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Il ministro della giustizia Italiano coinvolto nell'inchiesta di mafia
John
Hooper da Roma - Giovedì 18 maggio, 2006 - The
Guardian
· Prodi obbligato a nominare l'uomo che regge la bilancia del potere
· Clemente Mastella era
presente al matrimonio del colluso
Il nuovo leader italiano, Romano Prodi,
ha nominato ieri al Ministero della giustizia un politico controverso
collegato ad un confesso colluso di mafia.
Clemente Mastella, a suo tempo della Democrazia Cristiana vicino
Napoli, è noto anche per le critiche ai giudici.
Il piccolo partito che egli guida regge la bilancia
del potere all'interno del nuovo parlamento e se Prodi non gli avesse
elargito una sedia di rilievo nel gabinetto dei ministri il futuro del
suo governo di centro-sinistra avrebbe potuto essere in pericolo.
Mastella è stato inquisito quest'anno
presso
Campanella, ex-presidente del consiglio
comunale di Villabate, popolosa città fuori Palermo, ha ammesso di
avere fornito assistenza vitale al fuggitivo "boss dei boss"
della mafia, Provenzano, che è stato catturato il mese scorso dopo 42
anni di latitanza. Nel 2001 abusò della sua posizione ufficiale per
fornire al più grande “padrino” di Cosa Nostra una carta d'identità
per recarsi all'estero a ricevere terapie mediche.
Un altro testimone al matrimonio di Campanella fu
Salvatore Cuffaro, governatore della Sicilia e in precedenza compagno
politico di Mastella, già rinviato a giudizio per favoreggiamento a
Cosa nostra, la mafia. Egli ha respinto ogni addebito.
Il ruolo sostenuto da Campanella nell'aiutare
Provenzano, che si recò in Francia per un'operazione alla prostata, è
stato svelato da un pentito. L'esponente del consiglio comunale venne
posto sotto indagine e, posto di fronte all'incarceramento, ha
cominciato a collaborare con le autorità.
In un tribunale pesantemente blindato,
con le fattezze celate da un passamontagna, Campanella da allora ha
testimoniato per esteso sui suoi contatti con la mafia e il
coinvolgimento dei politici con mafia.
Mastella è una delle figure più sveglie ed
esplicite della scena politica Italiana. L'anno scorso criticò e indagò
sulla supposta corruzione della sinistra dicendo in un'occasione che i
pubblici ministeri che cercavano tra le affermazioni di legami tra il
governo locale e il crimine organizzato a Napoli avevano generato un
"clima di terrore".
Nei 12 anni trascorsi, il 59enne Mastella ha
partecipato alla fondazione di non meno di quattro partiti. Ministro nel
primo governo Berlusconi nel 1994, abbandonò la destra nel 1998 per
fondare un proprio partito e quindi si alleò con la sinistra.
L'anno scorso, quest'ultimo partito,
Unione Democratici per l'EURopa, minacciò di abbandonare la coalizione
guidata da Prodi perché si sentiva emarginato. Nelle elezioni politiche
del mese scorso ha ricevuto solo l'
1.4% dei voti. Ma poiché il suoi voti sono concentrati attorno a
Napoli, gli hanno portato più seggi di altri partiti più grandi, ma
con elettorato distribuito più uniformemente. Fondamentalmente, i
senatori di Mastella occupano tre dei 315 seggi totali del senato, dove
il centro-sinistra ha una maggioranza solo di uno.
Il gabinetto dei 26 di Prodi pende notevolmente a
sinistra e include il primo ministro degli esteri ex-comunista, Massimo
D'Alema. Le traballanti finanze del paese sono state affidate a un
ministro indipendente, Tommaso Padoa-Schioppa, in precedenza membro
esecutivo della Banca Centrale Europea.