litiganti,
il terzo gode” solo che, in questo caso, il terzo saremmo Noi e se
venissimo catapultati in una guerra nucleare non credo ci sarebbe tanto
da godere!
Per questo motivo dobbiamo prestare attenzione a tutto quanto ci viene
propinato come “ oro colato” senza mai dimenticare che “ nulla è
mai come appare”.
La situazione attuale è pericolosissima per il futuro del mondo e non
sarebbe male che le nostre Voci si alzassero in coro in modo pacifico
per scandire il nostro dissenso prima che i giochi siano tragicamente
portati a termine.