Home Page - Contatti - La libreria - Link - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori |
Libia:
mercenari e mass media appoggiano il terrorismo di Stato
http://www.magozine.it/libia-mercenari-e-mass-media-appoggiano-il-terrorismo-di-stato
La perversione delle
agenzie di stampa statunitensi, europee e loro subordinate nel chiamare
“guerra civile” quello che sta accadendo in Libia dimostra come è
possibile trasformare un intervento coloniale contro un Paese – del
quale gli Stati Uniti e i loro alleati vogliono appropriarsi per diversi
interessi – in una ribellione “interna” che “umanitariamente”
deve, invocano i suoi creatori, essere appoggiata da altri Paesi.
La realtà è che il
popolo libico sopporta da marzo i bombardamenti selvaggi della NATO,
contro un Paese di quasi sei milioni di abitanti, considerando che una
buona parte del suo territorio è deserta. Morte e distruzione sono i
risultati degli attacchi, che mirano ad aprire la strada ai mercenari
che sono stati, fin dall’ inizio, il vettore della supposta
“ribellione” della popolazione contro Gheddafi.
Non ci sono foto della
“ribellione”. Non esiste nessuna immagine di questa ribellione
popolare, né delle giustificazioni – i supposti bombardamenti di
Gheddafi contro la popolazione civile – su cui si appoggia l’
intervento brutale in pieno ventunesimo secolo. Ma è un fatto che
questa popolazione civile sia massacrata dai suoi “protettori” che
fanno parte della NATO; e case, scuole, ospedali, università, tutto è
distrutto in nome di questa protezione.
La risoluzione 1973
adottata il 17 marzo 2011 per stabilire il blocco dello spazio aereo
sulla Libia ha avuto come unica finalità quella di impedire che il
governo sovrano di questo Paese si difendesse. La risoluzione è stata
decisa senza che la popolazione o le autorità locali potessero prendere
una decisione al riguardo. Semplicemente si è arrivati alla conclusione
che la Libia non dispone di una difesa aerea, ma nonostante questo il
Paese ha resistito quasi sei mesi ai bombardamenti e ed è risultato
evidente è che i “ribelli” non esisterebbero senza la NATO. Basta
vedere una fotografia circolata recentemente nei giornali che mostra i
supposti “oppositori libici” che presentano caratteristiche fisiche,
abbigliamento e armamenti somiglianti a quelli dei mercenari che le
grandi potenze hanno portato nella regione.
Per poter cominciare a
sostenere un intervento militare gli Stati Uniti e i loro alleati hanno
utilizzato i mass media di tutto il mondo, che sono sotto il loro
controllo. In questo caso gli USA hanno potuto contare anche su una
collaborazione interessata o spontanea – non importa, in un modo o
nell’ altro hanno raggiunto l’ obiettivo – di alcuni giornalisti e
intellettuali considerati “progressisti”, che sono stati complici
dell’ intervento militare e della rete di menzogne inventate per
giustificarlo.
Adesso aspettano, per
giustificarsi anche con se stessi, che la NATO vinca e racconti la
storia dei vincitori sulle “orribili violazioni dei diritti umani”
commesse dai “ribelli libici” coprendo con questa versione gli
orrori commessi dai mercenari e dalle forze straniere. Così come è già
stato fatto in Afghanistan, in Iraq e in altri Paesi precedentemente.
Sarà che il mondo si è
già dimenticato, così facilmente, quando gli Stati Uniti attaccavano
dalle basi in Honduras alla Nicaragua sandinista, distruggendo villaggi,
uccidendo, torturando, violentando donne e bambini? Ronald Reagan
chiamava gli invasori “combattenti per la libertà”.
Chiamare “ribelli”
un gruppo di mercenari manipolati dalla CIA è mancare del dovuto
rispetto ai veri ribelli che lottano in tutto il mondo per la loro
liberazione. Il popolo e il governo libico non solo possiedono il
diritto, ma hanno anche l’ obbligo di difendersi da soli, come
qualunque Paese del mondo attaccato dalle truppe degli invasori ha il
dovere di fare. Se gli Stati Uniti con le loro azioni volevano
trasformare la Libia in una nuova “Somalia”, come ha dichiarato il
19 agosto il portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim, di fronte
all’ aumento dei bombardamenti della NATO, tutti i Paesi del mondo
sono completamente senza protezione di fronte a decisioni imperialiste
come queste.
La Somalia è un Paese senza governo, che affronta una fame avvilente, ed è un Paese come questo che le potenze occidentali possono creare in Libia se continuano con gli attacchi. A questo punto quando le nazioni imperialiste si sono già appropriate di tutti i soldi dello Stato libico, installando anche a Washington un’ ambasciata battezzata “Consiglio di Transizione”, nessuno può mettere in dubbio che questi “ribelli” abbiano mai rappresentato il popolo della Libia. Prima di controllare con la forza il territorio i “ribelli” hanno creato la Banca Centrale di Bengasi. Esiste qualcosa di simile nella storia?
Traduzione dal
portoghese di un articolo di Stella Calloni