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Il
Derby della morte
Di Sandro
Provvisionato – tratto da “
Moby Prince. A diciassette anni dalla tragedia, ecco
riemergere uno scenario da brividi: su quella rotta stavano transitando
otto navi militari fantasma cariche di esplosivi provenienti dalla base
Usa di Camp Derby…
Si delineano nuovi sconcertanti scenari per la tragedia del
Moby Prince, il traghetto sulla rotta Livorno-0lbia che appena uscito
dal porto alle 22:27 del 10 aprile 1990, entrò in collisione
con la petroliera Agip Abruzzo, provocando la morte di 140 persone
bruciate vive perché rimaste per un'ora senza il minimo soccorso.
Il legale di parte civile, l'avvocato Carlo Palermo, ex magistrato (nel
1985 sfuggi a Trapani ad un attentato mafioso in cui una donna ed i suoi
due bambini persero però la vita) avrebbe scoperto prove mai esaminate
nel corso delle numerose inchieste che si sono succedute negli anni
attorno alla vicenda che, per il muro di omertà che la circonda ed i
suoi risvolti internazionali, è stata definita “'Ustica del
mare".
Secondo il legale, che difende gli interessi di una parte
dei familiari delle vittime, ben sette navi militari americane più una
francese quella notte, poco dopo le 22, stavano trasportando ingenti
quantità di materiale bellico, compreso esplosivo, proveniente dalla
base americana di Camp Derby. Un trasporto da considerarsi eccezionale,
data la pericolosità del materiale imbarcato, un'operazione segreta che
non risulta autorizzata dalla prefettura di Livorno, come prevedono la
legge italiana e le norme sulla sicurezza portuale, e da considerarsi
quindi assolutamente illegale.
Ecco spiegato perché le autorità americane si sono sempre
rifiutate di consegnare ai magistrati livornesi le foto satellitari
rilevate quella notte. Ed ecco perché, con ogni probabilità, i
soccorsi furono scientemente ritardati, proprio per dar modo alle navi
della morte di lasciare la scena della tragedia.
Una tragedia che a questo punto assumerebbe davvero i contorni della
strage. E che solleva nuovi pesanti interrogativi sulla funzione della
base americana di Camp Derby, sul suo ruolo strategico e sul contenuto
dei suoi depositi.
Se la scoperta dell'avvocato Palermo sarà accettata e
verificata dalla magistratura livornese, un passo avanti potrà essere
compiuto sulla strada della ricerca della verità del più grande
disastro navale mai avvenuto in acque italiane negli ultimi 100 anni.
Dal canto suo, dopo anni di inerzia e di inchieste sbagliate (per
trovare le cause della sciagura si parlò di un banco improvviso di
nebbia, ma anche di disattenzione del comandante della Moby Prince, un
ufficiale esperto come Ugo Chessa), la procura di Livorno sembra essersi
svegliata dal letargo investigativo, acquisendo tutta l'attività
informativa del Sisde, il servizio segreto civile.
Resta da chiedersi perché, per un atto così semplice,
siano dovuti trascorrere ben 17 anni.