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- Sciamanesimo
- Gnosi
- Alchimia
Medicina, magia e misticismo nello
sciamanesimo sono intimamente legati; è per questo che sciamanesimo si
usa per indicare stregoni, guaritori o maghi. Lo sciamanesimo, stricto sensu, è per eccellenza un fenomeno religioso siberiano e centroasiatico. Il vocabolo ci viene, attraverso il russo, dal tunguso shaman. E' l'uomo-medicina che pratica la tecnica dell'estasi. Lo sciamano ha la facoltà di incarnare gli spiriti. La sua iniziazione è opera diretta di spiriti, o divinità, nel corso dell'estasi che, come Micea Eliade ha sottolineato con estrema precisione, non è altro che "l'esperienza concreta della morte". Questa iniziazione implica i tre tempi dello schema tipico di ogni cerimonia tradizionale: sofferenza-morte-resurrezione. Dopo la sofferenza viene la morte-estasi, seguita da una nuova vita: lo sciamano è diventato un altro uomo. Poeta, veggente, guaritore, praticante la medicina empirica, talvolta prestigiatore o ventriloquo, in ogni caso dotato di una intelligenza superiore, lo sciamano riveste anche un importante ruolo sociale e assume perfino quello di capo. Più vicini a noi degli avi del Paleolitico, i Celti conoscevano questo tipo di organizzazione: i poteri dei loro druidi erano per molti aspetti superiori a quelli dei capi e dei cavalieri. Molto spesso lo sciamano è sposato, il coniuge gli serve da assistente e i loro figli raccolgono la successione medico-magica. Lo sciamano di distingue per la sua anima e i suoi poteri e per il suo costume, che ne è la sintesi. Il costume sciamanico è esso stesso ierofania e cosmografia religiosa: rivela non solo la presenza sacra, ma anche simboli cosmici e itinerari metapsichici. Lo sciamano lo indossa solo al momento delle cure terapeutiche. Questo costume è, in certo qual modo, l'antenna che permette all'uomo-medicina di captare gli spiriti e di diventare un vero e proprio trasformatore di energia, riconosciuto e accettato da tutti. Questo costume, presso i Siberiani, è costituito da un caffettano al quale è appeso tutto un tintinnante armamentario di oggetti di ferro: dischi forati, raffigurazioni di animali, arpioni ecc. La credenza popolare vuole che questi oggetti siano indenni dalla ruggine, perché possiedono un'anima. "Lo sciamano (sempre secondo Mircea Eliade) è il grande specialista dell'anima umana: lui solo la vede, perché ne conosce forma e destino". Lo sciamano è l'uomo dal corpo aperto; è sede di spiriti che lui stesso incarna. Nella trance che lo possiede, nulla intralcia la comunicazione fra microcosmo e macrocosmo: egli, allora, può guarire. Rivestito dei suoi attributi, nel turbine della sua danza, al frenetico suono del ronzio della corda del suo arco, del ritmo del tamburo e del mostruoso ticchettio dei suoi accessori, lo sciamano ritrova l'anima perduta del malato. Egli esorcizza il suo paziente estirpandone nella maggior parte dei casi per suzione, un grumo di lanuggine insanguinato, qualche cristallo di rocca, dei vermi, un rospo... o altri oggetti o animali. E' questa la fase della terapia sciamanica che spesso ha maggiormente scioccato l'osservatore occidentale. Perché funziona! tratto da Le arti mediche sacre dall'antichità a oggi Ed. Saggi Sperling Paperback |
La parola greca gnosis ha la
stessa radice di genesis, "genesi"
o "nascita". La via gnostica consiste nel ridare all'uomo la
possibilità di una vera nascita: quella che non sarebbe conseguente al
peccato originale, alla caduta che ha sprofondato l'uomo nella
schiavitù della materia propria del Male. La corrente gnostica occidentale è stata spesso accostata al manicheismo; la ragione è nel loro comune dibattito sul dualismo tra Bene e Male, più che in una pura filiazione storica. Alcuni studiosi fanno risalire la tradizione occulta di questa corrente bogomili-catari, rosacrociani (e i Templari) a sorgenti siriane del secolo IV. Per sintetizzare il senso dell'astensionismo gnostico, diciamo che l'eccessivo attaccamento ai piaceri terreni nuoce. Se a torto o a ragione, abbiamo l'abitudine di confondere la soddisfazione di tutti gli appetiti materiali dell'uomo con ciò che chiamiamo "salute", per gli gnostici è diverso. La malattia non fa che riflettere la mancanza di armonia che può insorgere in un individuo e concretizzarsi in un certo numero di sintomi. Ma dato che la scuola gnostica tradizionale crede nella reincarnazione, la malattia o un cattivo stato di salute e lo stesso incidente non possono che essere e, per lo più, sono, conseguenze di un'incarnazione precedente o di un karma attuale mal vissuto. Laddove noi parliamo di salute, armonia ed equilibrio, gli gnostici parlano di perfezione. Chi vive in armonioso equilibrio con l'universo, dunque non conosce malattia: tuttavia, essendo l'imperfezione umana indissolubilmente legata a quella universale, il pensiero cataro, la morale gnostica è infinitamente liberale ed è proprio questo che i suoi avversari non avevano affatto capito (o capito troppo). Tollerante, fino a essere libertaria. Secondo Jacques Lacarrière, "la gnosi è conoscenza; è sulla conoscenza e non sulla fede che gli gnostici intendevano fondare la loro visione dell'universo e le implicazioni che ne trassero: conoscenza dell'origine delle cose, della reale natura della materia e della carne, del divenire del mondo a cui l'uomo appartiene tanto ineluttabilmente quanto la materia di cui è composto(...), lo gnostico sente la vita, il pensiero, il divenire umano e planetario come un'opera mancata, limitata, viziata nelle sue intime strutture. Dalle stelle remote fino al nucleo delle nostre cellule, tutto porta la traccia di un'imperfezione originale che solo la gnosi e le vie che essa propone saranno in grado di combattere." Da qui la tolleranza gnostica, ma anche questo desiderio di trasformare e trascendere l'uomo. Senza alcun antropocentrismo. Come gli antichi Traci, gli gnostici medioevali raccomandavano l'astinenza (dal sesso, dalla carne e qualche volta anche dal vino) a quanti, tuttavia, ne sono capaci senza per questo sentirsi penalizzati. La tavola dei gnostici è una dietetica dell'anima. Il corpo fisico è "il tempio di Dio", per tanto deve essere curato altrettanto bene fuori e dentro. Ecco che gli alimenti e soprattutto il modo in cui li assimiliamo giocano un ruolo primordiale nell'evoluzione spirituale. Il regime vegetariano degli gnostici non obbedisce semplicemente a dei precetti, seguendo una morale e una cosmogonia religiose. La dietetica vegetariana ha il fine di rallentare il processo d'invecchiamento. tratto da Le arti mediche sacre dall'antichità a oggi Ed. Saggi Sperling Paperback |
La chimica è diventata scienza degli
effetti e delle loro cause.
"L'alchimia non è soltanto un'arte o una scienza per insegnare la trasmutazione metallica, ma una vera e solida scienza che insegna a conoscere il centro di ogni cosa, ciò che nel linguaggio divino si chiama Spirito di Vita" (Pierre-Jean Fabre 1636). Conoscere il mondo è, innanzi tutto, conoscersi. L'uomo, microcosmo, non è che il riflesso sacro del macrocosmo. Di conseguenza, dunque, non ci si potrebbe candidare alla Grande Opera alchemica senza compierne una parte in noi stessi. Per gli alchimisti, lo Zolfo e il Mercurio
rappresentano le due proprietà contrarie della materia che in natura si
trovano ovunque. il Sale, invece, rappresenta il trait d'union fra
questi due principi. Attenzione! Zolfo, Mercurio e Sale non indicano gli
elementi chimici omonimi, ma alcune qualità e proprietà. L'azione alchemica, dunque, rifugge l'azione ponderabile dei rimedi, cioè l'azione fisica di un rimedio sul corpo fisico dell'organismo; essa preferisce l'azione "dall'alto", un'azione diretta dalle forze strutturali del medicamento alle forze strutturali proprie dell'organismo. In qualsiasi campo d'azione della medicina alchemica, il modo di agire è sempre quello dell'energia, della luce, della vibrazione. L'alchimista concepisce la malattia come uno squilibrio vibratorio fra le cellule del cervello e l'organismo. L'uomo puro di cuore comunica con il sacro. Egli dunque non è malato. Tuttavia l'alchimia ammette le debolezze umane e concede a chi è generoso di trovare il mezzo di guarire. La medicina alchemica poggia sul potenziale delle forze di difesa dell'organismo, ha fiducia nell'uomo e nei suoi potenziali di guarigione. La medicina spagirica è l'arte di separare ma materia sottile, o l'energia, dalla materia propriamente detta. Da qui il suo nome: spao, che in greco significa "separare" e ageiro, "assomigliare". Questa energia sottile, una volta liberata partendo da sostanze minerali, vegetali o animali, può integrarsi all'energia tipica dell'uomo. Per ottenere questi rimedi spagirici, l'alchimista prepara distillazioni, fermentazioni, sublimazioni, digestioni, coobazioni o distillazioni ripetute. Ma il primo e massimo alchimista resta la Natura, che ogni giorno, sotto i nostri occhi, compie queste molteplici operazioni. In effetti, l'alchimista, mediante pazienti manipolazioni, può rendere assimilabili da parte dell'uomo metalli, minerali o fare in modo che l'uomo usufruisca della "quintessenza" dei vegetali; che cosa fa dunque la pianta, nel corso della sua paziente spagirica che la scienza moderna chiama fotosintesi, se non rendere assimilabile da parte dell'uomo l'energia più sublime, quella del Sole? I rimedi spagirici sono rimedi aperti; ciò significa che i procedimenti spagirici li rendono altamente assimilabili, sul piano energetico, da parte dell'organismo in cui vengono introdotti. Questo tipo di assimilazione energetica è anche lo stesso realizzato indirettamente dall'omeopatia con le alte diluizioni, cioè con medicamenti diluiti al punto da non contenere più la sostanza nel senso fisico del termine. Gli arcani sono i grandi rimedi segreti dei
maestri e degli adepti; "Vette insormontabili della medicina alchemica"
secondo Paracelso ("Archidoxa"
). L'oro ha un'importanza fondamentale nella medicina spagirica, non meno importante è l'antimonio, perché il suo simbolo è la Terra. tratto da Le arti mediche sacre dall'antichità a oggi Ed. Saggi Sperling Paperback |