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Haaretz:
Bush ha detto a Chirac che capirebbe un eventuale attacco di Israele
all'Iran
Tratto da
Rainews24.it
L’incontro è avvenuto alcune settimane fa. Il
presidente degli Stati Uniti George
W. Bush ed il presidente della Francia Jacques
Chirac si sono visti e hanno parlato di tutti i temi caldi
nell’agenda internazionale.
E’ in quella occasione che il capo della Casa Bianca ha avanzato una
ipotesi che getterebbe il Medio Oriente nel caos: raid israeliani contro
gli impianti nucleari dell'Iran non devono essere esclusi.
Inoltre Bush ha aggiunto che se un attacco del genere dovesse
avvenire, lo capirebbe.
Secondo i diplomatici europei che successivamente hanno incontrato
il segretario di Stato americano, Condoleeza Rice non ha espresso la stessa compiacenza.
Ciononostante non ha escluso la possibilità che una tale operazione
possa avvenire.
Il segretario di Stato americano, Condoleeza Rice, ha accennato tre ragioni per le quali gli
Stati Uniti non possono attualmente effettuare un'operazione
militare contro l'Iran: il desiderio di risolvere la crisi con mezzi
pacifici; il timore che un'operazione militare sia inefficace in
quanto non riuscirebbe a distruggere completamente le capacità
nucleari dell'Iran; e la mancanza di informazioni precise sulle
posizioni degli obiettivi.
Link originale al quotidiano israeliano HAARETZ http://www.haaretz.com/hasen/spages/789940.html
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Mobilitazione
sionista contro l’Iran
Tratto da www.voltairenet.org/article144035.html
Il week-end del 11-12 novembre 2006 e l'inizio di settimana
successiva sono stati segnati da una forte mobilizzazione sionista
contro l'Iran. A Parigi si svolgeva una riunione del Congresso Ebreo
Mondiale mentre a Los Angeles aveva luogo l'assemblea generale delle
Comunità ebree collegate (United Jewish Communities' General Assembly).
Queste due assemblee hanno mobilitato molti responsabili politici ed
hanno permesso di martellare mediaticamente le dichiarazioni che fanno
dell'Iran una nuova Germania nazista. A Los Angeles, il primo ministro
israeliano Benjamin Netanyahu
ha dichiarato dinanzi a 5.000 delegati raccolti alla Los Angeles Convention Center che "Noi siamo nel 1938 e l'Iran, è
Edgar Miles Bronfman junior |
Samuel Bronfman senior |
Questi discorsi drammatizzanti si affidano sulle diverse
rappresentazioni correnti nei media dominanti, che, ovviamente, non
hanno giudicato di rimetterle in discussione.
Qualunque cosa dicano le organizzazioni sioniste, oggi non c’è alcuna
prova che l'Iran stia cercando di sviluppare un armamento nucleare.
Anche su questo punto c’è un divieto politico e religioso posto
dall’Ayatollah Khomeini che
proibisce a Teheran di fabbricare, di detenere ed utilizzare una bomba
atomica. D'altra parte, queste dichiarazioni pongono evidenza la volontà
dell'Iran di distruggere militarmente Israele mentre fino ad oggi, i
dirigenti iraniani hanno affermato la loro volontà di porre fine al
regime sionista. Infine, le varie organizzazioni nelle loro assemblee si
sono poste come rappresentative degli ebrei ed hanno giocato
sull'impiego del "noi" per associare tutti gli ebrei alla
politica israeliana ed ai suoi crimini. Occorre tuttavia ricordare che
nonostante le loro denominazioni, le organizzazioni che hanno tenuto
riunioni questo fine settimana rappresentano soltanto gli ebrei sionisti
e non la totalità della popolazione ebrea
(1) Edgar Bronfman: ha ereditario miliardi di dollari dal padre Sam, boss mafioso che durante il proibizionismo ha fatto fortuna con il traffico illegale di alcolici.