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Obama?
Seguite i soldi
Paolo Barnard - 10/11/2008
http://www.paolobarnard.info:80/intervento_mostra_go.php?id=53
Una
delle regole più note del giornalismo anglosassone è ‘follow
the money’, cioè segui i soldi se vuoi
capire come realmente funzionano le cose. Nel caso dell’elezione a
presidente degli Stati Uniti di Barack Obama,
è istruttivo applicare quella regola... purtroppo. Il
Democratico ha raccolto un gran totale di 640 milioni di
dollari per la sua corsa alla Casa Bianca, di cui una larghissima
parte dai cosiddetti contributi individuali. Certamente in essi vi è
una gran massa di donazioni di singole
persone comuni, attivisti, gruppi di volontari, che è innegabile siano
stati determinanti per il successo del loro beniamino. Ma non ci
è dato sapere quale percentuale di quei fondi proveniva invece
da settori un po’ meno ‘puliti’. Ricordo anche, è doveroso, che
l'afroamericano ha rifiutato del tutto i contributi federali alla sua
campagna elettorale. Quest’ultima nota è di sicuro molto edificante,
ma se si dà un’occhiata ad altri dettagli,
ahimè, il quadro cambia. Si scoprono cose che
preoccupano, e che confermano quello che ho scritto in “Obama?
Gioire con prudenza, molta”.
Un
primo sguardo ai dati pubblicati dalla Federal
Election Commission
americana fa risaltare la presenza dei ‘falchi’ della finanza di Wall
Street fra i maggiori gruppi che hanno versato nelle casse del neo
presidente, gli stessi che hanno giocato a
biglie col futuro economico dell’intero pianeta, fino al collasso di
questi giorni: Goldman Sachs, JPMorgan
Chase, Citigroup, Morgan Stanley fra gli
altri. Nel paragone fra i due contendenti alla Casa Bianca, Obama batte McCain per 2.938.556 dollari a
2.185.869 ricevuti delle banche commerciali. Quando poi si
considerano gli speculatori più selvaggi della finanza americana, e cioè
gli Hedge
Funds, il presidente nero batte lo sconfitto
bianco con un margine notevole: 2.637.578 dollari a 1.561.865.
Questo forse spiega uno dei dettagli meno edificanti del passato
politico di Obama: il suo voto al Congresso
a favore del pacchetto di salvataggio
sborsato direttamente dai contribuenti americani nelle tasche di Wall
Street poche settimane fa, che non solo costerà sudore e pene a milioni
di cittadini per anni a venire, ma che non risolve neppure uno dei
problemi strutturali della finanza impazzita di quel Paese.
Proseguiamo.
Da notare, fra le righe, quei 34.454 dollari che Barack
Obama ha intascato dall’industria del
tabacco. Non proprio morale per chi si presenta come ‘pulito’, per
motivi persino troppo ovvi per essere citati. Ma una bruttissima
sorpresa arriva quando si incontrano le voci
relative ai colossi farmaceutici:
Obama si è preso 1.662.280 dollari da
questi giganti della speculazione sulla salute, contro i miseri 579.013
di McCain. La cosa è grave, poiché gli
interessi di Big Pharma sono
direttamente collegati al mantenimento del sistema Sanitario
privatizzato americano, causa di ineguaglianze
sociali orrende. Inoltre, visto ciò che le multinazionali del farmaco
stanno facendo nel Terzo Mondo, dove negano ancora farmaci salvavita o
sconti sui brevetti a tanti popoli disperati, di nuovo si fatica a
trovare una moralità in questo aspetto di Obama.
Si comincia qui a sbirciare qualcosa della realtà dietro i suoi
proclami retorici.
Alla
voce Comunicazioni ed Elettronica
si rimane di sasso. Il
Democratico straccia McCain con una
somma ben cinque volte superiore, 21.600.186 dollari contro 4.308.349.
La cosa grave in questo caso sta nella
comprensione di chi in realtà milita in quella categoria: alcune fra le
più micidiali industrie di Guerre Stellari americane, di
spionaggio e di intercettazioni. Forse è per questo che Obama
votò al Congresso la famigerata legge FISA, quella cioè che permette
lo spionaggio di immigrati o di americani considerati ‘alieni’,
politicamente scomodi, e che fu aspramente contestata da tutti i
maggiori gruppi per i Diritti Civili. Inoltre, alla voce più specifica sui
finanziatori della campagna elettorale provenienti dall’industria
bellica, di nuovo Obama
batte il Repubblicano, con 870.165 dollari contro 647.313.
Un
altro settore di finanziamenti che preoccupa,
è quello del comparto salute e assicurazioni. Ho già detto e scritto
che la riforma sanitaria ipotizzata dal neo presidente lascia in
sostanza le cose come stanno, con solo
ritocchi cosmetici. Tradotto, significa che le grandi compagnie di
assicurazione rimarranno gli arbitri della salute degli
americani, in particolare dei 44 milioni di essi che oggi non hanno
alcuna assistenza. I cittadini di quel Paese
invocano in maggioranza e disperatamente un sistema sanitario pubblico,
gratuito e finanziato dalle tasse, cosa riportata con chiarezza dai
sondaggi ma non dalla stampa americana né dalla nostra. Obama ha ricevuto un gran totale di 49.408.792 dollari dal
comparto salute e assicurazioni, McCain
33.286.626. Non sono spiccioli, e soprattutto non vengono
donati a fondo perduto. Mi state capendo?
Per
concludere, si arriva al tema
dell’influenza sui candidati da parte delle lobby e delle professioni
che contano. Barack Obama
si è sforzato di rassicurare l’America che lui era il candidato degli
interessi della persona media, della famiglia media, ma anche dei
poveri, degli svantaggiati. Ok, senza perdere altro tempo ecco le cifre.
Gli influenti lobbisti americani
e gli studi legali (che negli USA hanno un potere enorme) hanno dato al
giovane candidato vittorioso il triplo di quanto hanno
dato a McCain: 37.122.161 dollari per il
primo e solo 10.765.423 per il secondo. Questi non sono idealisti
con lo sguardo perso nelle nuvole, sono personaggi, anzi, rapaci
che ci vedono benissimo… Perché hanno premiato Obama?
Ripeto.
Gioire, con prudenza. Moltissima.