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La
nafta avanza nel Mediterraneo
Manlio Dinucci - tratto da
www.ilmanifesto.it
Visto su www.comedonchisciotte.org/site/index.php
La
marea nera provocata dal bombardamento israeliano della centrale
termoelettrica di Jiyyeh (
Ciò
conferma l'allarme lanciato da Achim
Steiner, sottosegretario generale dell'Onu e direttore esecutivo
dell'Unep (v. il manifesto, 3 agosto): «È una tragedia ambientale che sta rapidamente assumendo una dimensione
non solo nazionale ma regionale». Su richiesta del governo
libanese, oltre al Programma delle Nazioni unite per l'ambiente si è
immediatamente attivato il Rempec
(Centro di risposta d'emergenza per l'inquinamento marino regionale per
il Mediterraneo) con sede a Malta. Esso ha formato un gruppo di esperti,
che ha redatto un piano d'intervento per arginare l'impatto ambientale
della marea nera e affrontare successivamente i danni a lungo termine.
L'Unione europea si è dichiarata disponibile, insieme ad altri paesi, a
fornire uomini e mezzi per un'operazione di bonifica il cui costo viene
stimato in almeno 50 milioni di dollari. C'è però un problema: non è
possibile alcun intervento perché la marina militare israeliana
impedisce l'accesso alla zona e l'aviazione continua a bombardare.
Tutto
questo viene ignorato dall'opinione pubblica. I giornali e telegiornali,
che mettono sempre in prima pagina la notizia di qualsiasi fuoriuscita
di greggio da una petroliera e seguono l'evento giorno per giorno, hanno
praticamente ignorato, dal 13 luglio ad oggi, che si sta diffondendo nel
Mediterraneo una marea nera delle dimensioni di quella provocata nel
Lo
ignorano anche organizzazioni ecologiste come il Wwf.
Lo ignora il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del
mare, Alfonso Pecoraro Scanio,
che, inaugurando il 4 agosto Festambiente in Maremma, è intervenuto sul
tema «il Mediterraneo nelle reti: impegno delle istituzioni e comunità
per un futuro sostenibile». Di ben altre reti si dovrebbe occupare:
quelle del silenzio imposto da ragioni di stato. Prendere pubblicamente
atto della tragedia ambientale che sta avvenendo nel Mediterraneo,
significherebbe per il governo italiano denunciare il responsabile: il
governo israeliano, che prima ha dato ordine di bombardare i depositi
libanesi di nafta e poi ha impedito ogni intervento così che il danno
ambientale si aggravi e diventi irreversibile. Significherebbe
denunciare il fatto che Israele ha stracciato
Manlio Dinucci