|
Home Page - Contatti - La libreria - Link - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori |
Mario
Draghi & la lobbies bancaria
Marcello Pamio - 30/12/2005
Royal Yacht Britannia
In questi giorni Mario Draghi è stato nominato governatore di
Bankitalia, al posto del dimissionario Antonio Fazio. Cosa c’entra,
direte voi, Mario Draghi con il colosso bancario?
C’entra eccome: Mario Draghi è vicepresidente della Goldman Sachs per
l’Europa, la cui sede centrale ha gli uffici nel miglio quadrato più
ricco (e potente) del mondo:
Come
mai un uomo legato e stipendiato molto bene da una banca privata così
potente viene nominato direttore della Banca più influente d’Italia?
Quella banca, per intenderci, che s’incamera il Signoraggio monetario
nazionale e una parte del Signoraggio europeo?
Ma chi è questo Mario Draghi? Facciamo un passo indietro.
Il professor Draghi è stato dal 1991 al 2001 Direttore Generale del
Tesoro e presiede dal 1993 il Comitato
per le Privatizzazioni, egli infatti è l’artefice delle grandi
privatizzazioni statali (dall’IRI alla Telecom, Enel, Eni e altre
grandi aziende dello Stato).
Quindi un personaggio di tutto rispetto!
Talmente di rispetto che fu uno dei privilegiati ospiti alla colazione
(non da Tiffany) ma a bordo del panfilo reale della regina Elisabetta,
il “Britannia”. Siamo nel 1992, e ci troviamo al largo di
Civitavecchia, ma non su territorio italiano ma inglese. Qui vennero
decise le sorti economiche dell’Italia. (vedi precedente
articolo)
Il
1992 fu un anno molto particolare: crisi Prima Repubblica, uragano
Tangentopoli, attacco alla lira da parte del filantropo George Soros che
Carlo Azeglio Ciampi non riuscì o non volle impedire. E non è tutto,
sentite a tal proposito cosa disse in quegli anni Reginald Bartholomew
(ambasciatore americano a Roma e futuro presidente di Merril Lynch
Italia): «Continueremo
a sottolineare ai nostri interlocutori italiani la necessità di essere
trasparenti nelle privatizzazioni, di proseguire in modo spedito e di
rimuovere qualsiasi barriera per gli investimenti esteri»[2]
Avete capito? Rimuovere ogni barriera per gli investimenti esteri!!!
E’ proprio quello che hanno fatto Draghi & C.
Ha talmente lavorato bene, che oggi Draghi è stato premiato con la
direzione della Banca d’Italia. «Una
scelta di alto profilo»[3]
dice Romano Prodi in merito al nuovo capo di Palazzo Koch!
E ci credo: il leader della sinistra è stato (e forse lo è ancora)
consulente guarda caso proprio della Goldman Sachs (nonché presidente
dell’Iri per ben due volte), e uno dei protagonisti della svendita
italiana. In tredici anni decine e decine di grosse aziende nostrane
passarono in mani straniere (per esempio Buitoni, Invernizzi, Locatelli,
Ferrarelle, e moltissime altre).[4]
Quindi
non è poi strano che Mario Draghi piaccia tanto a Prodi, anche perché sembrerebbe,
e qui il condizionale è d’obbligo, che la campagna elettorale di
Romano sia finanziata da una
certa Linda Costamagna[5],
una privata signora. Fin qui nulla di male. Ma se venisse fuori che
questa signora è la moglie di Claudio Costamagna, Amministratore
delegato della Goldman Sachs per l’Europa[6],
la cosa cambierebbe? Certo che sì.
Ma allora…non è che questo colosso - membro della potentissima
lobbies bancaria internazionale - ha tutte le intenzioni di privatizzare
l’intero Stato, aprendo ulteriormente all’estero (alle sorelle) e
controllando il sistema monetario del nostro paese? Questa
preoccupazione non è campata in aria, visto che dopo l’incontro sul
“Britannia” (tra le cui banche ospiti c’erano proprio i vertici
della Goldman) sono iniziate quelle mega privatizzazioni e acquisizioni
che hanno depredato e svenduto i patrimoni pubblici. E poi come non
preoccuparsi, se il nuovo controllore del sistema monetario e/o bancario
(governatore di Bankitalia) italiano e il capo del governo (prossimo)
sono finanziati e controllati dalla stessa banca d’affari privata?
L’unica cosa certa è che i vertici delle lobbies bancarie
internazionali, gli stessi che stanno controllando le economie
planetarie, avranno un altro ottimo motivo per festeggiare a capodanno.
Buon
Anno a tutti
[1]
http://www.gs.com sito ufficiale
della Goldman Sachs
[2]
1993, l’anno dei Boiardi & dei Complotti sul “Britannia”,
Mauro Bottarelli
[3]
AGE, Agenzia giornalistica europea, 29/12/2005
[4]
Idem
[5]
“Mario Monti il puro passa (strapagato) alla Goldman Sacs”,
Maurizio Blondet 15/12/2005 Effedieffe ed.
[6]
Idem