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Il tacchino sulla Luna
Michael
Moore - «Alternet» da «Internazionale» nr. 518, 12 dicembre 2003
Il
regista di Bowling a Colombine prende in giro Bush e il suo
teatrino a Baghdad
Caro
signor Bush, sono passate più di due settimane dalla sua visita a
sorpresa in uno dei due paesi che lei attualmente governa, e devo dire
che il cuore mi si scalda ancora se ripenso a quel gesto. Però
accidenti, la prossima volta mi porti con lei! Ho sentito dire che nel
suo seguito c’erano tredici signori della stampa e che uno solo
scriveva per un giornale. Invece si portato dietro cinque fotografi (al
diavolo le parole, quel che conta sono le figure!), un paio di tizi
delle agenzie e una troupe di Fox News.
Poi, questo fine settimana ho letto sul giornale che quel grosso
tacchino che lei reggeva a Baghdad…Bè, insomma, è venuto fuori che
quel suo bel tacchinone i soldati non l’hanno mai mangiato! Anzi, non
l’ha mangiato nessuno, perché era finto! Era un facsimile di
tacchino, piazzato davanti alle telecamere per sembrare vero e
commestibile. E va bene: questo è teatro. Ma allora, che se ne frega se
il tacchino era finto! L’intero viaggio era una sceneggiata costruita
per sembrare una «notizia». La finta glassa al miele spalmata sul
tacchino del Thanksgiving non era poi molto diversa dalla finta glassa
al miele che ricopre questa guerra. E il finto ripieno è un simbolo
calzante del nostro paese di questi tempi. L’America adora farsi
riempire di stronzate, e lei lo sa bene! Ecco che significa essere in
sintonia con il popolo che si governa!
Un buon progetto per Natale
Un’altra buona idea è stata quella di ordinare ai «giornalisti» che
l’hanno seguita nel viaggio a Baghdad di abbassare le tendine
sull’aereo. Fra i signori della stampa al seguito nessuno ha
protestato. Le tendine abbassate gli piacciono e gli piace essere tenuti
all’oscuro. Così è tutto più divertente. E quando gli ha ordinato
di togliere le batterie dai cellulari perché non potessero chiamare
nessuno, loro hanno obbedito disciplinati…bé, è stato un vero colpo
di genio! Secondo me, se gli avesse detto di mettersi le mani in testa e
toccarsi il naso con la lingua, l’avrebbero fatto senza fiatare, perché
la amano tanto.
Quindi, se ha in mente qualche
trovata a sorpresa per Natale, non dimentichi di invitarmi. Per esempio,
la scorsa settimana ho sentito dire che vuole di nuovo spedire un uomo
sulla Luna. Ho pensato: «Preparate l’oca finta: il buon vecchio
George ha deciso dove passare le feste!». Del resto, come darle torto?
Sono spariti quasi tre milioni di posti di lavoro, è sparito un surplus
di bilancio da 281 miliardi di dollari, e gli Stati Uniti sono
impantanati in una guerra che non finirà mai…In queste condizioni, a
chi non piacerebbe andare sulla Luna?
Però stavolta si porti dietro TUTTA la stampa! Vogliamo vedere i
giornalisti embedded sulla Luna: gli piacerà da morire! Gli
ricorderà il ranch di Crawford, tanto più sulla Luna si gioca
benissimo a golf. Secondo me, lassù si divertirà tanto che non avrà
più voglia di tornare indietro. In tal caso si porti anche Dick Cheney:
faccia finta che sia un esperimento medico o roba del genere.
Parafrasando Neil Armstrong dopo lo sbarco sulla Luna: «Un piccolo
passo per un uomo, ma un balzo gigantesco per ogni americano stufo
marcio di tutte queste stronzate»