Ai primordi del terzo millennio, etichettare il fenomeno UFO, come mito,
ed inserirlo nel complesso magma della problematica etnologica e
ierofanica, è un paradigma deputato a reperirgli una spiegazione
accomodante, e non ancora completamente esaustiva.
Ancora oggi gli studiosi di “ ufologia”, non solamente si adoperano
nel tentativo di conseguire la necessaria comprensione al problema, ma
si interrogano soprattutto su ciò che realisticamente possa essere
accluso nel ricettacolo “UFO”.
Sono trascorsi più di
cinquant’anni, da quando ufficialmente, inizio l’epica dei dischi
volanti e la “nouvelle vague’dei loro presunti occupanti, gli
alieni; le scienze continuano ad interrogarsi ed a sforzarsi di
comprendere questa problematica, postulando un modello di completa
razionalità, in grado di giustificare e rendere accettabili
universalmente alcune acquisizioni raggiunte.
E` incontestabile che questo fenomeno
soggiaccia a determinate e reiterate componenti simboliche che lo
accostano ad una mitopoiesi universale, aventi profonde ramificazioni
nel passato ed in continua e metamorfica espansione.
E` ineludibile la constatazione che molte estrinsecazioni del fenomeno
siano facilmente deducibili ed esperibili dalle scienze fisiche, quali
l’astronomia, chimica, meteorologia, e sono riconducibili alla totale
imperizia e profanità di queste scienze da parte dei soggetti coinvolti
nei conclamati avvistamenti.
E` quanto mai incontestabile e necessario l’apporto sociologico e
psicologico nella disamina dei casi in cui il testimone e l’approccio
mass-mediatico fungono da coibenti alla fenomenologia ufologica.
E` innegabile che all’interno del fenomeno UFO esista una dimensione
pseudo-religiosa che avvicina lo stesso a molti culti millenaristici ed
alle ammalianti e consolatorie profferte della “New Age”.
La tecnologia ha rimosso il fanatismo e tutte le superstizioni
offrendosi come paladina invitta della razionalità e della evoluzione
positiva, ma non è riuscita altresì a colmare quel vuoto interiore che
comprova nell’essere umano, la permanenza di una involuzione dei suoi
stati psichici: questo ‘vacuum’ interiore, negato e represso,
riemerge preponderatamente, e potrebbe essere uno dei meccanismi che
generano la credenza negli alieni e negli UFO.
Ed in tutta questa curiosa e confusa miscellanea di supposizioni,
illazioni, ed analisi incontrovertibili, gli UFO ci appaiono assai meno
alienanti ed incomprensibili grazie alle ricerche di quegli studiosi,
che, ancor oggi sfidando lo scetticismo ad oltranza e la presuntuosa
sconfessione da parte di alcune accademie scientifiche, si cimentano
razionalmente con tutte le componenti più famose e controverse del
fenomeno UFO: i casi inspiegabili, quelli palesemente falsi, i rapimenti
alieni, i ‘Crop Circles’, Roswell, Hessdalen sono per citarne i più
famosi ed esplicativi.
L’ufologia ancor oggi si presenta
come una apparentemente inestricabile e complessa “discesa nel
Maelstrom”: tuttavia le recenti revisioni metodologiche e metastoriche,
supportate da nuove documentazioni, iniziano a garantirne una dignità
ed un valore che fin’ora, a causa di commistioni irrazionali e
paradossali, non le erano mai state attribuite.
Inoltre trascurare che la mente umana possa sviluppare nessi logici fino
ad un determinato punto, raggiunto il quale la prova deve cedere il
passo all’evidenza, è un coefficiente ineludibile: lì occorre
compiere il ‘salto’ oppure ritirarsi…Dunque, sia l’approccio
scientifico, che quello mitico, possono riunirsi in forma sinottica, se
la mente ne ha la facoltà: in questo caso il ‘salto’ compiuto è
quello che si ricongiunge all’origine dello stesso fenomeno UFO.
E dalla coincidenza prospettica degli opposti , scaturisce
stereoscopicamente una nuova dimensione che, non solo rende convergenti
le differenti metodologie, ma le avvicina eziologicamente, elevando
qualitativamente la dignità della ricerca stessa.
|