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Lettera
per Altramoneta
Domenico de Simone
Cari amici,
dopo la mia lettera
di fine dicembre ho ricevuto molte entusiastiche e incoraggianti
adesioni al programma dei dieci punti ed al progetto di creare una lista
per le prossime elezioni. Nonostante siano passati poco più di dieci
giorni, a Roma si è costituito un gruppo di circa cinquanta persone e
molte associazioni, e altri gruppi numerosi si sono formati e si stanno
formando in tutta Italia.
Nella lettera e nel progetto indicavo che la decisione presa era di
presentarsi da soli e di non perseguire nessun apparentamento con i
poli, nonostante una legge elettorale che continuo a definire vigliacca
privilegi gli apparentamenti allo scopo preciso di impedire la nascita
sentita da tutti di progetti politici alternativi a quelli dei due poli.
L’intesa con il gruppo dirigente del No Euro, peraltro conforme alla
decisione presa dal loro congresso nazionale, era in questo senso. In
ogni caso si sarebbe deciso durante la campagna elettorale cosa fare.
D’altra parte, se l’obiettivo politico reale è quello di
conquistare cento Comuni, la partecipazione alla campagna elettorale
nazionale ha prevalentemente lo scopo di lanciare il progetto dei cento
Comuni, più che quello di prendere deputati, che avrebbero solo il
compito di utilizzare il Parlamento come una tribuna del progetto.
L’idea
è che il paese si riforma dal basso e dai Comuni, e non dal centro del
potere (finto) o dall’alto. Senza praticare una nuova moneta e un
altro modo di intendere la società civile, quale quello che nasce dal
progetto sinteticamente esposto nei dieci punti, senza un attacco al
cuore del potere finanziario, che può venire solo dall’azione
concreta di centinaia di migliaia o milioni di cittadini, il cambiamento
resta un’illusione.
Per ragioni assolutamente legittime, i dieci punti sono stati assunti
(peraltro con notevole ritardo) dal No Euro solo il 9 gennaio sera e
solo come contributo al programma del movimento. D’altra parte è
comprensibile che un movimento organizzato debba far decidere alle
proprie strutture come integrare o modificare il proprio programma
elettorale, e finora è evidentemente mancato il tempo di farlo.
Inoltre,
c’è la possibilità concreta che il Movimento No Euro decida di
apparentarsi comunque con uno dei Poli, anche se questo apparentamento
è visto come un mero strumento tecnico per ridurre il quorum dal 4 al
2% alla Camera e dall’8 al 3% al Senato.
In un’assemblea tenuta a Roma il pomeriggio del 9 gennaio, senza
alcuna formalità come d’uso nei movimenti, è stata affrontata la
questione ed è stato esclusa la possibilità di apparentamento con i
Poli, anche e questo dovesse costare l’impossibilità di presentarsi
efficacemente alle elezioni nazionali. Il problema è dato dal numero
delle firme e soprattutto dalla loro autenticazione che sarebbe
garantita in caso di apparentamento.
La principale ragione di questa decisione è che con l’apparentamento
il gruppo riunito intorno ai dieci punti perde la propria anima, la
propria identità, la propria natura. Se l’obiettivo della
partecipazione è rivelare la menzogna del sistema, apparentarsi ci fa
immediatamente apparire come comunque connessi e collegati con i
principi di questa menzogna. Soprattutto la possibilità di apparentarsi
con il Polo di Berlusconi, che è il re della menzogna mediatica, inviso
ormai alla grande maggioranza dei cittadini, deve essere esclusa in
partenza. Ma certo è difficile andare anche con una “sinistra” che
ha dimostrato nella vicenda Unipol tutto il suo servilismo nei confronti
del sistema di potere finanziario e la sua subalternità alla menzogna.
Con la legge elettorale si indica il Capo della coalizione come premier,
e nessuno di noi se la sente di indicare né la padella di Berlusconi né
la brace di Prodi come letto su cui giacere.
Se
dobbiamo gridare “Il Re è Nudo!”, non possiamo stare nel corteo dei
cortigiani che elogiano il vestito inesistente del re, ma tra la gente,
con gli occhi puri di quel bambino che per primo lanciò il grido,
rivelando a tutti la verità. Certo che ci farebbero comodo i rimborsi
elettorali (con il 4% prenderemmo circa 9 milioni di euro con cui
potremmo costruire mille iniziative), ma non è questa una ragione
sufficiente per perdere l’anima. Che diamine, ci battiamo contro il
sistema finanziario e questo euro e poi ci perdiamo per quattro soldi? I
mezzi li troveremo nel sostegno di tutti quelli che vedono nei dieci
punti una vera alternativa per costruire una nuova società, e poi c’è
sempre internet per fare la nostra campagna elettorale.
L’assemblea, quindi, dopo una vivace discussione ha deciso di dare un
nome al gruppo che si riconosce nei dieci punti e che vuole seguirne
coerentemente il percorso programmatico. Dopo una serie di votazioni è
stato scelto il nome “altramoneta” che sarà confezionato da un
grafico in breve tempo e che caratterizzerà d’ora in poi questo
gruppo.
Altramoneta ha la
funzione di mantenere inalterato lo spirito che ha portato alla
redazione dei dieci punti. Nelle elezioni locali saremo presenti con il
simbolo e/o con gli apparentamenti con le forze politiche che
accetteranno i punti essenziali del programma. Nelle elezioni nazionali,
se il No Euro deciderà di correre da solo, saremo con loro, mentre in
caso contrario decideremo cosa fare, sentendo sul sito che abbiamo
deciso di costruire il parere di tutti quelli che stanno nel gruppo. Ma
non posiamo correre il rischio di propagandare un logo elettorale che
possa compiere scelte strumentali, comprensibili ma non condivisibili né
condivise.
Abbiamo deciso di prendere il sito altramoneta.org affinché sia
possibile avere le subdirectories dei gruppi regionali. Dovremo darci un
minimo di struttura organizzativa ma per quanto concerne le decisioni
deve valere il principio assembleare, come è stato a Roma l’altra
sera. Con il sito, che sarà pienamente interattivo, potremo costruire
assemblee virtuali da tutta Italia.
Tra meno di una
settimana avremo il sito operativo, anche se ancora in costruzione e
soprattutto il logo. Nel frattempo, il decalogo deve continuare a girare
con la sola indicazione “altramoneta” e provvisoriamente con la mia
email e telefono personali.
Dobbiamo continuare ad aggregare gruppi nei Comuni e nelle
circoscrizioni delle grandi città, e soprattutto organizzarci per la
raccolta delle firme e dei mezzi necessari per andare avanti e
realizzare il nostro programma.
- Se volete versare
un contributo in denaro fate un versamento sul c/c n° 36 presso
- Se volete collaborare ai banchetti e alla campagna elettorale, costituendo un comitato nella vostra zona, telefonatemi al n° 3288866873 o contattatemi all’indirizzo desimone_d@virgilio.it.