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Legge Mancino, una legge incostituzionale e pericolosa
Di Massimo Lacerenza

La maggior parte della gente non ne è a conoscenza, ma da dieci anni in Italia esiste una legge, la n° 205 – 95, meglio conosciuta come “legge Mancino”, nata ed utilizzata con l’odioso scopo di reprimere ogni dissidenza e limitazione della inalienabile libertà di pensiero e di parola.
La mia affermazione è avvalorata dalle seguenti considerazioni:

In base a queste considerazioni, mi sembra più che giusto ritenere la “legge Mancino” una legge a tutti gli effetti LIBERTICIDA e ANTICOSTITUZIONALE, in quanto risulta altamente lesiva delle libertà fondamentali di ogni cittadino italiano (pensiero, parola, azione) in riferimento agli articoli 17, 18, 19 e 21 della Costituzione della Repubblica Italiana e agli articoli 2, 7, 18, 19 e 20 della “Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo”.
Risulta essere strumento idoneo a perseguire uomini e gruppi sgraditi in quanto non omologati, in quanto non allineati con il pensiero unico, con il modo di pensare dominante.
Lascia interpretare ARBITRARIAMENTE ogni espressione di “scelta”, “preferenza” e “distinzione” come atto di “discriminazione”, “FONDATO” automaticamente e implicitamente “sulla superiorità o sull’odio nazionale, religioso o razziale”.
E’ inoltre antidemocratica in quanto tende a criminalizzare sistemi di pensiero e idee che affermano principi di identità, appartenenza e diversità.
Infine, consente processi alle intenzioni, negando ogni valore alle dichiarazioni degli imputati a favore della molteplicità delle culture e delle etnie, come risulta dagli atti processuali fin qui acquisiti.

È per tutti questi motivi che la battaglia intrapresa da associazioni e comitati – giusto per citarne uno, il “comitato libera-mente” – è una battaglia a favore e a difesa della LIBERTA’, attaccata da quello che può essere considerato in tutto e per tutto un vero mostro giuridico.
Un mostro giuridico che, per altro, viene applicato, con assoluta prontezza e  rigore, a senso unico. Ovvero solo ed unicamente verso quei movimenti (politici o culturali) o verso quei singoli ITALIANI che si richiamano idealmente ai propri valori tradizionali in modo chiaro e limpido.
Farò un esempio per spiegare in modo più chiaro quest’ultima considerazione.
Nel momento in cui una persona di fede musulmana o magari atea si permette di scagliare in pubblico un Crocifisso cristiano, che so, dalla finestra di un ospedale pubblico, o nel cestino dei rifiuti di una scuola media, non correrebbe alcun rischio di essere processata in base alla “legge Mancino”, nonostante questa sia comunque applicabilissima.
Il motivo e tutt’oggi ignoto e avvolto nel mistero.
E di questi casi, negli ultimi anni, qui in Italia ne sono avvenuti a centinaia.
Al contrario, nel momento in cui una persona qualunque, di nazionalità italiana, osasse parlare, magari durante un comizio, o tra degli amici in un pub, oppure con la propria fidanzata, dell’esistenza di grosse differenze culturali tra la civiltà Cristiana e quella, che so, quella Islamica, sostenendo la superiorità della prima – senza per questo voler in alcun modo discriminare la seconda o coloro che si richiamano all’Islam, ma esprimendo semplicemente un proprio parere personale – ebbene, sarebbe immediatamente punibile ai termini di legge grazie all’applicazione della “legge Mancino”.
Avviene per ciò che semplici ed onesti cittadini si ritrovino a dover scontare qualche mese di carcere – nelle migliori delle ipotesi - , a dover obbligatoriamente rientrare entro le 20.00 nella propria abitazione, a non avere più il diritto di voto, a dover subire il ritiro della patente automobilistica e tanto tanto altro ancora – per aver solo espresso una propria opinione.
E, di casi del genere, ne sono avvenuti e ne avvengono a decine.
Tra il silenzio delle istituzioni, tra il silenzio dei mass-media, tra il silenzio dei partiti politici.

 
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