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Olimpiadi
della vergogna
Marcello Pamio
– 18 marzo 2008
Il
paese che ha più condanne a morte nel mondo (tra le 2.000 e le 10.000
ogni anno!)
Il paese (secondo una inchiesta del quotidiano britannico Guardian)
che permette ad aziende di cosmetici di utilizzare la pelle dei
condannati a morte per produrre il collagene per labbra e trattamenti
anti-rughe per noi occidentali.
Il paese in cui il governo
gestisce il traffico illegale di organi umani per trapianti, la maggior
parte dei quali sono prelevati direttamente ai condannati (“le
pubbliche autorità richiedono il consenso informato dei prigionieri o
delle loro famiglie alla donazione degli organi”). Costano il 30%
in meno rispetto a paesi come Bulgaria, Colombia, Russia e Sudafrica,
Il paese che con all’invasione militare del 1949-1950 del Tibet ha
fatto sterminare decine di migliaia di persone senza processo, solamente
in base al sospetto di “attività
anticomuniste”.
Il paese dove si sono uccise migliaia di persone in carcere a causa di
sevizie, torture e lavori forzati.
Il paese che attua progetti di pianificazione familiare, e cioè
sterilizzazioni in massa di donne e bambine al fine di cancellare, nel
giro di qualche generazione, la “razza” tibetana.
Il paese che ha distrutto o fatto saltare in aria almeno 6000 monasteri,
distruggendo una cultura esoterica millenaria patrimonio dell’umanità.
Il paese che vieta nelle scuole di studiare la cultura, la lingua e la
religione del Tibet prima dei 18 anni.
Il paese che censura tutti i siti internet scomodi al regime
“popolare”.
Il paese che per legge regola la reincarnazione dei Lama tibetani e la
pone sotto il controllo delle autorità!
Il paese che vanta 16 delle 20 città più inquinate al mondo.
Il paese che permette lo sfruttamento alle multinazionali occidentali di
donne e bambini.
Nel paese dove oltre 22 milioni di persone sotto il livello di povertà
assoluta e decine di milioni di poveri.
In questo paese si terranno le Olimpiadi 2008
Il
costo della vergogna
Il costo iniziale delle Olimpiadi in Cina, preventivato in
1,6 miliardi di dollari sarebbe già stato ritoccato con nuovi
stanziamenti che sfiorano i 37 miliardi di dollari[1].
Quanti di questi soldi andranno a beneficio della popolazione?
Ovviamente nessuno… mafia cinese, regime e imprenditori compiacenti si
spartiranno la ricchissima torta. Un esempio per tutti, il terminal
dell’aeroporto di Pechino costerà 2,7 miliardi di dollari: un
gioiello che potrà accogliere 120 aerei, 64 ristoranti e 90 negozi.[2]
E le persone in strada continueranno a morire di fame, come e forse più
di prima.
Con quale coscienza, un atleta potrà andare a gareggiare, mettendosi in
bella mostra davanti al mondo, in un simile e insanguinato paese?
Diamo un segnale forte al Sistema: boicottiamo queste assurde e ipocrite
olimpiadi.
E per favore…spegniamo la televisione!
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No
alle Olimpiadi di sangue
Tratto da www.beppegrillo.it
– 15 marzo 2008
L’Italia non
deve partecipare alle Olimpiadi
di Pechino. I Giochi Olimpici sono bagnati del sangue
dei tibetani. A Lhasa sono morte almeno 100 persone, alcune bruciate
vive.
Protestavano nell’anniversario della sanguinosa repressione cinese del
1959.
Il buddismo non è una religione di conquista, non ha causato stragi
secolari come le religioni monoteiste. Il buddista può essere ucciso,
ma non uccide.
Il governo cinese minaccia nuove stragi se i tibetani non cesseranno le
manifestazioni entro lunedì. Li minaccia a casa loro, in una nazione
occupata. Minaccia un popolo costretto
in gran parte all’esilio. Di cui ha distrutto i
monasteri. Di cui vorrebbe cancellare l’identità con una immigrazione
selvaggia.
I tibetani sono uno dei popoli più pacifici della terra. Da decine di
anni è in atto nei loro confronti un piccolo olocausto dagli occhi a mandorla, ma
l’Occidente volta sempre la testa dall’altra parte. Pecunia WTO
non olet. Né Valium, né lo psiconano hanno voluto ricevere il Dalai
Lama in visita in Italia lo scorso autunno. E’ stato trattato
come un paria, prima gli affari, poi i diritti civili. I
nostri grandi statisti: la vergogna internazionale d’Italia.
Gli atleti italiani rinuncino alle Olimpiadi.
Facciano outing contro la dittatura, sarà la migliore azione della loro
vita. Figli e nipoti ne saranno fieri. Molti italiani gliene daranno
merito. Li ospiterò a casa mia durante le Olimpiadi e, come rimborso,
li pagherò come personal trainer.
Le Olimpiadi di Pechino non si possono celebrare sui massacri
di Lhasa. Per ogni finale olimpica, per ogni premiazione ci sarà il
ricordo di un tibetano assassinato e di una Nazione stuprata sotto gli
occhi indifferenti del mondo. Ho incontrato
il Dalai Lama a Milano. Ho incontrato un uomo buono, aperto, disponibile, ma assolutamente
determinato a restituire la libertà al suo popolo. Lo saluto da questo
blog.
No alle Olimpiadi di sangue
Note:
[1]
Informazioni su Pechino 2008 - http://www.beijing2008.it/blog-olimpico/numeri-curiosita-olimpiadi-pechino-2008.html
[2]
Idem