|
"Memorandum
200": il genocidio diventa politica estera americana
Tratto da libro di Franco Adessa "ONU: gioco
al massacro"
Nel 1965, il presidente degli USA, Johnson, dichiarava che
5 dollari, investiti nel controllo della popolazione, valevano quanto
100 dollari investiti nello sviluppo economico; Nixon, il 18 luglio
Nel
Il 24 aprile 1974, venne pubblicato, con la firma di Henry Kissinger, il
“National Security Study Memorandum
Il
16 ottobre 1975, il "Memorandum" viene inviato al Presidente
Ford, insieme a raccomandazioni confidenziali di Henry Kissinger, che
incoraggiavano il Presidente a prendere una decisione sulla necessità
«della leadership degli Stati Uniti sulle questioni concernenti la
popolazione mondiale».
Agli
elevati costi in aiuti economici, indispensabili per aumentare la
produzione agricola dei paesi popolosi, viene fornita questa
alternativa: «una serie di disastri nei raccolti potrebbe trasformare
alcune di queste nazioni (in via di sviluppo) in casi di malthusianesimo
classico, con carestie che potrebbero coinvolgere milioni di persone».
Il
Rapporto, pur riconoscendo storicamente che le nazioni in fase di
industrializzazione sono accompagnate da un desiderabile incremento
demografico: «...la loro
popolazione, generalmente, subisce una fase di rapida crescita
demografica...dovuta alla relativa facilità nell'applicazione di
politiche sanitarie che determinano un declino della mortalità, mentre
il tasso delle nascite rimane alto», insiste sulla politica di
spopolamento, giustificandola con queste parole: «dal
punto di vista degli interessi americani, la riduzione delle richieste
di cibo dei paesi in via di sviluppo (dovuta alla limitazione della
crescita demografica) è
vantaggiosa (perché questo)
riduce solo le loro richieste di aiuti economici, mentre non intacca lo
scambio commerciale»(2)
Il
Memorandum riporta il "problema della resistenza delle Nazioni in
via di sviluppo" ai piani di riduzione della popolazione, contenuti
nel "World Population Conference Plan Action", presentato alla
Conferenza Mondiale sulla Popolazione di Bucarest, nell'agosto del 1974,
lamentando i cinque tremendi attacchi dell'Algeria, con l'appoggio di
diversi paesi africani; dell'Argentina, sostenuta dall'Uruguay, Brasile,
Perù e, più limitatamente, da altri paesi latino-americani; del gruppo
dell'Europa dell'Est (meno
Il
Memorandum sottolinea la necessità di applicare pressioni sui governi
stranieri e sui loro leaders, in modo sottile ed efficace, al fine di
erodere queste opinioni e queste resistenze, offrendo anche la
collaborazione del Governo americano alle Organizzazioni dell'ONU,
quali: OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), UNFPA (Fondo per le
Attività sulla Popolazione delle Nazioni Unite), Banca Mondiale e
UNICEF, in altre attività che includono anche la pianificazione
familiare.
Nello
studio, viene previsto anche il ruolo della Banca Mondiale che, con le
sue risorse e con la sua stretta collaborazione con agenzie dell'ONU,
quali
Dopo
aver individuato il pericolo di determinati paesi popolosi e ricchi di
materie prime, perché, in futuro, "capaci di sostenere
un'espansione demografica", il "Memorandum" indica le
linee d'azione per indurre queste popolazioni ad accettare un
cambiamento radicale di mentalità e imporre il modello della famiglia
ridotta e quello di società a basso tasso di natalità.
Il
documento espone al Presidente degli Stati Uniti e al Segretario di
Stato il problema della crescita della popolazione come una questione di
estrema importanza, raccomandando loro l'obiettivo strategico di ridurre
drasticamente i tassi di fertilità nel terzo mondo.
Nulla
viene escluso per ottenere i risultati desiderati: viene raccomandato il
trasferimento della "tecnologia contraccettiva", la
sterilizzazione, l'aborto, il condizionamento della popolazione e dei
leaders politici; viene persino consigliato l'uso di propaganda da
trasmettere nel mondo, via satellite. Tutto questo - viene suggerito -
dovrà essere fatto in modo sottile senza rischiare di suscitare
reazioni ed opposizioni, scegliendo la strada del propagandare più i
benefici della riduzione della popolazione, quali la libertà di scelta
individuale, l'assistenza sanitaria e lo sviluppo economico dei paesi più
poveri, che i lati negativi.
Se
tutto questo non bastasse, si prospetta anche che gli aiuti economici e
il cibo dovranno essere condizionati all'impegno, dimostrato dal paese
richiedente, sul fronte della riduzione del tasso di fertilità interno!
Il documento include, infine, una breve analisi sugli
aspetti razziali, etnici, culturali e religiosi che possono portare a
conflitti e a rivoluzioni politiche. In modo particolare, dove la densità
demografica non sia rilevante, viene esaminata la capacità di
destabilizzazione del diverso tasso di crescita demografica dei diversi
gruppi etnici: «Pertanto, differenze nel tasso di crescita di queste
popolazioni possono esercitare un ruolo determinante nel causare
cambiamenti politici e conflitti, laddove la densità demografica, la
"sovrappopolazione" di cui si parla, sia molto meno importante»
99.
Il
26 novembre 1975, le raccomandazioni politiche del "Memorandum
200", insieme ai suggerimenti proposti da Kissinger, vennero
accolti dall'Amministrazione americana. Lo spopolamento di intere
nazioni della terra entrava, così, a far parte della politica estera
degli Stati Uniti! A firmare e a ufficializzare questo atto era stato il
Direttore del Consiglio per
Il
primo esperimento di queste due nuove Istituzioni fu: la guerra civile
in Libano!
(2)
Idem
ORDINA IL LIBRO: "ONU: gioco al massacro"
|
Ecco
alcune dichiarazioni del principe Filippo d'Inghilterra, massone
d'alto rango e presidente internazionale del WWF: -
«Nel caso io rinasca, mi
piacerebbe essere un virus letale, così da contribuire a
risolvere il problema della sovrappopolazione». (Deutsche
Press Agentur, agosto 1988). -
«Adesso è evidente che
il pragmatismo ecologico delle religioni cosiddette pagane, come
gli indiani d'America, i polinesiani e gli aborigeni
australiani, è di gran lunga più realistico, per quanto
concerne l'etica della conservazione, delle più intellettuali
filosofie monoteistiche delle religioni rivelate».
(Conferenza al National Press Club di Washington, 18 maggio
1990). - «Ciò che viene definito è semplicemente un sistema di auto-limitazione della natura. Fertilità e procreazione, dopo aver compensato le perdite, producono dei surplus. Predazione, variazioni climatiche, malattie, fame - e guerre e terrorismo, nel caso di quello che viene impropriamente chiamato Homo Sapiens - sono i mezzi principali che mantengono sotto controllo il numero della specie». (Dal libro del principe Filippo: "Down to Earth”, al capitolo: “il fattore demografico"). |