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Abbiamo
ricevuto questa lettera dal giornalista Paolo Barnard (di cui
condividiamo i suoi lavori editoriali, vedi per esempio il libro
"Perché ci odiano?") e come tale la pubblichiamo.
Il tema centrale di questa sua, non è una critica fine a se stessa, a
questa o a quella star, perché trascina decine di migliaia di persone
in piazza o perché si comportano
esattamente come quei personaggi criticati nelle loro manifestazioni, e
cioè i politici, industriali, ecc. ma sul rischio che sostituendo il
politico con il divo di turno, l'individuo continui sulla medesima
strada di prima. Strada che conduce allo svuotamento della propria
individualità, del proprio Io.
E' facilissimo criticare e attaccare (deresponsabilizzandosi) un
politico (cioè un semplice burattino o cameriere dei banchieri), ma noi
cosa facciamo di concreto nella nostra quotidianità per cambiare questo
stato di cose? Cosa aspettiamo: l'arrivo del messia che ci liberi dal
male?
Vanno benissimo le informazioni, quelle vere ovviamente, (informare -->
in-formare, cioè dare forma alla coscienza), ma sono molto
pericolosi i guru e i maestri di vita.
Sta a noi metterci in moto singolarmente e non attendere o delegare
chicchessia (politico, medico, attore, ecc.)! Sono passati i periodi della filosofia, del pensare e
basta: oggi stiamo tutti vivendo - secondo le conoscenze iniziatiche - il
periodo dell'azione....
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Considerazioni
sul V-day
di Paolo Barnard
Cari amici,
sono Paolo Barnard, giornalista ex inviato di Report e scrittore (Perché
ci Odiano ecc.), impegnato da molti anni nei temi che ci stanno a cuore.
Queste righe sono un appello molto più che accorato, sono piuttosto un
grido per ostacolare la rovinosa deriva nella quale
Sta accadendo che noi,
E’ accaduto che noi, gli antagonisti, abbiamo riprodotto
al nostro interno le medesime strutture del Sistema che volevamo
contrastare.
*
per Società Civile Organizzata si intendono sia i pochi attivisti che i
tanti simpatizzanti raccoltisi attorno ai Movimenti e ai gruppi di
protesta italiani.
L’annullamento verticale
Anche fra noi dilaga oggi la struttura chiamata Cultura
della Visibilità, che è la cultura dei Personaggi,
cioè dei Vip, e che nel
nostro caso è rigorosamente alternativa, certo, ma sempre identica
all’equivalente struttura del Sistema massmediatico. E cioè la
nefasta separazione fra pochi onnipresenti famosi, e tanti seguaci. Ne
siamo pervasi totalmente.
I nostri Personaggi e gli eventi che essi gestiscono (i Grillo,
Travaglio, Guzzanti, Strada, Zanotelli, Ciotti, Moretti ecc., con le
loro marce, manifestazioni, spettacoli di piazza, film ecc.) producono
singolarmente cose (talvolta) egregie, ma collettivamente fomentano
quella struttura compiendo un danno devastante, e che pochi ancora
comprendono nella sua ampiezza e implicazioni. Quale danno? Essi di
fatto svuotano l’Io dei loro
seguaci impedendogli di divenire singole entità autonome e potenti,
rendendoli (rendendoci) un esercito di anime incapaci, dunque minando
1) I Personaggi, ponendosi come tali, inevitabilmente ci
trasmettono la sensazione di sapere sempre più di noi, di poter fare più
di noi, di contare più di noi, di aver sempre più carisma di noi, più
coraggio, più visibilità. E più sapere, capacità, importanza,
carisma, coraggio e visibilità noi gli attribuiamo meno ne attribuiamo
a noi stessi. Il paragone
inevitabile fra la nostra (generalmente fragile) autostima e
l’immagine di ‘grandezza’ dei Personaggi, fra il nostro limitato
potere e quello invece di chi è famoso, è ciò che finisce per
annullarci. Tantissimi di noi infatti pensano “ma
da solo cosa posso mai fare? cosa conto? chi mi ascolta?”, e in
sol colpo ci auto annulliamo. Smettiamo così di pensare e di agire
autonomamente e corriamo ad affidarci ai suddetti Personaggi, che
prontamente ci forniscono un
pensare e un agire preconfezionati, che noi fotocopiamo in un’adesione
adorante e acritica. E
questa è, insieme, una rovina per noi e la salvezza del Sistema, per le
ragioni che esporrò a breve.
Riguardatevi la folla del V-day di Bologna e ragionate
solamente su tutte quelle mani alzate e sulle ovazioni. Cosa
trasmettevano se non una colossale attribuzione di potere a coloro che
cavalcavano quel palco?
Abbiamo così ricreato una verticalità e nuove Caste.
E’ tutto lì, la cosa peggiore è proprio questa. La loro imponenza,
cultura, e visibilità rimpiccioliscono noi, che deleghiamo loro
praticamente tutto.
E infatti in assenza dei personaggi, delle loro analisi e delle loro
iniziative, la maggioranza di noi diviene inerte, anzi, scompare. Ecco
perché le migliaia di noi che si riversano nelle piazze ogni anno
sembrano regolarmente sparire nel nulla all’indomani. Ecco perché questa Società Civile non cambierà alcunché.
Beppe Grillo, come tutti i trascinatori, fa crescere (o
piuttosto fanatizza?) alcuni suoi attivi seguaci ma contemporaneamente
svuota centinaia di migliaia, ed ecco il fumo che egli ci getta negli
occhi quando ci convince invece che tanto sta accadendo.
E non fatevi ingannare dal fatto che i nostri Personaggi denunciano cose
spesso sacrosante, o che alcune loro iniziative sono anche benefiche.
Questo vi oscura una visione più obiettiva, poiché siete assetati di
qualcosa che finalmente spezzi il Sistema e vi gettate con entusiasmo
sulla prima offerta disponibile che ‘suoni’ come giusta. Ma il giusto che costoro invocano e operano è ben poca cosa di fronte
al danno che nell’insieme (e più o meno consapevolmente) essi causano
attraverso l’annullamento di così tanti. Esattamente come nel
caso, a voi noto, dell’ingannevole giustezza e natura benefica dei
cosiddetti aiuti al Terzo Mondo: ineccepibili e sacrosanti
all’apparenza, ma nella realtà essi sono la vera causa della rovina e
della morte di milioni di derelitti nel mondo.
2) Tutti i sopraccitati Personaggi, dai comici ai preti ai
giornalisti, hanno dato l’avvio in Italia a una forsennata industria della denuncia e dell’indignazione, ovvero
la febbre della denuncia dei misfatti politici a mezzo stampa o
editoria, con tanto di pubblici inquisitori che ne sfornano a ritmo
incessante, nella incomprensibile convinzione che aggiungere la
cinquecentesima denuncia alla quattrocentonovantanove in un
martellamento ossessivo serva a cambiare l’Italia. Eppure, che la
politica italiana fosse laida, ladra e corrotta, milioni di italiani lo
sapevano benissimo già prima che molti di questi industriali
dell’indignazione nascessero, e assai poco è cambiato. Allora, a
che serve procedere compulsivamente ad aggiungere denuncia e denuncia e
indignazione a indignazione? In realtà questo modo di agire serve a
giustificare (oltre agli incassi degli autori) l’auto
assoluzione di masse enormi di italiani, noi italiani come sempre
entusiasti di incolpare qualcun altro, e mai noi stessi e la nostra
becera inerzia, per ciò che accade. E badate bene che è proprio questa
auto assoluzione scodellataci dai nostri Personaggi che ci annulla
ulteriormente, poiché ci impedisce di imbatterci nell’unica verità
in grado di farci agire, e cioè che alla fine della strada la
responsabilità ultima per tutto quello che accade di sporco e corrotto
in questo Paese è nostra.
Direbbe Truman: The buck stops
here.
La vera Casta
in Italia sono i milioni di bravi cittadini che evadono più di 270
miliardi di euro all’anno, quelli che fanno politica una volta ogni
cinque anni, quelli che ogni cinque anni consegnano masse di potere a
pochi rappresentanti e poi si occupano solo dei fatti propri (come
affidare a un bambino le chiavi del magazzino della Nutella e non
controllarlo più, e poi lamentarsi che il bimbo ha finito col
papparsela tutta). Ma anche quelli che, e parlo ora delle adoranti folle
del V-day, si sentono 'belle anime' in lotta per Un Mondo Migliore perché
si riversano nelle piazze ad applaudire l'istrione egomaniacale di
turno, ma che chissà perché non compaiono mai nei luoghi del grigio
vivere quotidiano a fare il lavoro noioso, paziente, un po' opaco
dell'impegno civico, del controllo sui poteri, della partecipazione
continua, del reclamo incessante di standard morali e democratici, e
della creazione di consenso fra la vera Casta.
E invece a braccetto con l’industria della denuncia e dell’indignazione ci
auto assolviamo e ci ri-annulliamo.
Si doveva fare altro.
La struttura orizzontale*. Solo Fonti, non Star.
Dovevamo invece essere aiutati a crescere per divenire
ciascuno singolarmente il Personaggio
di se stesso, il Leader di se stesso, il
Travaglio-Grillo-Ciotti-Zanotelli ecc. di se stesso.
Dovevamo imparare a ‘scrivere’, ciascuno di noi a suo modo, il
‘libro’ della propria denuncia dei fatti e della propria analisi accurata dei
fatti, dovevamo imparare a
fare ogni giorno il nostro
personale Tg, ad essere i
presidenti del consiglio di noi stessi, i politici di noi stessi, unici
e soli referenti di noi stessi, a credere
solo nella propria verità, senza mai, mai e mai aderire acriticamente
alla verità di alcuno, chiunque esso/a sia, qualunque sia la sua
fama, provenienza, carisma o potere. Ciascuno di noi
sul proprio palco, sotto i propri riflettori, in prima serata, non importa quanto colti, quanto intelligenti, quanto connessi, poiché
l’unico motore del nostro
agire doveva essere la fede
nell’insostituibile importanza di ciascuno di noi.
Non dovevamo permettere la nascita di Star alternative
perennemente citate, adorate, ospitate in tv, inseguite nelle piazze fin
al delirio da stadio, e detentori del ‘cosa si deve fare’, se non
addirittura dell’organizzazione nostro futuro. Semmai esse dovevano
invece fungere da semplici individui che si mettevano a nostra
disposizione unicamente come fonti. Semplici fonti, da consultare con sana distanza, da usare come si usa Google,
ovvero pagine fra le tante di una enciclopedia che può esserci utile ma
il cui ruolo doveva rimanere più modesto. A scintillare non dovevano
essere i Grillo e i Travaglio, doveva essere ogni singola persona
comune, per sé, in sé. Tutto ciò, in un rapporto sempre e solo
orizzontale.
Solo il percorso sopraccitato avrebbe garantito la nascita
di un insieme di cittadini capaci di agire sempre, indipendentemente da
qualsiasi cosa, capaci di combattere anche
da soli, anche in assenza dei trascinatori,
per sé e con sé, dunque potenti,
affidabili e durevoli, sani in una dialettica sociale sana. Gente in
grado di analisi attente e indipendenti di ogni evento, alla ricerca
della giusta soluzione, e che mai si farebbe trascinare dall’errore
fatale dell’adesione acritica all’analisi di qualcun altro.
Questo avrebbe
fatto tremare i palazzi, questo li avrebbe spazzati via, questo e solo
questo avrebbe cambiato la nostra Italia.
* ho preso in prestito il termine
‘orizzontale’ da uno scritto di
Gherardo Colombo, che ringrazio. nda
Il gregge e il precipizio.
Fra i nostri Vip alternativi si agitano alcuni personaggi
meschinamente in malafede, ed è davanti agli occhi di tutti. Altri sono
meno equivoci, ma tristemente incapaci di vedere una verità che vale la
pena ripetere: non possono incitare le persone ad agire mentre, per i
motivi sopraccitati, li svuotano della capacità di agire. Il V-day e i
suoi Vip hanno offerto uno spettacolo indecente quando incitavano la
cittadinanza a fare politica dopo averla per anni annullata fino
all’intontimento. Ed eccolo l’intontimento risultante: sentiamo e
accettiamo da costoro cose che solo pochi anni fa ci avrebbero fatto
trasecolare e indignare, come:
- le proposte di omologazione culturale degli immigrati che
neppure Le Pen ha mai fatto;
- l’esaltazione del criminale di guerra Tony Blair come leader
illuminato (sic) e della Fallaci come “unica
vera giornalista italiana”;
- la schedatura del DNA;
- l’assoluzione delle condotte disumane e dei crimini internazionali
d’Israele perché “sappiamo
di cosa sono capaci gli arabi”;
- l’inammissibile retorica sull’esistenza di un presunto
‘regime’ in Italia, che offende la memoria dei milioni che sono
morti sotto le vere torture nelle vere carceri dei veri regimi, e che
espone la frode di certi nostri attuali ‘oppositori del regime’
perennemente in prima serata Tv, o nei salotti letterari, o nelle piazze
o sui maggiori quotidiani nazionali, quando non mi risulta che Steve
Biko o Santiago Consalvi o ancor prima Gramsci o i fratelli Rosselli si
siano mai opposti in quel modo ai rispettivi regimi;
- e poi guazzabugli sgangherati di concetti come democrazia e
partecipazione, con, solo per citare un esempio recentissimo,
sconsolanti assurdità come questa (profferta da una fra i nostri idoli
in prima serata): “L’Italia
non è una democrazia, lo dimostra il fatto che dopo ogni inchiesta di
Report non accade mai nulla!”. E’ desolante che questa opinion
leader alternativa confonda una trasmissione Tv col risultato di un
referendum. E’ a questo livello di competenza che affidiamo le nostre
convinzioni? E non si tratta di bazzecole; immaginate solo come avrebbe
ironizzato quella stessa opinion leader se Calderoli avesse detto “L’Italia
non è una democrazia, lo dimostra il fatto che dopo ogni denuncia della
Padania non accade mai nulla!”.
- cadute di stile terribili, come l’augurio di morte al politico
urlato dal palco e accolto dall’applauso scrosciante (sic) del
pubblico dei ‘giusti e nuovi cittadini’;
- tirate isteriche all’insegna del miglior imperialismo culturale in
pieno stile Bush/Huntington spacciate per difesa dei diritti umani e
della legalità in Afghanistan;
- intolleranza ed esclusione delle opinioni dissidenti espresse
dall’interno da parte dei grandi paladini anti imperialisti come
Lettera 22 o Peacereporter o il Manifesto, o Diario, o Liberazione o
Radio Popolare, esattamente come accadrebbe su Libero, il Foglio, Matrix
o a Porta a Porta;
- il noto programma d’inchiesta “coraggioso” che sopravvive e prospera 4 anni in prima serata Tv
sotto il governo Berlusconi, mentre il noto ‘oppositore del regime’
pontifica che “chi
non ha il guinzaglio in televisione in questo momento non lavora e chi
ci lavora in un modo o nell’altro un suo guinzaglio ce l’ha….”,
salvo poi rifiutarsi con spregio e arroganza di spiegare questa
contraddizione;
- il giornalista moralizzatore che salta dalla
RAI a Mediaset alla RAI al parlamento europeo a suon di denaro pubblico
e con mandato popolare, per poi dire grazie tante e piantarci in asso
per riprendersi il suo giocattolo preferito alla faccia del nostro
mandato e dei nostri soldi;
- il quotidiano ‘diverso’ e i suoi fans che abbracciano l’eroe
Calipari perché ha salvato una di loro, ma che alla domanda “cosa
avreste detto di questo ‘sbirro’ se fosse morto salvando Quattrocchi
o Agliana?” si rifiutano sia di rispondere che di aprire una
riflessione tremendamente importante;
- i preti attivisti che chiedono ai potenti del mondo il ripudio, senza se
né ma, dell’imperialismo,
del capitale selvaggio, dei mercati di armi, delle mafie, in quanto
irriformabili e osceni, ma che non accennano ad alcun ripudio senza se
né ma del loro Vaticano, non
meno irriformabile e osceno;
- gli insulti a raffica come strumento dialettico del nuovo Guru, in
totale sintonia con le dialettiche ‘celoduriste’;
- il pressappochismo delle denunce, le sparate nel mucchio, l’urlo
come garante di affidabilità di un’affermazione, che ha rimpiazzato
del tutto l’analisi critica con cui dovremmo sezionare ciascuna
affermazione prima di promuoverla a verità. E tanto, tristemente,
altro.
E noi in deliquio per questa roba, la chiamiamo
rivoluzione, democrazia, giustizia.
Ma proprio più nessuno si sta rendendo conto che il V-day è stato lo
scioccante apogeo di questa disastrosa deriva? O che Beppe Grillo è
andato fuori di testa, detto come va detto, che si sente e si pone come
l’Unto del Signore che
salverà l’Italia (vi ricorda qualcuno?). Quell’uomo dilaga e
straripa e mescola e pasticcia e spara e si contraddice e impera e fa e
disfa, e persino delira di un futuro a sua immagine per tutti, e ce lo
sta imponendo a urli e insulti.
Noi persone civicamente impegnate siamo finiti a berci tutto questo
senza neppure più vederlo. E il pericolo è che un affidamento così
sciagurato a figure così ipertrofiche con tali metodi e con quella
struttura di relazione verticale ci sta portando tutti insieme nel baratro, al loro seguito.
I sonni tranquilli del Potere.
Vi prego di riflettere. Credete veramente che
il Potere sia così sciocco e
impreparato da poter essere, non dico sconfitto, ma anche solo
disturbato da questo sgangherato esercito alla deriva? Ma credete
veramente che coloro che in soli
35 anni hanno saputo ribaltare due secoli e mezzo di Storia, coloro
che hanno reso di nuovo plausibile
l’inimmaginabile nella quotidiana vita di 800 milioni di cittadini
occidentali, coloro che muovono 1,5 trilioni di dollari di capitale al
giorno, coloro che tengono ben salde nelle loro mani tutte le leve della
nostra Esistenza Commerciale
stiano perdendo anche un singolo secondo di sonno per noi e per i nostri
Guru? Ma avete un’idea di come lavorano questi? Dovete capire, proprio
visualizzare, il potere di chi è riuscito in un attimo della Storia a
compattare migliaia di destre economiche eterogenee sotto un’unica
egida e sotto un pugno di semplicissime ma ferree regole, per poi
travolgere il pianeta ribaltandolo da cima a fondo. Il Potere
è ed è stato coeso,
annullando ogni individualismo fra i potenti, è ed è stato disciplinato
all’inverosimile, ossessivamente preciso
in ogni analisi, immensamente competente,
sempre silenzioso, al lavoro 24
ore su 24 senza mai un respiro di pausa, comunicatore
raffinato, con a disposizione i cervelli
più abili del pianeta e mezzi
colossali. Aprite gli occhi. Secondo voi questa immensa macchina
infernale può preoccuparsi dell’incedere di un nugolo di personaggi o
istrioni più o meno credibili con al seguito una minoranza di adepti/fans/seguaci
persi nell’ingenua buona fede quando non già del tutto disattivati
dei loro stessi leader?
E allora capite la mia disperazione nel vedere che forze già così
fragili e sparute come le nostre vengono eviscerate e si fanno
eviscerare dall’interno? Vi prego, fermatevi, fermiamoci tutti.
L’unica speranza.
Dobbiamo fermarci, fermare tutta la nostra
macchina di oppositori civici, Movimenti inclusi, e guardarci dentro.
Forse non siamo tanto migliori o differenti dal Sistema che vorremmo
contrastare, dalle persone che tanto detestiamo. Forse abbiamo replicato
il loro sciagurato modello di rapporti, e per alcuni dei nostri leader
alternativi vale la considerazione di Brecht che “Il
nemico talvolta marcia alla vostra testa”.
Io ho suggerito una strada, che è quella descritta precedentemente, e
cioè il percorso di crescita individuale in consapevolezza e in
autostima di ciascuna persona in assenza di Guru e di Vip, e in assoluta
orizzontalità critica. Ma con un’aggiunta: è ora di piantarla con
questa febbre autoassolutoria nutrita dall’industria della denuncia
per nutrire le sue Star e che paralizza noi. Lo sappiamo già alla
nausea cosa non va, basta. E’ ora di farsi carico, e prima di tutto
-
FARSI CARICO DEI PROPRI TALENTI, NON IMPORTA SE MOLTI O POCHI, CON
PARI DIGNITA' RISPETTO A CHIUNQUE ALTRO
-
FARSI CARICO DELLE PROPRIE RESPONSABILITA', SENZA SCARICARE LE
COLPE SOLO SUI POTENTI
-
E POI ACCETTARE CIASCUNO DI NOI DI PAGARE OGNI PREZZO LUNGO
-
E INFINE CREARE CONSENSO FRA
-
DIVENIRE IN ALTRE PAROLE CITTADINI ADULTI CHE, SENZA GURU E SENZA
VIP, SAPPIANO PARTECIPARE IN ORIZZONTALE
Grazie per avermi letto.
Paolo Barnard
dpbarnard@libero.it
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Considerazioni sul
V-day
Di Paolo
Brunetti, editore
Cari amici,
il 25 settembre scorso vi ho inviato una mail dal titolo “riflessioni
su Grillo e dintorni” con allegate le considerazioni di Paolo Barnard.
Viste le tante risposte e considerazioni ritengo necessario inviarvi le
mie, personalissime, riflessioni al proposito.
1) Quando mi è arrivata la mail di Paolo Barnard l’ho
letta velocemente e ve l’ho girata altrettanto velocemente. Mi premeva
perché Barnard è un amico che mi ha suscitato un impulso di
protezione. Non posso non ricordare la qualità e la profondità delle
sue inchieste, il suo coraggio personale, la sua sensibilità, e il
vuoto che gli è stato fatto intorno. Non ho fatto in tempo a chiarire
il mio pensiero sull’intera questione, il perché non sono sceso al
Vaffaday, e dunque lo faccio ora (a parte il fatto che mia moglie Annalisa sostiene che non sono andato
al Vaffaday fondamentalmente perché ormai non scendo al di sotto dei
2) Le mie critiche al Vaffaday sostanzialmente riguardano
l’aria giustizialista, o peggio forcaiola che traspariva tra la gente
(mi sono venute in mente le folle di Mani Pulite, i cappi esibiti in
Parlamento, le proposte di ristabilire la pena di morte di allora), il
considerare alla stessa stregua tutte le condanne giudiziarie dei
“nostri dipendenti” indipendentemente dal reato attribuito (poi ho
visto che la proposta di legge fa distinzione tra reato e reato, ma
purtroppo questo non è emerso), e il fatto di non aver considerato la
casta dei magistrati alla stessa stregua di quella dei politici e dei
giornalisti. Quello che deve far riflettere nella lettera di Barnard è
il pericolo di derive che sono possibili e che vanno al di là della
volontà soggettiva di quelli che lui accusa. Tutte le mie critiche
stanno in queste righe, ma, per quello che dirò adesso, sono critiche,
come si diceva una volta, costruttive.
3) Premetto che, per quanto riguarda sia me personalmente
che la piccolissima realtà editoriale (Andromeda) che rappresento io
sto con Beppe Grillo, e ci starò, come si usa dire fra persone che si
vogliono bene, e che per questo in genere si conoscono bene, nella buona
e nella cattiva sorte. Il mio percorso di vita, dal 1968 prima a Potere
Operaio e le grandi lotte sul salario, poi nell’Autonomia e a Radio
Alice e poi ancora fino ad Andromeda ed alle lotte contro le
privatizzazioni, gli inceneritori, il precariato, il lavoro nero, i
trattamenti sanitari obbligatori, per la libertà di scelta terapeutica,
contro gli imbrogli delle banche e dell’economia finanziaria, per
l’energia pulita, insomma per
il diritto all’informazione sulla intera ricerca scientifica ed
economica e le sue ricadute concrete sull’uomo e sull’ambiente
è stata la storia di un continuo mettersi in gioco… un gioco che mi
vede oggi incensurato ma che mi è costato ben 5 carcerazioni (per un
totale di un anno di galera) e due anni di esilio, oltre a vessazioni
sul posto di lavoro. Eppure, dopo tanti procedimenti penali, sono stato
sempre assolto. Ma se non finiva così e se fossi stato condannato non
mi sarei sentito colpevole ugualmente, ed è in questo senso che vanno
le mie critiche alla battaglia per il Parlamento pulito.
4) Ebbene, in questi ultimi dieci anni Beppe Grillo è
stata una delle poche persone che su questi contenuti ha avuto il
coraggio di mettersi in gioco, di metterci la sua faccia, la sua
persona, la sua straordinaria energia. Alla faccia dell’antipolitica!
Grillo è uno dei pochissimi che in Italia HA FATTO E FA POLITICA, che
al di là delle denunce dei marciumi vari ha presentato proposte
concrete, possibili e praticabili, nei vari campi dell’agire umano;
ENERGIA, ECONOMIA, SALUTE, LAVORO, MOBILITA’.
5) Ma, soprattutto, bisogna
riconoscere a Grillo di
aver approfondito e studiato in questi anni quello che tanti ricercatori
di buon senso, inascoltati, gli hanno presentato,
bisogna riconoscergli di aver saputo comunicare (COSTRUENDOSI DA
SOLO UNO SPAZIO DI INFORMAZIONE AL DI FUORI DEI GRANDI MEDIA!) con un
linguaggio semplice, divertente e accessibile a chiunque questioni
relative appunto a ENERGIA, ECONOMIA, SALUTE, LAVORO, MOBILITÅ
da sempre difficili a comprendersi; bisogna
essergli grati per essere stato il detonatore ed il megafono di
movimenti di opinione che c’erano ma che erano incapaci di esprimersi;
bisogna riconoscergli di aver
dato voce e visibilità a ricercatori che non sarebbero mai riusciti da
soli a farsi conoscere dalla gran parte delle persone, come è successo
per Beppe Scienza, Gianfranco Domenighetti, Maurizio Pallante,
Antonietta Gatti e Stefano Montanari… e tanti altri ancora. QUESTO VA
RICONOSCIUTO A GRILLO, al di là del disagio che possono provocare le
piazze oceaniche, TUTTE LE PIAZZE OCEANICHE, TUTTI I FANATISMI
(ed è questo il disagio alla base delle motivazioni espresse da
Barnard che non dobbiamo trascurare nel percorso che facciamo per
realizzare i nostri contenuti).
6) Ma quando sento i vari Mastella, Fini, D’Alema,
Montezemolo con la loro corte arrogante, incapace, cialtrona e piena di
privilegi che si spendono in questo linciaggio forsennato di Grillo mi
viene in mente, a me che pur non sono un manicheo, la frase dei minatori
inglesi, al tempo delle loro memorabili lotte: WICH SIDE ARE YOU ON ? DA
CHE PARTE STAI ?
7) IO STO CON GRILLO, senza alcuna esitazione, con la
consapevolezza che queste scelte di coraggio possono farci rischiare la
gogna prima o poi… ma è pur vero che “se non ti batti per le tue
idee o non valgono niente loro o non vali niente tu”. Guardiamo ai
contenuti portati avanti dai meet
up di giovani cui Grillo presta faccia e voce, e guardiamo se vale
la pena di battersi perché vengano realizzati. IO STO CON GRILLO…
e
voi WICH SIDE ARE YOU ON ?
Paolo Brunetti
Granaglione, “il mio paesello”, 27/09/2007
Risposta di Paolo Barnard
Caro Brunetti, sai che ti voglio bene, lo scrivo qui e in
pubblico. Ma qui non stiamo parlando di affetti, parliamo di polis, e
allora sarò diretto.
Ho appena scritto che abbiamo (anche involontariamente) replicato i
meccanismi del Sistema che vorremmo contrastare, ed ecco che Paolo
Brunetti fa il copia incolla di George W.
Bush e ci dice (oltre tutto in inglese) Which side are you on?, che è
precisamente il copia incolla di "o con l'America o contro
l'America" della Guerra al Terrorismo, ovvero il ricatto, la
stroncatura di ogni dibattito, di ogni chiamata al discernimento e alla
pausa per riflettere, in favore del brutale "o stai con noi o
contro di noi". Dittatoriale, violento, solennemente di
destra caro Paolo. Bell'inizio. Qui di seguito rispondo ai tuoi punti
principali.
Brunetti:
Ebbene, in questi ultimi dieci anni Beppe Grillo
è stata una delle poche persone che su questi contenuti ha avuto il
coraggio di mettersi in gioco, di metterci la sua faccia, la sua
persona, la sua straordinaria energia. Alla faccia dell'antipolitica!
Grillo è uno dei pochissimi che in Italia HA FATTO E FA POLITICA
Barnard:
Hai omesso un dettaglio: è vero che Grillo ci ha messo energia e
faccia, ma ci ha messo anche di mezzo le sue tourné con biglietti non
precisamente proletari e tutto l'indotto, fama, carriera artistica alle
stelle e annessi. Non esattamente un Steve Biko, o un Don Milani.
Questo solo per dire che è meglio andarci piano prima di canonizzare
'l'eroe civico' Grillo: gli eroi civici sono un'altra cosa, caro Paolo.
Poi Grillo ha grandi meriti, o meglio, li aveva. Oggi soffre della
sindrome di Pannella, e come Pannella si sta facendo a pezzi da solo.
Era un uomo utile, notevole persino, poi si è ammalato come Pannella di
egomaniacalità e si sta devastando da solo.
Brunetti
Ma, soprattutto, bisogna riconoscere a Grillo di aver approfondito e
studiato in questi anni quello che tanti ricercatori di buon senso,
inascoltati, gli hanno presentato, bisogna riconoscergli di aver saputo
comunicare (COSTRUENDOSI DA SOLO UNO SPAZIO DI INFORMAZIONE AL DI FUORI
DEI GRANDI MEDIA!) con un linguaggio semplice, divertente e accessibile
a chiunque questioni relative appunto a ENERGIA, ECONOMIA, SALUTE,
LAVORO, MOBILITA' da sempre difficili a comprendersi; bisogna essergli
grati per essere stato il detonatore ed il megafono di movimenti di
opinione che c'erano ma che erano incapaci di esprimersi; bisogna
riconoscergli di aver dato voce e visibilità a ricercatori che non
sarebbero mai riusciti da soli a farsi conoscere dalla gran parte delle
persone, come è successo per Beppe Scienza, Gianfranco Domenighetti,
Maurizio Pallante, Antonietta Gatti e Stefano Montanari, e tanti altri
ancora.
Barnard:
Se Grillo si fosse limitato a questo, andrebbe ancora benino. Ma egli ha
fatto assai di più e peggio. Grillo non dà voce a questi dissidenti
della scienza e del sociale proponendoli come FONTI interessanti da
consultare nella pluralità delle fonti e con il sacro DISTACCO CRITICO
con cui l'individuo deve sempre accostarsi a qualsiasi fonte. No, Grillo
ce li urla nel cervello come i profeti della verità scientifica,
morale, politica, e su di essi raccoglie ovazioni isteriche, non
consensi ragionati da parte di persone leader di se stesse. L'ho già
scritto: Grillo fa cose talvolta egregie, ma il danno che infligge a
migliaia di italiani è immensamente più grande.
E poi il mio scritto va ben oltre il signor Grillo, con tanti punti
centrali alle sorti dei Movimenti, ma nessuno fra le centinaia di mail
che ho ricevuto, e neppure tu, li ha colti. Tutti ossessivamente
concentrati sulla Star Grillo, e questa è già in sé la prova del
danno che
Brunetti:
Ma quando sento i vari Mastella, Fini, D'Alema, Montezemolo con la loro
corte arrogante, incapace, cialtrona e piena di privilegi che si
spendono in questo linciaggio forsennato di Grillo mi viene in mente, a
me che pur non sono un manicheo, la frase dei minatori inglesi, al tempo
delle loro memorabili lotte: WICH SIDE ARE YOU ON ? DA CHE PARTE STAI ?
Bush ha detto precisamente, alla lettera, la stessa cosa: "Quando
sento i vari... (pacifisti, critici dell'imperialismo, critici di
Guantanamo, e persino i francesi nel 2003) io chiedo Which
side are you on?"
Brunetti:
IO STO CON GRILLO, senza alcuna esitazione, con la consapevolezza che
queste scelte di coraggio possono farci rischiare la gogna prima o poi
ma è pur vero che "se non ti batti per le tue idee o non valgono
niente loro o non vali niente tu". Guardiamo ai contenuti portati
avanti dai meet up di giovani cui Grillo presta faccia e voce, e
guardiamo se vale la pena di battersi perché vengano realizzati. IO STO
CON GRILLO e voi WICH SIDE ARE YOU ON ?
Barnard:
Io sto con me e con la verità che io saprò produrre fidandomi di me, e
con la speranza che milioni di persone sapranno un giorno fare la stessa
cosa. Tutti pari e in orizzontale. E quello sarà il giorno di un Altro
Mondo Possibile.