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L’Impero
di Mammona
Tratto dal
libro “L’occhio sopra
Disraeli affermava che «il mondo è governato da persone ben diverse da quelle immaginate da chi
non conosce i retroscena». Questi governatori occulti del mondo
emergono sempre più chiaramente alla luce di chi osserva con
attenzione l’intreccio di molti avvenimenti attuali. Appare anche
sempre più chiaro come « la cospirazione comunista non sia altro che
una delle ramificazioni di una cospirazione molto più vasta » (113.
Dodd). Quale? Non sembri strano se rispondiamo: quella dell'alta finanza
mondialista.
Nascita e sviluppo
delle «banking familie»
I. Fin dal Settecento (1), se non prima, i grandi banchieri
del nord avevano intuito di avere nelle mani una potenza capace
condizionare governanti e popoli interi. E, mentre i pensatori andavano
delineando le basi della nuova cultura illuministica, questi finanzieri
si accordavano sul modo di trarre profitto dalla situazione traducendo i
nuovi ideali in una realtà sociale che lievitasse in loro favore.
A Francoforte di Baviera il banchiere Meyer Rothschild (1743-1812)
aveva radunato personalità di primo Piano della finanza, della politica
e della cultura per elaborare un piano concreto di azione politica
d’assalto e aveva affidato ad Adam
Weishaupt, giovane professore all'Università di Ingolstadt, il
compito di tessere l’organizzazione occulta degli Illuminati di
Baviera, che furono i principali catalizzatori della rivoluzione
francese (2).
Per rafforzare la propria potenza economica questi
banchieri si erano accordati a stringere i reciproci rapporti servendosi
anche dei vincoli matrimoniali; i Rothschild anzi, per almeno due
generazioni, si sposarono tra cugini primi e addirittura con i nipoti.
I cinque figli di Rothschild stabilitisi a Vienna, Londra, Napoli e
Parigi, oltre che a Francoforte, collaborarono tra loro in modo che fu
imitato, ma raramente eguagliato, da molte dinastie di banchieri
internazionali (3).
Questi rapporti consentivano una concentrazione economica sempre più
vasta, che con l'andare del tempo avrebbe avuto un influsso determinante
sulla stessa politica dei popoli.
2. Tutti conosciamo, ma non sufficientemente, i nomi di
alcune di queste banking families: Baring,
Lazard, Erlanger, Warburg, Schroder, Selingman, Speyers, Mirabaud,
Mallet, Fould, e soprattutto Rothschild
e Morgan.
Esse avevano queste caratteristiche:
-
erano
cosmopolite, internazionali:
-
erano
vicine ai governi e si occupavano essenzialmente dei loro debiti;
-
si
attenevano al settore obbligazionario, e raramente al commercio;
-
per
rafforzare i propri interessi erano fanatici sostenitori della
deflazione;
-
credevano
nella saggezza e operavano in segreto a influenzare la vita politica col
potete finanziario: «Esse rimasero a lungo ditte private non
ufficialmente costituite, generalmente in forma di associazioni che non
emettevano azioni, non redigevano resoconti, non facevano alcuna
propaganda; sotto la figura giuridica di società passavano immuni da
imposte, e poterono mantenere la massima segretezza e anonimità. Queste
persone, che godevano di un potere enorme sulla cosa pubblica, temevano
quasi come l'inflazione che le loro attività venissero alla luce del
Sole» (4).
Il loro influsso si andò gradatamente allargando. «A un certo punto inserirono nella loro organizzazione finanziaria i centri bancari provinciali, radunandoli in banche commerciali e di risparmio, includendovi anche le compagnie di assicurazione e concentrando tutto in un unico sistema finanziario di dimensioni internazionali che, gestendo la quantità e il flusso del denaro, riuscì a influenzare, se non a controllare, governi e industrie. Gli uomini che fecero questo aspiravano a fondare dinastie di banchieri internazionali, ed ottennero, perlomeno sotto questo punto di vista, un successo pari a quello raggiunto dalle dinastie di condottieri politici» (5).
3. Nel 1694 William Paterson e i suoi amici
fondarono
della carta all’oro consentì di trarre grandi profitti sfruttando sia
l'eccedenza dei titoli di credito sia il sistema degli assegni. Paterson
stesso dichiarava: «La banca trae guadagna grazie agli interessi
maturati sui denari creati dal nulla» (6)
All'epoca del capitalismo finanziario
Questo capitalismo finanziario ebbe il suo massimo sviluppo
tra il 1884 e il 1933. Fu l'epoca in cui i ricchi banchieri veleggiavano
sugli oceani in grandi imbarcazioni private e si spostavano sulla terra
ferma in carrozze ferroviarie di famiglia per incontrarsi frequentemente
tra loro o per riunirsi in intese ad altissimo livello sotto l'alta
autorità di J.P. Morgan.
Ogni feudo economico poggiava sull'altro, e insieme erano collegati a
loro volta con società semi-indipendenti; il tutto a sostegno delle due
guglie del potere
economico e finanziario trasferitosi oltre oceano: una posta nel cuore
di New York agli ordini dei Morgan,
l'altra nell'Ohio capeggiata dai Rockefeller.
Quando questi due gruppi lavoravano insieme, come generalmente accadeva,
riuscivano a influenzare in modo determinante la vita economica del
paese, controllandone in parte anche quella politica, perlomeno a
livello federale (8)
Nel 1930 Morgan disponeva di un patrimonio superiore all’intera ricchezza di 21 stati dell'Unione. L'influenza di questi finanzieri era così grande che i gruppi Morgan e Rockefeller riuniti o anche Morgan da solo avrebbe potuto mettere a terra il sistema economico nazionale (9)
4. Molte banking
families, che si erano aperte la strada in Europa tramite matrimoni
e combinazioni d'affari, trasferirono in America i propri sistemi già
collaudati in vari paesi europei (Francia, Germania, Italia, Svizzera,
ecc.), e con le famiglie già piazzate in America si orientarono verso
la creazione di un sistema bancario centralizzato. In una riunione
segretissima misero a punto un primo disegno di ciò che sarebbe stato
il Federal Reserve System
(Morgan, Rockefeller, ecc.) nel tentativo di mandare a vuoto il
progetto governativo deqli Stati Uniti per una banca centrale federale
libera da qualsiasi condizionamento delle banche private. Questo disegno
fu dal Senato prontamente respinto, e il gruppo dovette attendere
momenti più favorevoli. Tornò alla carica in seguito, e il Federal Reserve System fu approvato dal Senato degli Stati Uniti il
22 dicembre 1913. La sede centrale è la famosa Wall Street.
Da quando fu fondato, il Sistema ha sempre resistito con
successo ad ogni tentativo di verifica ufficiale del suo giro di affari,
e agisce in maniera da costringere i principali paesi ad operare «attraverso
banche centrali al di fuori di qualsiasi controllo politico, senza
alcuna interferenza da parte dei governi» (10) Questi banchieri insomma
hanno puntato a «creare un sistema mondiale di controllo finanziario
gestito con metodi feudali e posto in mano a privati, capaci di dominare
il sistema politico di ogni paese» (11)
Sebbene tale centro di potere abbia raramente la forza di svolgere
un'azione politica diretta, la sua morsa finanziaria gli consente però
di influenzare e manipolare in modo incredibile le vicende di varie
nazioni (12).
Il banco emetteva così moneta cartacea «garantita» dal debito del
sovrano. che riversava sui cittadini il costo della spedizione militare
e che consentiva ad una ditta privata di impossessarsi della sovranità
monetaria dello stato. Successivamente il banca opera il rientro di
tutti i titoli monetari in circolazione rilasciando ai possessori azioni
che vanno a formare
(2) Negli Stati Uniti d'America, dopo la rivoluzione del
1776 contro l'Inghilterra, la massoneria strettamente collegata a con la
ditta Rothschild, scatena la guerra civile con il pretesto della
liberazione degli schiavi negri del Sud. Il vero scopo venne pubblicato
in un numero dell'«Hazard Circular» nel 1862: «Il grande debito che i
nostri amici, i capitalisti d’Europa, faranno creando questa guerra,
verrà adoperato per controllare la circolazione. Noi non possiamo
permettere che i greenbanks (biglietti statali) circolino, perché non
possiamo dominare la loro circolazione ed emissione» (PERISSINOTTO IN
Au 150, da Barnes ecc.).
(3) Dal resoconto Tragedy and Hope, di C (Tragedia e
speranza), di C. QUIGLEY, pubblicato a cura di Mac Millian Co., New York
1966, pp. 1300. Sull'analisi critica dell'opera di Quigley, che è
membro del «Sistema» di cui trattiamo, W.C. SKOUSEN ha pubblicato il
volume Il capitalista nudo,
tradotto dall'Ed. Armando, Roma 1978, pp. 227. con appendice di S.
VASELLI per quanto riguarda la situazione italiana nei confronti del «Sistema».
Attingiamo perlopiù da questa fonte, citando con Qu le affermazioni di
Quigley e SK quelle di Skousen. Qui Qu 51 s. -Non si può comprendere la
storia degli ultimi due secoli se non si studia l'influsso della
massoneria come strumento della banca protestante e come chiesa che mira
con il sincretismo religioso alla sinarchia politica (RERISSINOTTO A.,
in Au 145). Sul rapporto dell’alta finanza con le rivoluzioni
cominciando da quella francese si veda in particolare Co.
(4) Qu 52 s.
(6) Qu 48 s.
(7) Qu 325
(8) Qu 71 s.
(9) Qu72. Il patrimonio complessivo dei Rockefeller ammonta
a 640 miliardi di dollari e comprende 6 tra le prime 10 banche
americane, 5 tra le prime compagnie di assicurazioni e 3 tra le più
grosse società; è ripartito in 200 compagnie
(10) Qu 326. Il debito degli Stati uniti verso il Sistema
ammonta a 372 miliardi di dollari, e ogni anno il cittadino americano
contribuisce a pagare gli interessi di questo debito con 20 miliardi di
dollari (SK 37)
(11) Qu 324
(12) Sk39