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Alcuni
mutamenti terrestri previsti per il 2005-2009
A
cura di M.W. Mandeville autore de «Il crollo economico 2006-2007”
Per
capire cosa ci riserva il futuro e prepararci concretamente a esso,
dobbiamo innanzitutto comprendere ogni livello del grande sistema
cosmico in cui viviamo. Prima di programmare cosa faremo in questa
settimana, in questo anno o in questa vita, occorre capire in che modo
le dinamiche umane e i principali fattori geofisici interagiscono
determinando le nostre possibilità future. Una volta note le dinamiche,
le tendenze e le reazioni planetarie, potremo mettere a punto strategie
realistiche per la nostra vita individuale e le comunità umane,
planetarie e nazionali.
La nostra comprensione deve cominciare sempre dalla realtà geofisica.
Grandi cambiamenti sono in atto nell’ambiente globale, letteralmente a
ogni latitudine e longitudine. Molti climi stanno cambiando, la
degradazione umana sta distruggendo la salute del Pianeta Terra in
diverse aree (inclusi alcuni oceani) e vasti fenomeni geofisici come la
siccità, il surriscaldamento, gli uragani e l’attività tettonica
stanno diffondendo distruzione, tensioni e morte a livelli mai visti
prima.
Tutti questi mutamenti geofisici
sono interconnessi e accadono all’interno di un modello cosmico di
cicli e ricorsi. Se comprendiamo la nostra posizione all’interno di
questi cicli, possiamo capire meglio cosa sta succedendo e quali saranno
alcuni temi che dovremo affrontare quest’anno e in quelli prossimi.
Per
capire i mutamenti principali nel nostro ambiente geofisico (a esempio,
il surriscaldamento globale), e per predire i sempre più mutevoli cicli
delle condizioni atmosferiche, dei terremoti, del vulcanismo e di altri
fattori che influenzano la nostra vita, dobbiamo cominciare dal livello
più alto, o dalla dimensione più vasta del vortice dinamico di
energia. È il flusso di cambiamenti proveniente dal livello più
elevato del nostro sistema cosmico che determina le principali attività
fisiche sulla Terra.
Per i nostri scopi, il vortice di flusso dinamico è il sistema solare.
Se osserviamo questo vortice dal punto di vista di un sistema totale,
scopriamo che tutti gli eventi nel vortice sistema solare sono
interconnessi e si influenzano reciprocamente. La scienza moderna,
soprattutto attraverso le misurazioni dei satelliti artificiali nel
sistema solare, sta raccogliendo dati che ci permettono di capire come
viene regolata l’attività geofisica sulla Terra e la nostra vita
all’interno del grande sistema vorticale del sistema solare.
Queste conoscenze ci consentono di accostare tra loro molti fenomeni,
come le interazioni dei corpi principali del sistema solare, e arrivare
a predirne le ricadute sulla Terra (per esempio: sul clima, i terremoti,
l’attività vulcanica) e sugli esseri umani (per esempio: i periodi di
guerra e di espansione o recessione economica). Sicuramente saranno
necessari ancora molti secoli di ricerche per definire tutti i dettagli
e rendere questa scienza più esatta di quanto lo sia oggi, ma possiamo
già arrivare ad alcune utili conclusioni. Siamo in grado di fare molte
previsioni approssimate e generali, basandoci sulle osservazioni degli
ultimi secoli.
Il
Vortice del Sistema Solare è quasi totalmente ignorato dall’umanità,
ma esercita una profonda influenza sul nostro clima e sui processi
emotivi e mentali dell’uomo. Per esempio, la formazione di grandi,
compatti fronti temporaleschi sui continenti può essere predetta
attraverso determinati allineamenti planetari e dal conteggio delle
macchie solari. Del pari, l’aumento o la diminuzione della violenza
dei temporali e degli uragani tropicali può essere predetta osservando
l’aumento o la diminuzione delle macchie solari. Inoltre, fatto non
trascurabile, lo scoppio delle principali guerre e l’arrivo di
recessioni economiche possono essere facilmente previsti grazie al ciclo
delle macchie solari.
Per comprendere il passato e il futuro, cominciamo dal Sole e dai
pianeti. Non cominciamo, però, dall’astrologia: ne so molto poco e
non la uso. Partiamo dal sistema solare e dalle semplici relazioni
elettromagnetiche al suo interno. Quando i pianeti girano intorno al
Sole, formano relazioni angolari tra loro. Tali relazioni originano
complessi campi gravitazionali, elettrici e magnetici in tutto il
sistema solare.
In questi campi, il Sole emette continuamente idrogeno ionizzato e atomi
di elio, oltre a un enorme numero di elettroni. Essi si muovono
all’interno di un grande vento solare che esce dal Sole,
soprattutto dal suo equatore, e si dirige in tutte le direzioni.
L’equatore del Sole, naturalmente, è sullo stesso piano in cui si
trovano tutti gli altri pianeti. Quando il vento solare attraversa i
campi magnetici ed elettrici formati dai pianeti, vi trasmette energia,
modificandoli; allo stesso tempo, i campi elettromagnetici planetari
modellano e alterano il vento solare, che li attraversa dirigendosi
verso il limite estremo del sistema solare.
Quindi,
tra tutti i corpi nel vortice solare, la struttura e il flusso del
sistema esiste un’influenza reciproca. Questo gigantesco flusso di
ioni ed elettroni è molto simile a un grande mare energetico agitato e
in ebollizione, che spesso viene chiamato atmosfera solare.
Sebbene questa atmosfera sia molto sottile al paragone di quella
terrestre, i suoi movimenti sono velocissimi, circa 400km/s in una
giornata tranquilla. Dopo una grossa esplosione sulla superficie del
Sole, parti di questa atmosfera si muovono a una velocità prossima a
quella della luce. Per cui, il vento solare ha in energia ciò che non
ha in densità. Sfruttando tale vento solare, abili “marinai”
potrebbero spingersi molto più in là dei pianeti del sistema solare.
Quando un pianeta ne supera un altro nella sua orbita intorno al Sole,
si forma un allineamento tra quest’ultimo e i due pianeti. Se
immaginiamo di guardare il sistema solare dall’alto, possiamo
visualizzare tanti allineamenti che escono dal centro del Sole e che si
materializzano quando due pianeti li attraversano.
In un anno si verificano molti allineamenti tra i pianeti, dovuti
soprattutto all’alta velocità dei pianeti più interni: Mercurio,
Venere e la Terra. Ognuno dei pianeti interni si allinea spesso a quelli
esterni. Mercurio, la cui orbita intorno al Sole è quasi tre volte più
veloce di quella terrestre, forma la maggior parte degli allineamenti:
in un anno esso si allinea almeno tre volte con la maggior parte degli
altri pianeti. E poiché Mercurio è tanto vicino al Sole, molti suoi
allineamenti esercitano un’influenza assai più potente sul sistema
solare di quelli degli altri pianeti.
Tali
allineamenti hanno effetti profondi sul Sole e la sua enorme atmosfera.
Questi effetti si ritrovano persino al di là dell’orbita di Plutone.
Tutti gli allineamenti aumentano il flusso del vento solare e creano
effetti magnetici. Molti allineamenti producono una grande espulsione di
energia, che di solito prende la forma di giganteschi brillamenti solari
(CME, emissioni di massa coronale, ovvero violente esplosioni), e di un
aumento del numero di macchie solari.
In qualche modo complicato e non ancora ben spiegato dalla scienza dei
sistemi, gli allineamenti planetari sono all’origine anche del ciclo
undecennale delle macchie solari. All’incirca ogni undici anni, il
Sole attraversa una fase di quasi quattro anni in cui la media di
macchie solari è elevata (MAX), una fase di circa tre anni in cui le
macchie solari sono poche (fase MIN) e una di circa due anni e mezzo,
situata tra le due precedenti, in cui il numero di macchie solari è
moderato (MOD). A rendere più interessanti le cose, c’è il fatto che
il ciclo solare è alquanto irregolare, spaziando dai sette anni (molto
raramente) ai tredici. Inoltre, le fasi MAX e MIN sono di solito uniche:
è raro che i cicli sembrino esattamente gli stessi.
A prescindere dalla fase del ciclo solare (MAX, MIN o MOD), determinati
allineamenti planetari possono produrre, e di fatto producono,
improvvisi aumenti dell’attività solare. Per cui, anche se il ciclo
è in fase MIN, possono verificarsi brillamenti, tempeste e macchie
solari della durata di qualche giorno, con intensità tipica della fase
MAX. Facendo un diagramma quotidiano dell’intero ciclo undecennale, si
ha un grande numero di picchi a varia altezza, che durano qualche giorno
e si verificano ogni 1-2 settimane. Ovviamente, l’altezza media dei
picchi aumenta durante la fase MAX (più di cento) e diminuisce durante
la fase MIN (meno di 20). Quando si fa la media settimanale o mensile
dei picchi quotidiani, è facile rendersi conto del ciclo undecennale.
Non
occorre essere esperti per comprendere che quando i pianeti si allineano
con il Sole creano un circuito elettrico virtuale nell’atmosfera
solare. La loro polarizzazione “tira” un’enorme quantità di
attività dalla superficie del Sole. Queste “attrazioni” sul Sole
sono apparentemente alla base delle macchie solari, di enormi
brillamenti, di violente esplosioni come le CME e di un vento solare
molto più denso e veloce.
Ciò si può facilmente verificare, perché praticamente tutti gli
allineamenti planetari producono questi effetti. Quando non ci sono
allineamenti planetari, il Sole diventa relativamente tranquillo.
Talvolta gli effetti compaiono qualche giorno prima dell’allineamento,
talvolta alcuni giorni dopo. La loro collocazione nel tempo è spesso
complicata, perché ci può essere più di un allineamento in atto, tra
quattro o più pianeti.
Questo effetto si è potuto osservare facilmente verso la metà del
gennaio 2005. Intorno al 13 gennaio la Terra si è allineata con
Saturno, con il quale ha formato una linea dritta dal centro del Sole
(mentre altri pianeti erano vicini ad allinearsi). Pochi giorni dopo
questo allineamento, dal Sole sono improvvisamente fuoriusciti due
grandi brillamenti di classe X e molti di classe M. È un po’ come se
in pochi giorni la Terra avesse prodotto due terremoti di magnitudo 8.0
e molti di magnitudo 7.0. Prima della comparsa di questi brillamenti, il
conteggio delle macchie solari andava da 20 a 100.
Poiché questo articolo viene scritto nel mezzo di tale attività, la
parte restante di questa sezione sarà scritta al tempo futuro, come una
predizione basata su ciò che normalmente accade. Tutta questa attività
inonderà l’atmosfera terrestre di ioni ed elettroni, provocherà
gigantesche tempeste magnetiche nell’atmosfera superiore, dilaterà
all’improvviso l’intera atmosfera (o la maggior parte di essa),
caricherà di energia il flusso delle masse aeree e tirerà verso
l’alto quantità maggiori di acqua dagli oceani.
Il
risultato sulle condizioni meteorologiche sarà la formazione di nuovi
fronti temporaleschi sui continenti, entro circa una settimana. Nel Nord
America violenti temporali colpiranno la costa occidentale,
attraverseranno le Montagne Rocciose e penetreranno nel Midwest. Nell’Eurasia,
i fronti temporaleschi entreranno dal Mare del Nord in Irlanda, Scozia
ed Europa settentrionale, secondo un modello tipico. Una grande quantità
di gelida aria polare si riverserà nei due continenti, soprattutto
nelle Grandi Pianure e nelle steppe russe e siberiane. Di fatto, questo
stava già avvenendo il 18 gennaio.
Le condizioni meteorologiche avranno appena cominciato a mutare quando
si verificherà l’allineamento successivo, il 27 gennaio 2005: a
quella data, Mercurio si allineerà con Venere, mentre Plutone sarà
molto vicino all’allineamento. Poiché questi due pianeti interni sono
molto vicini al Sole e in genere esercitano una grande influenza su di
esso, potrebbero creare un numero di macchie solari ancora maggiore
delle 105 prodotte dalla Terra e da Saturno il 17 gennaio. Quindi, i
temporali della prima settimana di febbraio potrebbero essere ancora più
violenti di quelli dell’ultima settimana di gennaio. Tali temporali
potrebbero rendere molto più duro l’inverno del 2005.
Da tutto ciò, è facile capire come l’osservazione di questi fattori
cosmici possa essere molto utile per determinare quando viaggiare,
volare, organizzare eventi all’estero, fare certe attività agricole e
così via. Per esempio, dal 21 gennaio al 10 febbraio non è un buon
momento per viaggiare alle latitudini maggiori di entrambi gli emisferi
terrestri.
Di
seguito si riporta il calendario dei periodi temporaleschi previsti per
la primavera del 2005. I fronti temporaleschi di solito si rovesciano
sui continenti circa una settimana dopo il picco, mentre i picchi si
verificano in genere 3-5 giorni prima dell’allineamento. Ma il momento
esatto di un picco di macchie solari può variare fino a una settimana.
Quindi, è utile consultare le ultime informazioni disponibili, man mano
che l’attività si manifesta. Questi aggiornamenti si trovano su un
sito web attraverso l’«Earth Changes Bulletin».
A causa di una successione di notevoli allineamenti planetari, marzo sarà
pieno di temporali. Questo periodo si prolungherà fino alla metà di
aprile. Poiché nelle prime due settimane di aprile l’autore percorrerà
in lungo e in largo l’Italia per presentare un libro, egli predice che
farà meglio a portarsi un ombrello, perché probabilmente pioverà.
L’autore si aspetta qualche violento temporale occasionale e pioggia
praticamente tutti i giorni della sua permanenza in Italia. Sarà un
buon momento per stare nelle librerie, anziché in campagna! Questa
previsione dimostrerà egregiamente quanto è davvero utile questo
metodo!
A partire dal sette marzo, una serie di almeno tre grandi picchi nel
conteggio delle macchie solari produrrà tre grandi ondate di temporali
primaverili. Poiché i pianeti coinvolti sono molti, la data precisa di
questi picchi sarà più incerta del solito, e quindi più difficile da
determinare. Il primo fronte temporalesco dovrebbe comparire
all’incirca verso la metà di marzo. Il picco più esteso dovrebbe
formarsi intorno all’equinozio di primavera, mentre il fronte
temporalesco più grande dovrebbe iniziare in un giorno che va dal
Grande Allineamento del 30 marzo al 10 aprile.
Dal venti aprile fino a tutto maggio, il tempo dovrebbe essere quello di
una primavera idilliaca, mite e chiara, con temperature nella media.
Poi, a giugno, i pianeti formeranno di nuovo una serie di allineamenti.
Il tipo e la distribuzione temporale di questi allineamenti sono molto
complessi, e probabilmente si avranno una serie di picchi (fra cui se ne
distingueranno almeno tre o cinque) che renderanno il tempo di giugno
assai instabile e variabile, con piccoli e improvvisi fronti
temporaleschi che si disperderanno subito. Il 10 giugno Mercurio, Venere
e la Terra probabilmente “tireranno” insieme, producendo un picco
solare molto tempestoso, che a sua volta potrebbe essere la causa di un
equinozio estivo assai piovoso alle latitudini maggiori.
Calendario
degli allineamenti planetari in primavera
14 marzo 2005: Mercurio / Saturno
21 marzo 2005: Marte / Plutone con una spirale in Mercurio / Terra /
Giove e un altro in Venere / Urano
Il Grande Allineamento Primaverile. 30 marzo 2005: Giove / Terra /
Mercurio / Sole / Venere formeranno una linea virtuale attraverso il
sistema solare, mentre Marte e Plutone saranno vicini a formarne
un’altra. Gli osservatori sulla Terra potranno solo vedere fisicamente
Giove sorgere sull’orizzonte orientale subito dopo il tramonto, mentre
Saturno sarà vicino alla metà del cielo verso occidente. Alle prime
luci dell’alba saranno visibili Marte e Urano (con il telescopio).
7 giugno 2005: Venere / Saturno con Mercurio vicino all’allineamento,
seguito da
10 giugno 2005: Mercurio formerà una tripletta con Venere e Saturno,
mentre la Terra si allineerà con Plutone e Marte / Nettuno. Il momento
esatto di questi allineamenti non è certo, mentre gli equilibri
elettromagnetici del sistema solare muteranno in modo complesso.
Probabilmente il conteggio delle macchie solari aumenterà e diminuirà
più volte in poco tempo.
Potremmo continuare a predire il tempo per il resto di questo anno e
anche per i successivi quattro anni, probabilmente con buona precisione.
Ma dopo circa quattro anni il ciclo solare si distacca troppo dalla
media e queste predizioni non sarebbero più utili.
Molto prezioso è lo studio delle macchie solari per predire se un
uragano aumenterà o diminuirà di dimensioni e intensità. Essi
aumentano sempre in modo direttamente proporzionale alle macchie solari,
e viceversa.
Il
numero delle macchie solari può avere un’enorme influenza anche sulle
emozioni umane e sul funzionamento della mente. Una bassa quantità di
macchie solari, soprattutto l’intera fase MIN, crea in genere un
periodo di bassa emotività, giungendo persino a deprimere l’umore e
le funzioni biologiche. L’attività mentale ha il sopravvento sulle
emozioni per lo più durante la fase MIN. Un numero elevato di macchie
solari, soprattutto durante l’intera fase MAX, produce un’enorme
intensificazione delle emozioni, sia positive sia negative. Le persone
inclini ad arrabbiarsi possono facilmente uscire di sé mentre le
macchie solari sono in numero elevato; lo stesso accade per le persone
facili a innamorarsi. Il ragionamento emotivo tende a sopraffare la
logica mentale, nel bene e nel male.
Anche le società umane seguono questi schemi energetici. Le guerre
cominciano subito dopo il picco della fase MAX, alcune recessioni e
depressioni economiche si verificano durante il punto più basso della
fase MIN, altre subito prima dello scoppio della guerra, durante il
picco MAX. Entrambe le tragiche invasioni dell’Iraq sono avvenute
subito dopo la parte finale della fase MAX.
Poiché l’attuale ciclo 23 delle macchie solari sta rapidamente
passando alla fase discendente, la possibilità che gli Stati Uniti
muovano guerra contro altri Paesi, come l’Iran, si allontana almeno di
qualche anno. Come un marinaio ubriaco che si è dato ai bagordi durante
la fase alta delle macchie solari, i politici e la fazione imperialista
in America stanno comprendendo di avere speso troppi soldi per fare
baldoria in Iraq, e ora hanno troppi grattacapi per ricominciare da
un’altra parte.
Sfortunatamente,
il conteggio delle macchie solari toccherà il minimo nel 2007. Questa
è la fase nella quale potranno accadere le peggiori flessioni
economiche della storia. È anche l’anno che secondo le predizioni di
Edgar Cayce sarà il peggiore nel ciclo venticinquennale di recessione
economica nel Nord America.
Nel frattempo, tornando all’anno in corso, il numero elevato di
macchie solari previsto per il 27 gennaio non è una buona notizia per
l’Iraq. Da oggi al 27 gennaio la violenza potrebbe continuare a
crescere, per toccare il picco intorno al 27 gennaio. Le tensioni in
Medio Oriente saranno in generale maggiori nei giorni di picco e in
quelli seguenti. Con tutta probabilità, il grande allineamento del 30
marzo determinerà una settimana di eccezionale tensione e violenza in
Iraq e Palestina, e forse nel resto del mondo. La fine di marzo vedrà
verosimilmente i peggiori scoppi di violenza dall’inizio dell’anno.
In Iraq, gli eventi di questo periodo potrebbero anche portare una
situazione di stallo contro l’occupazione americana, se il nuovo
governo eletto il 30 gennaio si troverà su posizioni profondamente
distanti da quelle americane. Questo momento potrebbe rivelarsi
problematico anche per l’Autorità palestinese. Saranno i giorni in
cui diverrà più probabile un colpo di Stato contro le autorità
elette, mentre Israele si farà sempre più arrogante e intransigente.
Dopo la prima, caotica settimana di aprile, il resto del mese e tutto
maggio dovrebbero scorrere in modo abbastanza tranquillo. Di nuovo, sarà
un buon periodo per le librerie. Ma a giugno si avrà un’altra serie
di complessi allineamenti che faranno del primo mese estivo un periodo
umido e temporalesco, mentre in campo politico si avranno molti e
violenti conflitti.
Per
diverse ragioni, troppo complesse da spiegare qui, dal vortice cosmico
possiamo anche predire che gli ultimi sei mesi del 2005 potrebbe
ricomparire El Nino. Se così fosse, esso si formerebbe ad aprile e
sarebbe chiaramente visibile a maggio. Talvolta, El Nino si lascia
sfuggire la situazione cosmica favorevole e quindi non può essere
predetto con certezza, ma questo anno la sua apparizione è più
probabile del contrario. Ovviamente, ciò è di estrema importanza per
l’agricoltura e i prezzi all’ingrosso in tutto il mondo.
Con più certezza, basandoci su studi scientifici relativamente recenti,
possiamo predire che il periodo dalla fine di gennaio a tutto luglio
vedrà un aumento graduale dell’attività vulcanica nel mondo intero.
Attualmente, il vulcanismo si sta intensificando nell’America Centrale
e in entrambi i lati dell’arco settentrionale dell’Anello di fuoco
nel Pacifico. Qui, in questa prima metà del 2005, sono previste
eruzioni, così come nella penisola della Kamchatka, a S. Elena nel Nord
America e nell’America Centrale, mentre in Indonesia sarà registrata
un’attività vulcanica più intensa. Inevitabilmente l’Etna
continuerà a eruttare, in un crescendo che culminerà in maggio
e giugno. È probabile che questo sarà il momento più pericoloso anche
per il Vesuvio. Se avverrà un’altra eruzione del Vesuvio, è
verosimile che la vedremo nei primi sei mesi dell’anno, in
concomitanza con l’Etna.
Di
importanza ancora maggiore sarà il probabile, continuo indebolimento
dell’economia internazionale, coincidente con il declino del ciclo
delle macchie solari. Tutti i fattori cosmici e i cicli storici
concordano. Nel 2005 continuerà il crollo delle basi economiche; nel
2006 si avrà il rapido collasso delle “bolle”, che provocherà
panico e tensione in molti Paesi; nel 2007 si toccherà il fondo e nel
2008 comincerà la ripresa. All’inizio, quest’ultima sarà dovuta a
titanici e convulsi movimenti politici per il rinnovo della classe
politica nel Nord America e in molti altri Paesi. Prima che la ripresa
possa cominciare, vasti movimenti politici dovranno spegnere le braci
morenti dell’imperialismo che una piccola fazione di plutocrati ha
acceso negli Stati Uniti, e che ultimamente hanno avuto drammatici
effetti sotto la presidenza di George Bush.
Tornando al vortice solare, la notizia positiva è che la ripresa
economica dovrebbe cominciare nel 2009, e che a quel punto le economie
del Nord America e dell’Europa si reggeranno su basi molto più
solide.
Con ciò, terminiamo questo articolo e attendiamo con impazienza di
discutere ulteriormente, e più approfonditamente, questi argomenti in
Italia, grazie a Macro Edizioni / Scienza e Conoscenza…
In
questa epoca caotica e imprevedibile di conflitti politici esasperati,
l’antico senso dell’equilibrio sembra sparito e molti fattori
economici, ambientali e politici sembrano deteriorarsi. Nei seminari
sponsorizzati dalla Macro Edizioni, cercheremo di studiare a fondo cosa
probabilmente accadrà, cosa probabilmente NON accadrà e – in base a
tutto ciò – qual è una strategia pratica per il futuro.