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Il
delirio dell'olio di colza
Comunicato
stampa di Jacopo Fo sul risparmio energetico.
(http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=2349)
Chi
lo fa e chi no...
Essere disinformati costa molti soldi e fa vivere male molta gente.
Cari
lettori, vorrei porre la questione morale. Anzi la questione mentale.
In questi giorni ho sperimentato direttamente il livello di disturbo
mentale di cui soffrono in primo luogo i mass media e in generale il
popolo italico.
Scoppia il caso biodiesel, e, come per incanto, ricevo un mucchio di
telefonate da parte di giornalisti che mi chiedono di parlare del nostro
distributore di biodiesel. Il primo d'Italia.
E io mi diverto a rispondere: "Ma come non ha letto i nostri
comunicati stampa? Non segue i nostri siti internet? Legge solo le
agenzie di stampa autorizzate?"
Provo un certo gusto a dire: "Guardi, il distributore non l'abbiamo
aperto in questi giorni ma cinque anni fa. E l'abbiamo chiuso piu' di
due anni fa perche' il governo Berlusconi ha vietato il biodiesel.
Abbiamo fatto proteste, raccolto firme..."
Ed ecco il cronista che non ci puo' credere: "Ma come l'hanno
vietato? Hanno vietato il biodiesel?"
Non
ne sanno niente.
"Si', siamo l'unico paese d'Europa. L'Unione Europea ha
praticamente liberalizzato la vendita ma l'Italia ha chiesto di essere
esclusa dal provvedimento. Poi il governo ha deciso di vietare la
vendita al pubblico del pericoloso carburante. Se va su www.cacaoonline.it trova tutta la storia
dall'inizio..."
Praticamente
c'e' da chiedersi a quanti sia arrivata notizia della nostra campagna
sull'olio di colza... Proprio pochi...
Unica
consolazione e' che ormai sono centinaia di migliaia gli italiani che
non si fanno fregare e mettono olio di semi comprato nei supermercati
Lidl a 0,65 euro il litro.
Tutti
i discorsi sono serviti a poco e tuttavia, in barba a tutti i
giornalisti audiolesi, a tutte le censure e i sabotaggi, le idee giuste
sono andate avanti.
E crediamo che molti consumatori di olio di semi abbiano provato
soddisfazione vedendo che oggi tutti si accorgono di quello che stanno
facendo ormai da anni. Chissa' quanti sono stati derisi perche'
mettevano l'olio nel serbatoio: "Vedrai che ti scoppia il
motore!"
Adesso
mi avvicinano al bar e mi chiedono: "Senti, ma e' vera questa
storia che metti l'olio nel serbatoio?"
"Si', lo faccio da cinque anni e se tu facevi come me a questo
punto avevi risparmiato i soldi per farti una vacanza alle Seychelles,
ma e' meglio cosi', perche' sei sfigato dentro e sicuramente ti facevi
la vacanza quando c'era lo Tzunami ed eri gia' morto."
Si',
lo ammetto, ho un piacere rabbioso a far notare a questi disinformati
per vocazione che la loro incapacita' di fare attenzione gli ha causato
danni enormi.
Sono
loro, la massa amorfa di quelli che non ascoltano, la zavorra
dell'Italia.
Ed
e' ora di dirlo che oggi la capacita' di agire seguendo schemi diversi
e' lo spartiacque della qualita' della vita di tutti.
Chi
ha ascoltato Beppe Grillo non si e' fatto fregare dalla Parmalat.
Chi
ha ascoltato Cacao sul risparmio etico e il boicottaggio non ha comprato
Enron e bond argentini.
Chi ha letto come funziona la ricerca sul tumore sa che, se si ammala,
deve iscriversi a un protocollo di ricerca, ottenendo cosi' che il
proprio tumore venga identificato. Se non ti iscrivi nei protocolli ti
danno la cura standard. Se sei dentro ti danno la cura specifica per il
tuo tumore. La differenza e' l'80% di sopravvivenza.
E se il tuo problema e' che ti hanno perduto i bagagli e stai
bestemmiando in aeroporto, hai grande vantaggio se hai letto la sintesi
delle istruzioni di una nota compagnia aerea ai caposcalo che abbiamo
pubblicato due anni fa. Il caposcalo deve recarsi presso l'orda dei
passeggeri imbestialiti. Ascoltare per cinque minuti in silenzio tutte
le proteste e individuare cosi' i capopolo. Quindi proporre loro di
appartarsi in un'altra stanza ("Cosi' parliamo meglio") e dare
loro tutto quello che vogliono. Anche piu' del dovuto. E promettere che
si fara' lo stesso con gli altri. Cosi' si liquidano i ribelli. E poi ai
pecoroni non di dara' niente. Tanto non hanno i coglioni per fare
qualche cosa. Sono gentucola che non si espone, non si sbatte, non
partecipa. Peggio per loro!
C'e'
chi va in vacanza in posti inquinati e affollati quanto una citta' e
passa meta' della vacanza in coda e chi no. C'e' chi compra le camice da
100 euro al figlio e chi gli paga una vacanza a Londra per imparare
l'inglese. C'e' chi gioca con i figli e chi gli compra solo videogames.
C'e' chi ingurgita sonniferi, tranquillanti, antidepressivi e chi cerca
di farsi nuovi amici. C'e' chi continua a piangere per un lutto anche a
dieci anni di distanza e chi cerca di rifarsi una vita. C'e' chi va per
terra e non si rialza mai piu' e chi, con fatica, cerca di capire i
propri errori. C'e' chi sbadiglia, si gratta, si stiracchia, scambia
massaggi e chi non fa niente di tutto questo perche' e' sconveniente.
C'e' chi legge libri divertenti e guarda film comici e chi consuma solo
prodotti violenti e terrificanti. C'e' chi coltiva hobby, impara cose
nuove, sperimenta cibi sconosciuti, prova nuove posizioni. C'e' chi fa i
conti con l'idea della morte e chi cerca di non pensarci.
C'e'
chi ogni tanto ammette di sbagliare e chi non sbaglia mai.
C'e'
chi ogni tanto cerca di non prendere le cose con pesantezza e chi passa
la giornata a parlare male degli altri.
C'e' chi continua ad avvelenare i propri figli con la bistecchina agli
ormoni, c'e' chi accetta di venire separato dal figlio subito dopo il
parto. C'e' chi dorme insieme ai bambini piccoli e chi preferisce farli
dormire da soli fin da neonati e poi si stupisce se piangono per tutta
la notte.
C'e'
chi allatta e chi no, anche se potrebbe.
C'e' chi fa l'amore tre volte la settimana e chi tre volte l'anno.
C'e'
chi ogni tanto fa una passeggiata mano nella mano con qualcuno e chi ha
deciso che non vuole piu' innamorarsi.
E
c'e' chi, addirittura, accetta di vivere con una persona che non ama
perche' "conviene".
C'e'
chi ha ancora speranze e chi ha solo rancori.
C'e'
chi sogna un mondo migliore e chi ha smesso di dormire per non avere
incubi.
C'e'
chi quando si ammala partecipa al processo di cura, si informa, cambia
abitudini, sogna di guarire e chi aspetta passivamente le medicine del
dottore (o l'infuso del mago). E' risaputo che chi partecipa
emotivamente e intellettualmente alla cura, diventa soggetto del proprio
mantenersi vivo, ha molte piu' probabilita' di guarire. Ma questo e' il
meno, prima o poi dobbiamo morire tutti, ma chi vive passivamente non
riesce a affrontare la morte in nessun modo che vada al di la' del
terrore e della disperazione.
C'e' chi invece e' disposto a imparare che bisogna morire e magari,
prima, prova a non sprecare l'esistenza.
C'e'
chi vive a Milano e campa sei anni meno di chi vive a Macerata.
C'e' chi cerca buone notizie, c'e' chi gode con quelle cattive.
C'e'
chi fa il corteo per la pace e poi si compra le Nike, spreca calore,
acqua e energia elettrica, dice che il commercio equo e solidale e'
radical-chic e beve solo Coca Cola.
C'e'
chi fa volontariato, isola la propria casa termicamente e cerca di
diminuire il proprio contributo alla guerra per il petrolio e chi va al
bar a dire che lui a Berlusconi altro che un treppiede gli avrebbe
tirato.
C'e'
chi cambia la propria vita e chi aspetta che gliela cambi Prodi.
La follia del sistema danneggia la gente e solo chi usa il cervello
evita parte dei danni.
Si tratta di un vero e proprio stile di vita.
Oggi, per la prima volta nella storia del mondo, il fattore culturale ha
un peso pari ai mezzi economici nel determinare la qualita' della vita.
Non
parlo qui delle persone che sono vicine alla soglia di poverta'. Parlo
dei milioni di italiani che hanno un tetto sulla testa, due pasti al
giorno, l'auto, la lavatrice, internet e il cellulare.
Se questa gente che ne ha la possibilita' iniziasse a ragionare ne
avrebbe un grande vantaggio individuale e l'Italia rinascerebbe.
Possiamo dire che non e' colpa loro, poverini, non hanno avuto le
occasioni per imparare a ragionare. E' vero, non si puo' fargliene una
colpa. Se nascevo in una famiglia diversa neanche io avrei saputo certe
cose. Non e' un merito saperle, e' un caso. E certamente chi ha la
fortuna di aver capito certe idee ha il dovere di cercare di comunicarle
a chi e' stato meno fortunato.
Pero'
dobbiamo iniziare a dirlo. C'e' chi ha la fortuna di sapere e chi no. E
questo fa la differenza nella vita piu' di una laurea, piu' di uno zio
alla Regione. Dobbiamo dirglielo che la tv mente e partecipare ai quiz e
fare sesso con le veline e i velini non e' il massimo della vita.
Dobbiamo dirglielo che ci fa tristezza vederli sprecare la loro vita,
crescere figli senza amore, avvelenarsi con grande dispendio di mezzi,
scegliere sempre la cosa piu' precotta. Mangiare il doppio delle
medicine prescritte dal medico. Maciullarsi con decine di esami clinici
e di radiografie inutili. Comprare sempre tutto al massimo del suo
prezzo perche' gli acquisti collettivi "fanno povero".
Dobbiamo
dirglielo che la loro vita e' priva di fascino perche' non sono loro a
viverla.
Dobbiamo raccontargli di quanto e' diverso quando inizi a fare scelte, a
capire che, in qualche modo, puoi influire sul tuo destino.
Spiegargli
che e' vero che e' piu' duro, rischioso, a volte deludente, ma che
comunque, prendere in mano la propria esistenza rende la vita
appassionante, colorata, degna di essere vissuta.
Dobbiamo fargli capire che esiste l'onore di aver vissuto, di aver
lottato, di essersi applicati con passione a un mestiere (la
professionalita'!!!) e averlo usato per costruire qualcosa. Pero',
perdonatemi, a volte, dopo anni che continui a ripetere ovunque (tv,
radio, giornali, internet, libri) le stesse identiche cose e ti accorgi
che davvero in pochissimi hanno capito, ti viene da urlare e da dire: ma
cazzo, gente, aprite le orecchie. State vivendo come polli in batteria!
Svegliatevi! Fate qualche cosa!
Convincetevi
che esistete veramente.
E questa che state buttando nel cesso e' la vostra unica vita!
PS:
Visto che fai parte dell'infima minoranza che arriva a leggere i miei
articoli fino in fondo vorrei ricordarti che c'e' la petizione per Prodi
sull'ambiente da firmare su www.politicando.altervista.org
.
Inoltre
sulla home di Alcatraz trovi un piccolo viaggio guidato (disegnato)
nella Citta' Segreta: 5 minuti di benessere mentale. Spero. Rompo le
scatole con questa Citta' Segreta perche' e' un tentativo che mi sembra
molto "strano". Ma sembra inizi a funzionare visto che 566
persone sono arrivate fino all'area forum. Ripongo in effetti molte
speranze (o illusioni?) sulle possibilita' di questo gioco. Da una parte
e' proprio una cosa diversa, quasi un nuovo media tra fumetto, pittura,
videogioco e scrittura. E questo lo trovo molto appassionante (e ho
cercato di mostrarlo in questa presentazione che trovi su alcatraz.it)
D'altra parte il gioco contiene racconti e meccaniche che abbiamo
inventato per portare avanti il discorso fatto in questo articolo in un
modo "artistico" e "emotivo". La Citta' Segreta ha a
che fare con il fatto che quando riempio la mia auto di olio di semi e
poi annuso la puzza di pop corn che esce dal tubo di scappamento sento
che questo gesto ha un valore scaramantico e incide con l'immagine che
ho di me e della mia "fortuna". Creare una Citta' Segreta che
e' un gioco che di per se' seleziona la tipologia di esseri umani che si
divertono a farlo. E potrebbe diventare un modo efficiente per
raggruppare in una comunita' virtuale ma realmente solidale e
collaborativa quelli che "pensano strano".
La mia sensazione di pelle e' che la Citta' Segreta sia un gesto
scaramantico al quale stanno ormai partecipando centinaia di persone. La
Citta' Segreta e' una cosa che sento positiva. Mi piace che ci sia, come
mi piace la luce calda delle lampade ad alto risparmio. Chi e' su questa
lunghezza d'onda mi capira'...
La Citta' Segreta e' il contributo mio e di Eleonora Albanese (la donna
dei miei sogni) alla fortuna del mondo. Come e' un contributo alla
positivita' del mondo qualunque nuovo gioco che contenga semi di
divertimento allegro e di sogni zen (e non stragi paranoiche da "sparatutto").
La
Citta' Segreta esiste veramente. La stiamo costruendo anche per te.
Vieni a dare un'occhiata. http://www.alcatraz.it/presen/prese1.html
Jacopo
Fo