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Il
banchetto delle liberalizzazioni
Il
decreto Bersani per la "manovrina dell'Estate"
http://etleboro.blogspot.com/2006/07/il-banchetto-delle-liberalizzazioni.html
Sviluppo economico vuole dire oggi esclusivamente
deregolamentazione dei mercati, ossia cancellazione delle regole che
proteggono determinati settori, spesso dettate da esigenze
etico-economiche, e spesso volute, perché negarlo, per conservare certi
privilegi di determinate categorie. Gli ostacoli burocrati e
amministrativi possono impedire la leale concorrenza, ma la loro
cancellazione ha come rovescio della medaglia il sorgere di problemi per
gruppi di soggetti già a rischio o lo stravolgimento del mercato
stesso.
È stato così approvato ieri il decreto legge della deregulation: un
pacchetto di nome, eterogenee e che spaziano in maniera ampia su vari
settori, per combattere le "lobbies" che imbrigliano il
mercato. Non capiamo bene cosa i nostri politici intendano per lobbies,
né il loro modo di evitare che queste blocchino lo sviluppo del
mercato.
Le norme varate sono varie e spaziano dalla lotta
all'evasione, alla deregolamentazione dei mercati farmaceutici e
assicurativi, delle categorie professionali, del settore bancario, con
un accesso infine all'introduzione della class action nel nostro
ordinamento.
Sarebbe quest'ultima una grossa novità, un'opportunità da sfruttare
senz'altro, messa così nelle mani dei consumatori, dei cittadini e
delle categorie più deboli. Così le associazioni di professionisti e
le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura possono
richiedere al tribunale del luogo la condanna al risarcimento dei danni
e la restituzione di somme dovute direttamente ai singoli consumatori,
per atti illeciti commessi in atti illeciti extracontrattuali, per
pratiche commerciali illecite o di comportamenti anticoncorrenziali,
sempre che ledano i diritti di una pluralità di consumatori o di
utenti. Occorre tuttavia prestare attenzione a quale nemico si vuole
combattere, e non commettere l'errore di accanirsi su alcune cause,
scordandone altre, come quelle contro le multinazionali e il settore
bancario, a difesa innanzitutto delle nostre piccole imprese. Sono state
soppresse anche le commissioni provinciali e comunali per il rilascio
della licenza di pubblico esercizio, quelle per l’iscrizione al ruolo
degli agenti immobiliari e degli agenti di commercio.
Tra le norme di liberalizzazione, merita attenzione
l'arrivo dei farmaci nei supermercati, come se il problema del settore
farmaceutico siano gli altri costi, quando in realtà è l'abuso che se
ne fa, il loro immediato utilizzato. Esistono medicine per curare
sintomi tra i più banali, esistono medicine che curano malattie
inesistenti, perché dovute esclusivamente da stress, tensioni e
malessere imposti dalla società in cui viviamo. Allora, se si accetta
il fatto che ci serve una medicina economica e a portata di mano per
ogni piccolo malessere, allora è giusto che si deregolamenti, è giusto
comprarle al supermercato. Si combatte una categoria, quella dei
farmacisti, che per lungo tempo hanno assecondato questo sistema in virtù
dei grossi profitti,e si favorisce una lobbies, quella dell'industria
farmaceutica, che vede il commercio minuto a portato di mano. Il
problema degli elevati costi dei farmaci di largo consumo potrebbe
essere risolto a livello industriale, o già a livello di farmacie senza
che sia alterata la catena distributiva, che con la liberalizzazione
verrebbe solo ampliata. Il vero obiettivo è proprio penetrare il
mercato con farmaci senza prescrizione, molto dannosi perché
apparentemente innocui, per estendere il mercato. Ecco il vero motivo
delle pressioni della Ue per questo tipo di provvedimento, ecco perché
le industrie farmaceutiche non solo non sono turbate, ma addirittura
premono per ottenere ciò. Potremmo presto ad arrivare al punto di
acquistare farmaci nei tabacchi, nelle erboristerie, nei distributori. A
quel punto possiamo dire di aver raggiunto un grande livello di civiltà
e sviluppo, avveleneremo la nostra società, avendo in compenso
risparmiato un po' di soldi.
È stato toccato anche il mercato assicurativo, il singolo
agente potrà offrire così un assortito listino di polizze, per ogni
esigenza del consumatore: via libera dunque alla libera
commercializzazione di polizze anche se appartenenti a differenti società
di assicurazione. Sorge, dunque, il dubbio se possa esistere davvero una
concorrenza se più società assicurative abbiano gli stessi agenti per
poter commercializzare le proprie polizze, per cui forse questi
diventeranno ancora più omogenei tra di loro.
La deregolamentazione arriva anche nei trasporti pubblici, con la
cancellazione del divieto di cumulo delle licenze e la possibilità di
rilasciare titoli autorizzatori temporanei, e la possibilità per i
Comuni di prevedere linee aggiuntive di trasporto pubblico con soggetti
privati, che andranno così a spiazzare i consorzi pubblici.
Prevista la libera concorrenza nel commercio al dettaglio,
e qui la liberalizzazione è quasi totale, perché oltre a sparire i
requisiti professionali per determinati esercizi, vengono eliminati i
limiti di distanza da un esercizio all'altro, i limiti merceologici
all'assortimento, le cadenze per i saldi, ma soprattutto si elimina la
programmazione degli insediamenti commerciali nel rispetto di limiti
antitrust. Qui è stata fatta una vera incetta delle norme di tutela del
piccolo commerciante. Cosa dunque potrà impedire la realizzazione di
grandi ipermercati ora che vengono eliminate le procedure burocratiche
per esaminare l'impatto dell'economia locale. E poi, la proliferazione
di licenze e di negozi, senza un criterio, non porta allo sviluppo
economico, ma logora i profitti dei più piccoli esercizi.
Per quanto riguarda le norme di risanamento dei conti pubblici, sembra
che siano proprio un po' con l'acqua alla gola i nostri politici,
evidentemente le pressioni della UE e delle agenzie di rating hanno
cominciato a dare i primi risultati. Responsabilità penale per
l'omissione dei versamenti IVA? Insomma, mentre si segue la strada della
totale depenalizzazione del falso in bilancio, un reato che miete
davvero delle vittime, soprattutto per i piccoli risparmiatori, per
l'evasione dell'Iva si finirà in carcere forse?
E poi, dove finisce la lotta all'evasione e comincia la
violazione della privacy? Infatti sorge in capo ai professionisti
l'obbligo di tenere i conti correnti dedicati per la gestione
dell'attività professionale, in cui far confluire i pagamenti dei
clienti, per cui tutti i pagamenti dovranno essere incassati solo
tramite bonifico, Pos, carte di credito, tutti i movimenti dovranno
essere tutti tracciati.
Vengono rafforzati i poteri di indagine economico
finanziarie da parte di GdF e Agenzia delle Entrate, prevedendo che gli
operatori finanziari, come banche, intermediari, società di gestione di
patrimonio e di investimento, di comunicare periodicamente l'elenco dei
soggetti con cui trattano. La norma sembra impeccabile, tuttavia esiste
un potere delle Agenzie di verificare che i titolari dei conti siano i
reali beneficiari? Possono verificare che non esistano banche schermo o
conti fantasma che raccolgano e riciclino soldi, per farli perdere nei
circuiti bancari? E poi tale previsione sembra mal conciliarsi con la
recente direttiva sul risparmio, che dà la possibilità ai grandi
paradisi fiscali europei di non comunicare i movimenti dei loro conti o
delle loro società pagando una ritenuta del 12,5%, da spartire
ovviamente con il fisco italiano. Sembra che da un lato il controllo sia
eccessivamente zelante, e dall'altro lasciano liberamente banchettare i
maestri dell'alta finanza, che non hanno certo un problema di evasione
fiscale, bensì di riciclaggio di denaro sporco ai più alti livelli.
E così, cari Italiani, quando tornerete dalle vacanze troverete non
poche sorprese. Mentre siete a villeggiare, qualcuno ha pensato per voi,
alle vostre tasche e alle vostre imprese. Vi è stato donato il libero
mercato, così potrete risparmiare un po' di soldi, mentre la
colonizzazione delle multinazionali sterminerà le vostre risorse.
Dovrete pagare le tasse, fino all'ultimo centesimo, altrimenti si
ricorrerà alle maniere forti: hanno cattive intenzioni gli agenti del
fisco questi anni, perché occorre risanare i conti. Tutti ora stanno
festeggiando la loro piccola vittoria, ma forse l'euforia durerà ben
poco, perché si vedranno le prime vittime