L’Olio che guarisce...
Tratto dal libro “The Oil That Heals: A Physician’s Successes with Castor Oil
Treatments” del dottor William A. Mc.
Garey
basato sulle ricerche di Edgar Cayce.
Traduzione per Disinformazione a cura di Lorenza Veronese
Edgar
Cayce (1877-1945) pseudo scienziato statunitense della Virginia portò alla luce
negli ultimi anni della sua vita gli effetti benefici dell’olio di ricino.
Egli sosteneva che la guarigione nel corpo umano può avvenire in diversi modi,
ma quello che reputava indispensabile affinché ogni cura andasse a buon fine era
la piena consapevolezza dell’individuo.
Secondo
Cayce l’essere umano è un insieme di natura spirituale, mentale e fisica ed è
necessario riconoscere la loro unità per riportare il corpo in uno stato di
salute. La medicina occidentale, a suo avviso, si è sempre più specializzata,
nel tempo, nella cura dei sintomi attraverso sostanze chimiche, spesso
dimenticando che ciò non è sufficiente e che un ruolo fondamentale lo gioca
invece la forza vitale insita in ognuno di noi, che è parte dell’infinito.
Secondo Cayce tutte le medicine, i composti chimici e le applicazioni meccaniche
svolgono un ruolo ben preciso come strumento di cura, ma anche stimolare
speranza, creare fiducia nel processo di guarigione o portare fede nella
coscienza dell’individuo è estremamente necessario.
In tal
modo egli operava con le persone che si rivolgevano a lui e alle quali suggeriva
l’utilizzo dell’olio di ricino per diverse patologie. Il corpo è paragonabile ad
un computer, in qualche modo. Quando il computer è programmato in una
determinata maniera è difficile cambiare programma. Il cambiamento richiede
tempo. Lo stesso accade con il corpo umano, ogni parte del corpo tende a
mantenere uno status quo. Pochissime persone sono davvero inclini al cambiamento
e il cambiamento è indispensabile se si desidera che avvenga la guarigione,
pertanto il paziente deve progredire in consapevolezza, allo scopo di acquisire
a livello mentale, spirituale e fisico un “nuovo programma”.
Gli impacchi con l’olio di ricino corrispondono ad un nuovo programma in quanto,
nel tempo, esso influisce sulle cellule del corpo diffondendo il “programma di
guarigione”.
Negli anni, il Dr. Mc Garey, medico e studioso dei metodi di Cayce, poté constatare i numerosi benefici che l’uso esterno dell’olio di ricino aveva nei suoi pazienti.
Il più
comune effetto benefico risultante dall’utilizzo esterno dell’olio di ricino è
il rafforzamento del sistema immunitario. Parte dei compiti del
sistema linfatico, che gioca un ruolo importante nel sistema immunitario, è
quello di drenare e purificare le parti del corpo.
Quando i tessuti in un’area del corpo vengono ripuliti dagli scarti, le cellule
sono in condizioni migliori per il loro buon funzionamento e l’attività degli
organismi immunitari diviene più efficace nella difesa del corpo e nella sua
ricostruzione.
Nonostante le esperienze legate ai benefici ottenuti dall’olio di ricino non
siano mai state pubblicate perché considerate atipiche e poco ortodosse per la
medicina classica, l’uso degli impacchi di olio ha proliferato negli anni in
molte parti del mondo anche grazie a molti professionisti della salute.
“Ad una delle nostre più recenti conferenze mediche in Phoenix” racconta il Dr.
Mc Garey “un giovane chirurgo ortopedico riportò come aveva dotato ogni letto
del reparto con un K-pack (uno speciale termoforo che scalda) e l’impacco di
olio di ricino veniva utilizzato di routine nelle terapie postoperatorie. Altri
medici nel suo ospedale si interessarono a questa metodologia e iniziarono ad
introdurla anche nei loro reparti, ma l’ortopedico non disse mai che tale metodo
era stato studiato da un fisico, altrimenti avrebbe perso la causa!”.
“Un’esperienza inusuale” continua il dr. Mc Garey “la ebbi con una malattia grave e un impacco di olio di ricino da utilizzare per un’ostruzione intestinale. Mi chiamarono per visitare una donna anziana presso la sua abitazione. Era mia paziente da lungo tempo ma inabile a venire presso il mio studio. Aveva sviluppato una distensione addominale che peggiorava rapidamente. La donna aveva perso la sua lucidità, non guardava più nemmeno la televisione e rimaneva a letto tutto il tempo. Quando la esaminai, riscontrai che il suo addome era davvero esageratamente dilatato, la causa era un’ostruzione e pertanto necessitava essere ricoverata immediatamente. Avrebbe dovuto essere intubata affinché con un tubo gastrico le si sgonfiasse la pancia. Ella si rifiutò con tutte le sue forze. Aveva più di 80 anni e non aveva nessuna intenzione di lasciare la sua casa, era seriamente intenzionata a morire nel suo letto. Per alleviare il suo dolore e disagio istruii sua figlia su come applicarle impacchi di olio di ricino sull’addome, senza riscaldarlo, ma costantemente per tutto il giorno. E la paziente doveva sciogliere in bocca dei cubetti di ghiaccio per mantenersi idratata. Il giorno successivo la paziente si sentiva leggermente meglio e notai una leggera diminuzione della dilatazione addominale. Il giorno seguente ella iniziò ad avere delle feci liquide e la sua dilatazione addominale sembrava quasi del tutto guarita. Le prescrissi delle supposte e la paziente ebbe un grande movimento intestinale ma entro la norma. La diagnosi più ovvia era un grave blocco intestinale causato da stipsi. Quando la visitai il terzo giorno era seduta su una sedia e guardava il suo programma televisivo preferito. Come poteva un impacco di olio di ricino aver avuto un impatto così radicale nel cambiamento dello stato di salute di quella donna? Mi viene da dire che ella aveva, prima del blocco intestinale, stabilito un determinato grado di omeostasi (tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità interna delle proprietà chimico-fisiche), uno stato di stabilità interiore, psicologico.
Poi
qualcosa accadde, probabilmente legato alla sua alimentazione, che causò questo
blocco delle feci. Questo è quanto ci è chiaro. Poi peggiorò, ma come quell’olio
di ricino ha sciolto il blocco riportando la situazione ad uno stato di
normalità? Può essere che l’olio di ricino sia penetrato fino al tratto
intestinale? E’ stata un’attività vibratoria dell’olio di ricino una volta
penetrato nel tratto intestinale a portare la guarigione oppure tale attività
vibratoria ha funzionato senza che l’olio penetrasse nell’intestino?”.
In natura, nella dimensione in cui viviamo, sappiamo che ogni cosa possiede una
vibrazione. Tutte le sostanze nell’ambiente fisico sono composte di atomi e
particelle subatomiche. Queste sono in movimento costante e rappresentano una
forma di energia. Tutte le sostanze, viventi o non, sprigionano vibrazioni le
quali, con il tempo e la ricerca, possono essere misurate e mostrando una
specificità unica nella loro natura. Per questo l’olio di ricino ha vibrazioni
diverse dall’olio di arachidi ad esempio. E’ quindi la vibrazione che sprigiona
la natura benefica dell’olio di ricino nel corpo e da inizio ad un nuovo
approccio, una nuova situazione, un nuovo equilibrio interno alla struttura e al
funzionamento del corpo umano?
Le
proprietà dell’olio di Ricino: aumento dell’attività di eliminazione delle
scorie e di rigenerazione dei tessuti
I
benefici dell’olio di ricino sono stati riscontrati proprio nel ridurre la
perdita di sangue nei tessuti e nel sollecitare la loro ricostruzione anche a
seguito di gravi ferite sulla pelle.
L’eliminazione interna delle scorie e la rigenerazione dei tessuti è uno degli
effetti primari dell’olio di ricino ed è un processo fondamentale per il
ristabilimento dell’equilibrio nel corpo.
Esistono 4 canali di eliminazione delle scorie nel nostro corpo: la pelle, i
polmoni, il fegato/intestino e i reni. Quando un canale è ostruito, danneggiato
o malato diventa incapace di espletare il suo compito e gli altri 3 canali vanno
in sofferenza. E’ importante ricordare che il sistema linfatico e i capillari
sono fondamentali nel trasferimento delle sostanze che devono essere rimosse dal
nostro organismo, pertanto ogni metodo designato a migliorare e coordinare il
processo di eliminazione dell’organismo diventa fondamentale per la sua
guarigione.
Molte esperienze sugli utilizzi dell’olio di ricino derivano dalle testimonianze dei pazienti di Cayce e Mc Garey. Qui sotto è riportata una parte della lista dei casi grazie ai quali il dr. Mc Garey poté constatare gli effetti benefici ottenuti dai pazienti applicando l’olio di ricino secondo i suggerimenti di Cayce.
1) Ferite e Abrasioni
Grazie
alle ancora, in parte misteriose proprietà dell’olio di ricino abbiamo esteso il
suo utilizzo ai pazienti della nostra clinica, allo stesso personale della
clinica e nelle nostre vite private.
I miei 6 figli hanno ricevuto applicazioni di olio di ricino su varie parti del
loro corpo tanto da ricordare ogni volta, a me e alla loro madre, che sulle
nostre lapidi verrà apposta la scritta “Qui giacciono nonostante l’olio di
ricino”.
Un’amica di famiglia, Sherry, stava viaggiando 45 miglia all’ora con la sua moto
quando perse il controllo ed uscì di strada schiantandosi. Sherry riportò
abrasioni sui gomiti, addome, seno sinistro ed entrambi i palmi delle mani erano
scorticati fino allo strato più sottostante della pelle. La terapia che le
prescrissi era olio di ricino da usare liberamente su tutte le aree colpite.
La sua reazione fu eccellente e le ferite si rimarginarono completamente senza
lasciare cicatrici.
2) Tumore al collo
Catherine, una donna 82enne che aveva sempre goduto di buona salute, aveva
prosperato grazie alla sperimentazione delle varie terapie suggerite da Edgar
Cayce nei suoi scritti. Mi fece visita alla clinica tempo fa perché le era
spuntato un nodulo nella parte destra del collo, vicino all’angolo con la
mandibola, molto vicino all’attaccatura del lobo dell’orecchio. Non c’era
traccia di alcuna possibile causa che avesse potuto generare un linfonodo in
quella zona, pertanto le furono prescritti radiografie e test di laboratorio.
Prima di arrivare presso il mio ufficio, Catherine aveva iniziato costantemente
ad applicare impacchi di olio di ricino sul nodulo. Quando lo vidi la prima
volta aveva la dimensioni di una noce. Nell’arco di due settimane, le dimensioni
si erano ridotte diventando quasi quelle di un pisello. Un mese dopo, il nodulo
era scomparso. Riesaminando l’evento ho il sospetto che si trattasse di un
linfonodo. Se non fosse diminuito così rapidamente avrei subito prescritto una
biopsia alla paziente, una procedura che non avrebbe accettato. A fronte di
questo risultato era così entusiasta e sembrava essere in ottima forma. Non
sappiamo esattamente cosa stesse accadendo ma abbiamo optato insieme di fare dei
passi per riportare il corpo alla normalità.
E l’olio di ricino lo fece.
3) Micosi dell’unghia
Questo
è un problema piuttosto comune nella pratica della medicina familiare, ma molto
difficile da correggere. La rimozione non sempre ne è la cura. Si sostiene che
un fungo possa esserne l’eziologia, la causa. E’ molto comune nelle persone
anziane.
Nel 1977 una donna si presentò da me con un dito del piede molto gonfio e ci
chiese di risolverle il problema. Si trattava di una micosi dell’unghia, grande,
spigolosa e molto difficile da debellare o da tenere sotto controllo. Le fu
prescritto di fare pediluvi nel sale inglese per 15 minuti ogni sera prima di
coricarsi. Dopodiché doveva avvolgere il dito con un impacco di olio di ricino
che avrebbe dovuto tenere per tutta la notte. Questa procedura doveva continuare
per almeno due mesi. Ritornò da me dopo 6 mesi. Trovammo che la sua unghia era
tornata ad una completa normalità. Cosa era accaduto? Era aumentata la
circolazione? Una migliore fluidità linfatica? Un’attività fungicida? Fede?
Pazienza e persistenza? La vera natura della sua guarigione rimase un enigma ma
con pazienza, persistenza e olio di ricino ella guarì!
4) Cancro della Pelle/Cheratosi
Ai
primi stadi è probabilmente impossibile dire se una cheratosi attinica sia in
fase di sviluppo e possa diventare ciò che viene chiamato corno cheratinico o
carcinoma a cellule squamose, il quale è maligno. Comunemente, questa eccessiva
crescita di cellule epidermiche, cheratinociti, viene solitamente chiamata
cheratosi. Spesso, anche senza alcuna biopsia di verifica, viene stabilito
che si tratti di un cancro della pelle al primo stadio o a stadio avanzato. I
non-fisici spesso fanno così le loro diagnosi.
Uno dei miei pazienti preferiti era un uomo di 93 anni (sua moglie ne aveva 95).
Entrambi avevano un tremendo senso dell’humor. George aveva una grande
escrescenza vicino al lobo dell’orecchio destro, una cheratosi che era
sfigurante, sebbene non fosse maligna. Fu seguito da diversi specialisti prima
di venire da me. Lo istruii a frizionare meticolosamente la parte del lobo
destro 2 volte al giorno e di ripulirla successivamente con un panno morbido.
Quando tornò da me un anno e mezzo dopo l’orecchio era completamente normale,
non c’era più nessuna cheratosi. Ammise di continuare a voler usare l’olio di
ricino perché gli rendeva i lobi delle orecchie così morbidi. Consigliavamo
continuamente ai nostri pazienti di utilizzare l’olio di ricino sulla pelle per
cheratosi, acne, smagliature durante la gravidanza e per la cura generale della
pelle.
Molti altri casi vengono accuratamente descritti nel libro da Mc Garey, riportanti i progressi e le guarigioni grazie all’olio di ricino, come i seguenti:
5) Ferite infette
6) Iperattività
7) Calcoli al Fegato e alla Cistifellea
8) Spasmi esofagei
9) Problemi di udito/Perdita di udito
10) Smettere di Russare
Edgar Cayce descrisse almeno 30 differenti funzioni fisiologiche che vengono migliorate attraverso l’uso dell’olio di ricino applicato topicamente, grazie all’utilizzo sotto forma di impacco. Questa è una lista parziale dei casi in cui egli raccomandò ai pazienti l’olio di ricino come terapia, ai quali erano state diagnosticate una varietà di condizioni fisiche differenti:
afonia
appendicite
artrite
blocco intestinale
calcoli alla cistifellea
cancro
cellulite pelvica
cirrosi epatica
colite
costipazione
colecisti
colecistalgia
epilessia
emicrania
epatite
ernia
fegato fiacco
gastrite
insufficienza renale
linfoadenite
linfoma di Hodgkin
morbo di Parkinson
neurite
paralisi cerebrale
restringimento del duodeno
stenosi del duodeno
sclerosi multipla
sterilità
uremia
tigna
Questa lista non include una moltitudine di altri casi indicizzati nella A.R.E. (Association for Research and Enlightenment) Library di Virginia Beach, la tenuta di Cayce entro la quale fece costruire un ospedale per la cura dei suoi pazienti.
Caratteristiche dell’Olio di Ricino
L’olio
che guarisce viene estratto dai semi del Ricinus communis, conosciuto
anche come “Palma Christi” o, più comunemente, come olio di ricino.
Farmacologicamente l’olio di ricino è composto, per la maggior parte, da acido
ricinoleico, un idrossiacido insaturo grasso con la formula CH3 (CH2)5 CHOHCH2
CH: CH(CH2)7 COOH. Si descrive in vari testi specifici, più o meno recenti (es.
“Le basi farmacologiche della terapia” di Goodman e Gilman o “Le Malattie della
Pelle” di Ormsby e Montgomery) l’utilizzo dell’olio di ricino come “olio
nutritivo ed emolliente” con molteplici usi benefici sulla pelle. Spesso viene
indicato per la rimozione di croste e desquamazioni. Altri olii indicati dagli
autori come “nutritivi ed emollienti” sono l’olio di fegato di merluzzo, l’olio
d’oliva, l’olio di mandorla, l’olio di semi di lino, l’olio intero, mentre
quelli considerati “stimolanti” sono l’olio di ginepro, l’olio di betulla bianca
e l’olio di anacardio.
Chimicamente, l’olio di ricino è un trigliceride di acidi grassi. Ciò che rende unico il suo essere un acido grasso è l’alto contenuto (90%) di acido ricinoleico, un acido con 18 atomi di carbonio, con un doppio legame tra il carbonio in 9° e il carbonio in 10° posizione e un gruppo ossidrilico sul dodicesimo atomo di carbonio. La relazione tra il gruppo ossidrilico e l’insaturazione esiste solo nell’olio di ricino. La tipica composizione degli acidi grassi dell’olio di ricino è esposta qui sotto:
Acido
Ricinoleico 89,5%
Acido Diidrossistearico 0,7%
Acido Palmitico 1,0%
Acido Stearico 1,0%
Acido Oleico 3,0%
Acido Linoleico 4,2%
Acido Linolenico 0,3%
Acido Eicosenoico 0,3%
Il gruppo ossidrilico nell’olio di ricino offre una combinazione di proprietà fisiche uniche: alta viscosità e gravità specifica, solubilità nell’alcool in ogni proporzione, solubilità limitata nei derivati alifatici del petrolio. L’uniformità e l’affidabilità delle sue proprietà fisiche sono state dimostrate dall’uso prolungato dell’olio di ricino come standard assoluto nei test di viscosità. Possiede eccellenti proprietà emollienti e lubrificanti.
La
storia dell’uso industriale di questa sostanza è lunga ed affascinante.
In breve, si può affermare che grazie al gruppo ossidrilico, al doppio legame e
al legame estere, i quali danno luogo a reazioni, un consistente numero di
reazioni chimiche nelle quali l’olio di ricino viene commercialmente utilizzato,
sono state esplorate. Esse includono l’acetilazione, alcossilazione, aminazione,
fusione caustica, disidratazione chimica, distillazione, epossidazione,
esterificazione, idrogenazione, polimerizzazione ossidativa, pirolisi e
saponificazione. Da queste reazioni risultano una moltitudine di olii, sali,
gliceridi, esteri (composti organici che provengono dal processo di
esterificazione con acido carbosillico), amidi, alcol, alogeni e
idrossistearati.
Tra
tutti i contributi dell’industria alla ricerca medica e terapeutica troviamo un
interessante lavoro di Arthur Novak del 1961 nel Journal of the American Oil
Chemists Society (reperibile al sito
http://link.springer.com/article/10.1007%2FBF02638439#page-1) , in merito
all’uso di acido ricinoleico e oleico e derivati. Essi furono selezionati e
testati per la loro attività antimicrobica, contro diverse specie di batteri,
funghi e muffe.
Novak e il suo staff dichiararono che tali sostanze meritavano studi
approfonditi, in quanto le applicazioni mediche di questi composti avevano
dimostrato di essere di particolare rilevanza.
Gli
effetti dell’olio che guarisce
La
spiegazione che Edgar Cayce formulò in merito ai numerosi benefici che i suoi
pazienti traevano dalle terapie basate, per la maggior parte, sull’utilizzo di
impacchi di olio di ricino applicati sull’addome, poggiava sulla rilevanza della
funzione del sistema linfatico, nello specifico, del sistema di capillari
linfatici e delle strutture che hanno un ruolo fondamentale nell’assimilazione
del cibo da parte dell’intestino e la sua preparazione al processo di nutrizione
di tutti i tessuti del corpo.
Le placche di Peyer vengono spesso menzionate nei suoi scritti: esse sono placche costituite da noduli linfatici posizionate nell’intestino tenue, vascolarizzate da un’estesa rete di capillari. Egli sosteneva che si trattava di “importanti porzioni del corpo che avevano un ruolo fondamentale nella longevità e nel mantenimento di una buona salute”. Anche il sistema nervoso, secondo Cayce, godeva dei benefici di un buon funzionamento linfatico. Infatti, il perfetto contatto tra il sistema nervoso simpatico e quello cerebrospinale è reso possibile dalle sostanze create in queste piccole placche di tessuto linfatico che si trovano nella superficie mucosa dell’intestino: ciò porta a chiederci che ruolo abbiano le placche nei disturbi fisici che derivano da situazioni di stress e di preoccupazione che tratteniamo nelle nostre menti e che vanno a coinvolgere la parte emotiva del nostro corpo.
Il
comportamento e le emozioni, di fatto, diventano fondamentali in tutte le
esperienze di guarigione. Cayce affermava, per dimostrare con certezza
l’influenza delle emozioni sulle condizioni fisiche del corpo, che “nessuno può
odiare il proprio vicino e non avere lo stomaco e il fegato sottosopra”.
Probabilmente la spiegazione più semplice è che le emozioni sono basicamente
situate nelle ghiandole endocrine. Queste ghiandole inviano impulsi nervosi
attraverso il corpo e, allo stesso tempo, producono ormoni in linea con il tipo
di emozione che deve venire generata. Le sostanze chimiche prodotte hanno
potenti e diretti effetti sul sistema nervoso autonomo (il sistema che controlla
le funzioni “involontarie” dell’organismo) e su varie funzioni degli organi.
Tali
sostanze chimiche prodotte danno origine a condizioni che conosciamo bene, come
ipertensione, ulcera dello stomaco, malattie cardiache ed una serie di altre
malattie, molte ancora non riconosciute come legate a queste cause, che nascono
da ciò che pensiamo o “proviamo”. Le ghiandole svolgono il loro compito di
trasmissione e successivamente la fisiologia, come tutta risposta, sviluppa
malattie fisiche come immagine a specchio del tipo di pensieri che abbiamo
generato e che è diventato un tracciato abituale nella memoria delle ghiandole.
Ecco perché spesso accadeva che Cayce prescrivesse ai suoi pazienti impacchi di
olio di ricino solo dopo aver pregato a lungo, allo scopo di riposizionare sia
il corpo che la mente sulla via della guarigione. Egli sosteneva che coloro i
quali erano percettivi di natura avrebbero tratto beneficio dagli impacchi di
olio di ricino. Perché? Perché essere recettivi fa parte della nostra natura
infantile. Il bimbo ha fede senza sapere perché e accetta tutte le cose come
volontà divina che agisce sulla sua vita. La pace arriva al bambino attraverso
la terra, la sua terra.
L’impazienza distrugge i buoni risultati della terapia e libera l’attività distruttiva delle energie provenienti dai recettori adrenergici (che interagiscono con l’adrenalina) del sistema nervoso simpatico, sovrastando gli effetti benefici del sistema nervoso parasimpatico. Il nostro corpo è stato spesso influenzato dagli elementi di “coscienza” che, per lungo tempo, hanno agito in maniera deleteria come “normali” fattori nel nostro percorso di vita. Questi elementi non sono facilmente riconoscibili e quando li scoviamo, non è facile eliminarli dal proprio schema di coscienza.
“Guarire può essere davvero la pace, una pace che viene per riposare il corpo
che è un riflesso della pace che passa attraverso la comprensione. Possiamo
vedere la pace del corpo come una pace che ha da venire sulla terra: da nazione
a nazione. Quanto troveremo la vera pace sulla terra, vedremo uno stato di
guarigione invadere i corpi di tutte le persone.”
Dr. William A. McGarey
Per fare un impacco di olio di ricino è necessario:
-
Un
panno di flanella
- Un foglio di plastica (privo di colori artificiali)
- Un termoforo, scaldino elettrico (oggi una boule di acqua calda)
- 2 o 3 spille da balia
-Olio
di ricino
- Asciugamano
Procedura di applicazione impacco
1) Preparare il panno di flanella, preferibilmente lana-flanella. Il panno deve essere piegato 2 o 4 volte e deve misurare 25/30 cm di spessore dopo essere stato piegato. Queste sono le dimensioni utili all’applicazione addominale. Ogni area del corpo avrà le proprie dimensioni adeguate del panno.
2) Versare dell’olio di ricino sul panno, utilizzando un foglio di plastica sotto per prevenire lo sgocciolamento dell’olio. Accertarsi che il panno sia bagnato ma non fradicio di olio.
3) Applicare l’impacco sulla parte del corpo che necessita il trattamento, mantenendo il foglio di plastica all’esterno.
4) Appoggiare un termoforo elettrico (o boule di acqua calda) sul foglio di plastica a copertura dell’impacco e accenderlo dapprima a livello minimo, poi medio fino alla temperatura più alta se sopportabile per il corpo. Attenzione a non scottare la pelle!
5) Infine avvolgere un asciugamano da bagno, piegato in lunghezza, attorno al tronco del corpo allo scopo di coprire l’impacco e il termoforo e chiudere con aghi di sicurezza.
6) L’impacco deve rimanere applicato per circa un’ora, un’ora e mezza e successivamente la pelle può essere lavata con una semplice soluzione di acqua e bicarbonato di sodio.
L’impacco con la flanella non deve essere scartato dopo una singola
applicazione, ma può essere conservato in una busta di plastica per gli usi
futuri. A meno che l’impacco non perda colore o l’olio si guasti è possibile
utilizzarlo per mesi. Alcuni preferiscono conservare l’impacco in frigorifero ma
poi è indispensabile che venga preriscaldato prima di ogni utilizzo.
Con quale frequenza va applicato l’impacco? Da 3 a 7 giorni alla settimana, da
far seguire poi da 3 trattamenti con olio di oliva per la pulizia del fegato e
per stimolarne l’attività. Prendere un cucchiaio da tè di olio d’oliva al
giorno.
Fare attenzione all’assunzione di quantità maggiori.
L'OLIO CHE GUARISCE
Tratto dal libro “The Oil That Heals: A Physician’s Successes with Castor Oil Treatments” del dottor...