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Quello
che nasconde la NASA
Stralcio
dell’intervista all’astrofisico James M. McCanney
Tratto da «Nexus» ed. italiana nr. 51 agosto-settembre 2004
Rick
Martin, The SPECTRUM
Rick
Martin: «Ha qualche
idea o informazione riguardo a chi, specificamente all’interno della
NASA, sta dietro le quinte di questa sorta di diabolica soppressione di
conoscenze?
McCanney:
«Sì la vicenda è molto chiara. Ne sono a conoscenza da molto tempo,
si tratta del controllo dello spazio».
Martin:
«Ce ne può parlare?»
McCanney:
«Certamente. La NASA è costituita da un gruppo di scienziati. Questo
è il modo in cui la intendiamo: ingegneri che costruiscono velivoli
spaziali e cose del genere. La NASA è di proprietà ed è gestita dalla
NSA (National Security Agency).
Al
di sopra della NASA vi è un livello che la controlla. Daniel Goldin,
che entrò a far parte della NASA negli anni ’90, proveniva dalla CIA
ed il suo lavoro fu quello di secretare o mettere il coperchio sulla
NASA; una volta arrivato la prima cosa che fece fu di firmare a tutti
coloro che – a tutti i livelli – lavoravano per l’ente un accordo
NSA per la non divulgazione di notizie.
La
NSA è parte integrante del governo di sorveglianza già attivo. Il
Governo Mondiale Unico è già in carica ed è intorno ad esso che ruota
tutto quello che accade attualmente».
Martin:
«Dietro questo ci sono i Gesuiti?
McCanney:
«Gesuiti? [Ride]. Il Vaticano ha un ruolo di primo piano nel governo
mondiale e ne fa parte, ma non rappresenta l’intero quadro. Si tratta
piuttosto di una situazione planetaria, nella quale sono implicate
centinaia di famiglie, famiglie assai facoltose, presenti in ogni paese
del mondo; esse controllano la politica, l’economia e la finanza.
Quindi si tratta di una vasta rete di personaggi di questo tipo».
Martin:
«Stavo per menzionare i nazisti; è questo il punto a cui volevo
arrivare con la mia domanda originaria»
McCanney:
«Sì. Molti personaggi dell’amministrazione Bush sono diretti
discendenti, di nazisti oppure di coloro che hanno contribuito a
finanziarli. Costoro, ovviamente, hanno ben compreso che lo spazio
rappresenta l’ultima frontiera in quanto a risorse, ed averne il
controllo è essenziale per tutto quello che stanno facendo. E’
l’ultima frontiera».
Martin:
«Quali preoccupazioni desta alla NASA il “Decimo Pianeta”? Ha a che
fare con la civiltà sumera e gli Annunaki? Oppure si tratta di
qualcos’altro?»
McCanney:
«Non direi, ma la nozione che esiste questo “Grande Oggetto” che si
presenta con regolarità è antica. Ciò rientra nei massimi livelli di
segretezza in molti di questi gruppi, fra cui il Vaticano. Intendo dire
che la prima cosa che ha fatto il Vaticano quando si è manifestata
Hale-Bopp è stata quella di costruire in Arizona un osservatorio di
classe mondiale e di riempirlo di astronomi. Perbacco, chissà perché?
Poi ne hanno un secondo. Ma quello che è interessante è accaduto dopo
che Hale-Bopp è passata – perché pensavano che fosse quella il
“Pezzo Grosso”.
Torniamo al 1991. Hale-Bopp fu scoperta ufficialmente nel 1995 da Alan
Hale in New Messico e da Bopp, il giapponese; vi si imbatterono entrambi
la stessa notte e quindi la cometa prese il nome dall’uno e
dall’altro.
(…)
Nel 1991 Harrington vide due cose: Hale-Bopp e, dietro di essa, qualcosa
di molto più grande. Era il Decimo Pianeta. Questa è la mia
convinzione allo stato attuale delle cose. Nel 1991 Hale-Bopp seguiva
una traiettoria di collisione quasi diretta con la Terra; con un
paio di fotografie fu possibile tracciare l’orbita, che era appunto di
quasi-collisione col nostro pianeta.»
(…)
Ciò
che accadde molto tempo fa è…è che si trattava di una delle compagne
di Nibiru che devastò la Terra.
Martin:
«Una compagna?»
McCanney:
«Una compagna. Quella che diventò Venere. Velikovsky aveva
perfettamente ragione sul fatto che Venere fosse un’enorme cometa che
attraversava il sistema solare e, dal momento in cui fu catturata da
Giove sino a quello in cui trovò la Terra sulla sua strada, impiegò
circa 600 anni, per poi diventare il pianeta che tutti noi conosciamo.
Quindi in origine quello che accadde fu che Hal-Bopp si trovava circa
4200 anni fa, lo stesso periodo in cui Venere fu catturata da Giove;
erano letteralmente delle compagne più piccole di Nibiru. Questo è il
motivo per cui non volevano che nessuno venisse a conoscenza della
compagna, perché sapeva che era in rotta di collisione con la Terra e
che fu la compagna di quella più grande a causare il problema. Quello
che tuttavia non compresero fu che Hale-Bopp era, letteralmente, essa
stessa una delle compagne.
Ora, quando il distruttore, il “Pezzo Grosso”, Nibiru, arriva, porta
con sé un intero sciame di questi corpi».
Martin:
«Presumo che la cometa NEAT, sia uno di questi»
McCanney:
«Questo è il punto; quando, alcune settimane fa, siamo stati
tempestati da tutte queste comete e loro non hanno mai annunciato la
Cometa NEAT, C-2002/VI. Chiaramente tutta questa roba sta arrivando
dall’emisfero Sud.
Poi naturalmente, per i motivi chi ho citato, Harrington sapeva molto
bene dove si trovava; stava “tirando giù” i pianeti Urano e
Nettuno. E’ interessante notare che quando la vicenda di Harrington
venne a galla, il governo cercò di rilasciare una dichiarazione
servendosi di alcuni di quegli astronomi che parlano alla radio, i
ragazzi della disinformazione, che se ne vennero fuori con una
storiella: “Oh, bé, abbiamo corretto le masse di questi pianeti in
virtù di nuove informazioni, risolvendo così il problema”.
Eh no, quando si vedono i pianeti “tirati giù” non si corregge un
accidente; questo correggerebbe le cose solo sul piano dei pianeti. Nel
1991 quest’oggetto era abbastanza grande da trascinare Urano e Nettuno
fuori dalle loro orbite. Questo è l’ordine di grandezza di questo
corpo!
Quindi, capirà le preoccupazioni riguardanti la compagnia, dal momento
che loro sanno, così come lo sa il Vaticano, che l’ultima volta fu
proprio quest’ultima a provocare danni; l’unico problema è che la
compagnia è poi diventata il pianeta Venere.
Quello che non capiscono è che risulta davvero difficile
estrapolare le orbite di questi corpi, e alla NASA lo stanno imparando
nel modo più gravoso. Non riuscivano a seguire la traiettoria della
Cometa Hale-Bopp; cambiava quotidianamente. Questa era una delle cose
che facevamo nell’ambito di The Milllennium Group: tracciare il
quotidiano cambiamento della sua orbita sulle pagine governative delle
effemeridi».
Martin: «La
Cometa NEAT è stata una sorpresa? E’ sbucata fuori dal nulla o se
l’aspettavano?
McCanney:
«No. La Cometa NEAT è un altro nucleo assai grande; di dimensioni
planetarie – probabilmente pari a quelle della nostra Luna,
probabilmente maggiori. La NASA sapeva che stava arrivando, con tutta
probabilità la notarono anni fa, come elemento dello stuolo di oggetti
in arrivo – a cui penso come oggetti che giungono come parte dello
sciame del Decimo Pianeta. Volevano che nessuno ne sapesse alcunché,
per il semplice motivo che stava giungendo proprio nei paraggi del Sole
e che era di grandi dimensioni. Probabilmente non si aspettavano che
diventasse così luminosa come in effetti divenne tuttavia, mentre
passava, fu letteralmente visibile nel cielo diurno, proprio vicino al
Sole – per un periodo di 12 ore circa».
(…)