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Erano in più di uno a far fuoco sull'isola. Un’esercitazione
sull’esplosione di bombe appena conclusa a Oslo.
Forse una vendetta della NATO per la decisione della Norvegia di non
bombardare più la Libia?
Da
Lee Oswald a Lee Oslo, via "Gladio"?
di Webster G. Tarpley
Traduzione
per Megachip a cura di Pino Cabras - http://www.megachip.info/finestre/zero-11-settembre/6520-da-lee-oswald-a-lee-oslo-via-qgladioq.html
I
tragici attentati terroristici in Norvegia presentano un certo numero di
segni rivelatori di una provocazione false flag (sotto falsa bandiera,
NdT) . È stato riferito che - sebbene i media mondiali stiano cercando
di focalizzare l’attenzione su Anders Behring Breivik in veste di
assassino solitario nella tradizione di Lee Harvey Oswald - molti
testimoni oculari concordano sul fatto che un secondo tiratore era
all’opera nel massacro presso il campo estivo giovanile di Utøya,
fuori Oslo .
È
anche emerso che una unità speciale di polizia aveva condotto una
simulazione o esercitazione, nel centro di Oslo, che includeva la
detonazione di bombe: esattamente ciò che ha causato il massacro a
poche centinaia di metri di distanza poco più di 48 ore più tardi.
Ulteriori ricerche rivelano che le agenzie di intelligence degli Stati
Uniti stavano conducendo un vasto programma di reclutamento di ufficiali
in pensione della polizia norvegese con lo scopo presunto di disporre
atti di sorveglianza all'interno del paese. Questo programma, noto come
Unità di sorveglianza e rilevamento SIMAS, ha fornito un tramite
perfetto per la penetrazione e la sovversione della polizia norvegese da
parte della NATO.
È
inoltre presente un movente per l'attacco: come parte del suo tentativo
di far crescere una politica estera indipendente, compreso l’imminente
riconoscimento diplomatico di uno stato palestinese inserito in un
riavvicinamento generale con il mondo arabo, la Norvegia stava guidando
gli stati più piccoli della NATO che intendevano tirarsi fuori dalla
coalizione di aggressori imperialisti che sta attualmente bombardando la
Libia. La Norvegia aveva programmato di mettere fine a tutti i
bombardamenti e agli altri assalti contro le forze di Gheddafi non più
tardi del 1° agosto.
Infine, l’operazione CIA consistente in rivelazioni parziali
controllate (limited hangout, nell’orig., NdT), nota come Wikileaks,
ha già fornito un caso prefabbricato e pubblicamente disponibile per
incompetenza e illeciti contro l'attuale governo norvegese, che sta
facendo tutte queste cose, sotto forma di una serie di dispacci reali o
manipolati che documentano la presunta negligenza di questo governo
nell’affrontare la minaccia terroristica, il tutto secondo la visuale
dei funzionari del Dipartimento di Stato USA.
Il
giornale VG di Oslo: "Diversi" testimoni oculari affermano che
c’erano due tiratori sull'Isola
Come si è visto, la stampa mondiale e i media della scuola
anglo-americana si sono immediatamente fissati su Breivik come un caso
esemplare di assassino solitario dello stesso stampo di Lee Harvey
Oswald, Sirhan Sirhan, e tanti altri. Il problema per i mitografi del
terrore è che, nella maggior parte di questi casi, vi sono credibili se
non schiaccianti prove che queste figure non avrebbero potuto agire da
sole. Tra i più recenti assassini solitari, Breivik potrebbe essere
paragonato al maggiore Nidal Hasan di Fort Hood, in Texas, la cui
sparatoria con carneficina risale al novembre 2009. Hasan è accusato di
aver ucciso sette persone. A quel tempo, si ritenne degno di nota che
Hasan era riuscito a uccidere così tanti soldati armati nella base
militare. Ma i primi rapporti suggerivano che c'era un altro se non
altri due sparatori oltre a Hasan. Come accade di solito, questi
tiratori supplementari furono presto cancellati dalla versione dominante
nei media. [1]
Nel caso norvegese, la prova che Breivik non era da solo a rivendicare
il suo tributo spaventoso di vittime è chiara e convincente. Ecco
alcuni estratti da un articolo pubblicato dal quotidiano di Oslo VG:
«Molti dei giovani che erano presenti al dramma della sparatoria di Utøya,
hanno riferito a VG di essere convinti che ci debba essere stato più di
un esecutore. Marius Helander Roset la pensa così: - “Sono sicuro che
si sparava da due diversi punti dell'isola, contemporaneamente”, ha
dichiarato.
Testimoni: - C’erano due persone
La
polizia ritiene che Anders Behring Breivik (32 anni) sia l'esecutore
vestito da poliziotto, e lo hanno incriminato per due attacchi
terroristici. I giovani intervistati da VG descrivono un esecutore
aggiuntivo, che non indossava l'uniforme della polizia. La persona che
li seguiva era alta circa 180 centimetri, aveva folti capelli scuri e un
aspetto nordico. Aveva una pistola nella mano destra e un fucile sulla
schiena. – “Io credo che ci fossero due persone che stavano
sparando”, sostiene Alexander Stavdal (23 anni) ....
Alla conferenza stampa di sabato mattina la polizia ha affermato che ci
sarebbero potuti essere diversi esecutori e ha sottolineato che c'è
un'indagine in corso»[2]
La presenza di un secondo tiratore è ovviamente più scomoda per la
teoria dell’assassino solitario, in quanto rappresenta la prova
incontrovertibile di una associazione cospirativa criminale, l'elemento
essenziale che la copertura mediatica è generalmente ansiosa di
evitare. Nel caso norvegese, i riferimenti a un secondo sparatore
sembravano essere sufficientemente persistenti anche 36 ore dopo
l'evento principale, tanto da poter far resistere qualche speranza che
la versione ufficiale possa essere interamente abbattuta sulla base di
questo particolare.
La polizia aveva svolto esercitazioni facendo brillare
delle bombe nella stessa area pochi giorni prima
Un
altro segno rivelatore critico di un'operazione false flag proviene
dallo svolgimento di simulazioni o esercitazioni, ufficialmente per fini
di controterrorismo - da parte della polizia o dei militari
contemporaneamente all'attacco terroristico, o poco prima che l'attacco
terroristico vero e proprio iniziasse. A volte, le esercitazioni o
simulazioni in ordine ad atti terroristici sono programmate in modo da
iniziare poco dopo il momento in cui l'attacco terroristico effettivo
avviene. In questi casi si scopre spesso che la sedicente esercitazione
o simulazione anti-terrorismo contiene un'azione simulata o un evento
che ricorda fortemente l’attacco terroristico nel mondo reale, quello
che uccide davvero la gente. I media poi faranno riferimento a
un’incredibile coincidenza o a una concomitanza strana, ma la realtà
è che l’esercitazione terroristica è stata presa o rivoltata in
diretta nella forma di uccisioni reali. Il segreto sta nel fatto che
l’esercitazione con copertura legale è stata utilizzata per condurre
o ricalcare il massacro reale attraverso un apparato governativo le cui
risorse sono necessarie per eseguire l’atto terroristico, ma in cui ci
sono molti funzionari ai quali non si consente di sapere cosa stia
succedendo.
Gli
eventi in Norvegia forniscono un esempio molto chiaro di questo
principio. A Oslo, una potente bomba è esplosa dentro o vicino
all'edificio che ospita l'ufficio del Primo Ministro. Esattamente come
ci aspetteremmo, unità speciali anti-terrorismo della polizia si
esercitavano con l’esplosione di bombe in una zona vicina della
capitale norvegese poco più di 48 ore prima. Il pubblico non era stato
informato in anticipo, ma ha scoperto quello che stava accadendo quando
ha iniziato a sentire le bombe martedì e mercoledì, mentre la bomba
principale è esplosa venerdì. Ecco cosa riferisce il giornale
Aftenposten:
«Poliziotti
armati sono stati visti nella zona intorno al Teatro dell'Opera di Oslo,
e violente esplosioni si potevano udire su gran parte della città.
Nessuno sapeva che era tutta una questione di esercitazioni. La Sezione
Informazione della polizia di Oslo si rammarica profondamente che il
pubblico non fosse a conoscenza dell'esercitazione così apparentemente
drammatica .... Si trattava della squadra di emergenza, l'unità
speciale della polizia nazionale contro il terrorismo, che stava
conducendo una simulazione nella zona delimitata presso il molo di Bjørvika.
Secondo un comunicato stampa emanato dalla polizia, quasi un giorno dopo
l'esercitazione, la simulazione consisteva in una formazione sul campo
nel trattare la detonazione controllata di cariche esplosive ....
L'esercitazione continuerà per il resto del Mercoledì sera e si
prevedono un paio di ulteriori esplosioni.... L’esercitazione ha
seguito un modello che risulta familiare a tutte le forze
anti-terrorismo di tutto il mondo: gli uomini si calavano dal tetto e si
introducevano dalla finestra che era stata appena fatta esplodere,
intanto che sparavano».[3]
Peter Power della Visor Consultants disse alla BBC Radio Five sulla
scia degli attentati alla metropolitana di Londra del 7 luglio 2005 che
la sua impresa aveva condotto un esercitazione basata su esplosioni che
dovevano avvenire sostanzialmente nelle stesse stazioni della
metropolitana londinese e alla stessa ora in cui le vere esplosioni sono
effettivamente accadute. Gli eventi norvegesi presentano lo stesso tipo
di strana coincidenza.
Un movente: la Norvegia ha deciso di mettere fine ai
bombardamenti della Libia entro il 1° agosto
Gli
obiettivi degli attacchi terroristici norvegesi sono tutti espressamente
politici, compresi gli uffici governativi e un campo estivo dei giovani
del Partito Laburista oggi al governo, e quindi vanno in direzione della
politica. Il governo della Norvegia è attualmente una coalizione
composta dal Partito Laburista, il Partito Socialista di Sinistra, e il
Partito di Centro. La Norvegia ha sempre cercato di coltivare una
politica estera filo-araba, come si evidenzia nella sua sponsorizzazione
degli accordi di pace di Oslo tra il primo ministro israeliano Rabin e
il leader palestinese Yasser Arafat a metà degli anni novanta.
L'attuale governo ha annunciato la sua intenzione di concedere il
riconoscimento diplomatico di uno stato palestinese nel prossimo futuro.
Quando lo scorso febbraio è iniziata la destabilizzazione della Libia,
il ministro degli Esteri norvegese Jonas Gahr Støre del partito
laburista ha messo in guardia i partner della Norvegia nella NATO dal
farsi coinvolgere.
Ma
subito dopo, la Norvegia ha ceduto alle pressioni degli Stati Uniti e ha
accettato di partecipare al bombardamento NATO della Libia per un
periodo iniziale di tre mesi, inviando sei aerei che hanno effettuato
circa il 10% di tutti i bombardamenti annoverati dall'Alleanza
atlantica. Tuttavia, allo scoccare finale dei suoi tre mesi di impegno,
la Norvegia aveva ridotto il suo contingente a quattro aerei per il mese
di luglio, e il 10 giugno ha comunicato l'intenzione di ritirarsi del
tutto entro il primo agosto dalla coalizione dei bombardamenti NATO.
La
decisione norvegese di abbandonare la coalizione di attacco della NATO
si è associata con una mossa simile dei Paesi Bassi, che è stata
annunciata nella stessa data del 10 giugno. Gli olandesi hanno deciso di
mantenere il loro contingente di sei aerei, ma non prenderanno più
parte a bombardamenti su obiettivi a terra. D'ora in poi, gli olandesi
sono disposti solo ad aiutare a far rispettare la no-fly zone attraverso
l’interdizione aerea. C'era quindi la possibilità che l'esempio della
Norvegia avesse potuto innescare una tendenza generale da parte degli
stati più piccoli della NATO ad uscire dalla coalizione di
bombardamento, in cui la loro presenza collettiva è altamente
significativa.
Esponenti
di spicco del governo norvegese sono stati tra i primi a minimizzare la
presunta logica che sottostava al bombardamento della NATO, intanto che
sollecitavano trattative: «Le soluzioni ai problemi in Libia sono
politiche, non possono essere risolte con mezzi militari», ha
dichiarato il Primo Ministro norvegese Stoltenberg ai giornalisti
riuniti per una conferenza a Oslo il 13 maggio. «Stiamo sostenendo
vigorosamente tutti gli sforzi intesi a trovare una soluzione politica
alle sfide cui ci troviamo di fronte in Libia», ha aggiunto. Il governo
norvegese ... ha promesso di ridimensionare il suo ruolo negli attacchi
aerei alla Libia orchestrati dalla NATO dopo che il suo attuale impegno
di tre mesi termina il 24 giugno.[4]
Questa era la politica dell'intero governo norvegese: «La Norvegia ridimensionerà il suo contributo con i caccia in Libia da sei a quattro aerei e si ritirerà completamente dalla operazione a guida NATO entro il 1° agosto», ha dichiarato venerdì il governo.... Il ministro della Difesa Grete Faremo ha detto che si aspetta la comprensione da parte degli alleati NATO perché la Norvegia ha una piccola forza aerea e non può "mantenere un grande contributo con i caccia durante un lungo periodo." La forza aerea della Norvegia sostiene intanto che i suoi jet F-16 hanno effettuato circa il 10 per cento dei bombardamenti aerei della Nato in Libia a partire dal 31 marzo. I partiti della coalizione di governo di centro-sinistra della Norvegia, erano stati in disaccordo sulla possibilità di estendere la partecipazione del paese, che avrebbe dovuto scadere il 24 giugno. La fazione più di sinistra nel governo, il Partito Socialista di Sinistra, si è opposta a una proroga, ma un compromesso è stato raggiunto affinché si rimanesse in funzione fino al 1° agosto con un minor numero di aerei. «È saggio porre fine al contributo dei caccia norvegesi. Ora la Norvegia dovrebbe impiegare i suoi sforzi per trovare una soluzione pacifica in Libia», ha dichiarato il deputato Baard Vegar Solhjell del Partito Socialista di Sinistra. [5]
Il Dipartimento di Stato si è lamentato della
“mancanza di impegno” della Norvegia per l’avventura libica
La
decisione norvegese di smettere di combattere la guerra contro la Libia,
la prima di questo tipo da parte di qualsiasi membro dell'alleanza
atlantica, ha attirato l'attenzione degli osservatori diplomatici, uno
dei quali ha commentato che l'attuale governo di Oslo ha auspicato «un
approccio nettamente più pacifico alle politiche globali da parte del
governo norvegese .... [nonostante] le recenti pressioni da parte degli
Stati Uniti in Norvegia affinché contribuisse maggiormente alla
campagna militare in Libia. La Norvegia ha opposto resistenza a queste
pressioni e ha spinto per un approccio più tranquillo agli attacchi
della NATO sulla Libia guidati dagli USA, e ha rifiutato di fornire armi
alla NATO, annunciando infine il mese scorso che la Norvegia avrebbe
lasciato il suo ruolo militare in Libia dal 1° agosto. Nel mese di
marzo, quando gli Stati Uniti stavano mettendo assieme il sostegno
unilaterale volto a invadere la Libia, la Norvegia del ministro degli
esteri Jonas Gahr Støre è stata una delle poche nazioni a mettere in
guardia gli Stati Uniti contro l'intervento armato in Libia. La Norvegia
inizialmente ha fornito sei aerei da combattimento per le operazioni di
Libia e ha realizzato circa il 10% degli attacchi a partire dal 19
marzo. Tuttavia, i funzionari degli Stati Uniti hanno segnalato Norvegia
e Danimarca per la loro 'mancanza di impegno' nella missione determinata
a mandar via Gheddafi ... Altri legami Norvegia-Libia includono grandi
interessi della Norvegia in Libia in materia di petrolio e
fertilizzanti: la compagnia norvegese Statoil, posseduta dallo stato, ha
circa 30 dipendenti presso i suoi uffici a Tripoli .... Aziende
[norvegesi] hanno condotto importanti operazioni di business in Libia,
in collaborazione con il regime di Gheddafi»[6]
Allo
stato attuale delle indagini, la migliore valutazione circa il motivo
degli attentati norvegesi è quella di punire il paese per la sua
politica estera indipendente e filo-araba in generale, e per il suo
ripudio della coalizione dei bombardamenti NATO schierata contro la
Libia in particolare.
Le Unità di sorveglianza e rilevamento SIMAS sono la
nuova Gladio per la Norvegia?
Gli
operatori dell’intelligence di USA e NATO hanno dimostrato di
possedere capacità straordinarie all'interno della Norvegia, molti dei
quali possono essere operativi al di fuori del controllo del governo
norvegese. Ai primi di novembre 2010, il canale televisivo TV2 Oslo ha
messo in luce l'esistenza di una vasta rete di risorse e di informatori
segreti a libro paga dell’intelligence USA reclutati tra le fila dei
poliziotti in pensione e altri funzionari. L'obiettivo apparente di
questo programma era la sorveglianza dei norvegesi che stavano prendendo
parte a manifestazioni e altre attività critiche nei confronti degli
Stati Uniti e delle loro politiche. Uno dei norvegesi reclutati era l'ex
capo della sezione anti-terrorismo della polizia di Oslo.[7]
Sebbene
l'obiettivo consistesse ufficialmente solo nella sorveglianza, è
possibile immaginare altre attività assai più sinistre che potrebbero
essere svolte da una simile rete di poliziotti in pensione, compresa
l'individuazione e la sovversione di mele marce presso le forze di
polizia in servizio attivo. Alcune delle funzionalità di una rete di
questo tipo non sarebbero del tutto estranee al genere di eventi che si
sono appena verificati in Norvegia.
Il
nome ufficiale per il tipo di cellula di spionaggio che gli Stati Uniti
stavano creando in Norvegia è Surveillance Detection Unit (SDU, ossia
Unità di sorveglianza e rilevamento, NdT). Le SDU a loro volta, operano
nel quadro del Security Incident Management Analysis System (SIMAS,
sistema di analisi nella gestione degli incidenti di sicurezza, NdT). Il
SIMAS è noto per essere stato utilizzato per spionaggio e sorveglianza
da parte delle ambasciate degli Stati Uniti non solo nel blocco nordico
di Norvegia, Danimarca e Svezia, ma in tutto il mondo. Gli eventi
terroristici inoltre sollevano la questione se il SIMAS abbia una
dimensione operativa. Potrebbe questo apparato rappresentare una
versione moderna delle reti Stay Behind della Guerra Fredda istituite in
tutti i paesi della NATO e più conosciute sotto il nome della branca
italiana, Gladio?
Al
governo norvegese occorrerà scoprirlo. Finora i ministri norvegesi
hanno affermato che non hanno mai approvato la rete di SDU della SIMAS.
«Non abbiamo mai saputo nulla su di essa,» hanno affermato il ministro
della Giustizia norvegese Knut Storberget e il ministro degli Esteri
Jonas Gahr Støre in coro. Hillary Clinton ha dichiarato invece che i
norvegesi erano stati informati.
L’operazione di rilascio controllato di notizie
Wikileaks di matrice CIA ha ragion d’essere nel tentativo di far
cadere il governo norvegese.
Grazie
alle discariche documentali rilasciate della sussidiaria CIA che cura le
rivelazioni parziali controllate (limited hangout, nell’orig., NdT),
generalmente conosciuta come Wikileaks, è già stato fornito un chiaro
percorso per l'utilizzo degli attacchi terroristici norvegesi come base
adatta a rovesciare l'attuale governo. Dispacci del Dipartimento di
Stato veri o manipolati e cortesemente messi a disposizione da Wikileaks
ritraggono il governo norvegese, che la NATO odia, come una manica di
pasticcioni e mentecatti, incapaci di prendere misure efficaci per
salvaguardare la sicurezza nazionale del paese.
Alcune
di queste carte sono state pubblicate sulla scia degli attacchi
terroristici di Londra dal Daily Telegraph, un giornale notoriamente
vicino agli ambienti di intelligence della NATO. Secondo questo
articolo, mentre «si parla del tentativo da parte del servizio di
polizia di sicurezza (PST) di rintracciare una particolare sospetta
cellula terroristica di Al-Qa’ida, un dispaccio scritto
dall'ambasciatore USA in Norvegia, Barry White, descrive [il modo in cui
le autorità norvegesi] ... hanno rifiutato l'aiuto delle autorità del
Regno Unito inteso a mettere sotto sorveglianza un potenziale sospetto e
aggiunge: "Non solo non hanno indirizzato le proprie risorse su di
lui ... ma hanno anche appena rifiutato l’offerta da parte del
servizio d’intelligence del Regno Unito di due squadre di sorveglianza
di dodici persone ciascuna". Il dispaccio continua affermando che i
servizi di intelligence di Gran Bretagna e Stati Uniti hanno analizzato
delle conversazioni in codice tra sospetti terroristi e hanno deciso di
garantire la sorveglianza. Ma, dice il dispaccio, "Il PST ha invece
trovato il modo di interpretare la stessa conversazione in codice
tradotta sotto una luce più rosea e meno minacciosa,
un’interpretazione che ha poco senso per gli USA o la Gran
Bretagna."» Un catalogo anche dei più recenti fallimenti e
fiaschi dell’FBI e della CIA nella cosiddetta Guerra Globale al
Terrore potrebbe contribuire a mettere questi giudizi ipocriti nella
giusta prospettiva, ma sarebbe anche cosa troppo voluminosa per poter
essere aggiunta qui.
Un
altro particolare negativo sembra fatto su misura per un tentativo di
incolpare i presunti pasticci del governo norvegese per l'attentato di
Oslo: «Il memorandum rivela anche come, nonostante in apparenza ci
fosse sorveglianza sul sospetto, il PST ha perso le tracce di
un’attrezzatura adatta a fabbricare bombe che veniva conservata in un
appartamento, dopo che è stata visibilmente rimossa senza che gli
investigatori» se ne accorgessero. Il PST quindi non è riuscito a
stare sulle tracce di un sospetto per 14 giorni perché
l’investigatore a lui assegnato fu chiamato a svolgere un altro
lavoro. Il memorandum conclude: «Il PST non è all’altezza ...
semplicemente non può tenere il passo.»
Un
altro promemoria del Dipartimento di Stato propinato da Wikileaks,
presumibilmente scritto nel 2007 ... aggiunge: « la valutazione
ufficiale delle minacce della polizia (PST)... afferma che le
organizzazioni terroristiche internazionali non sono una minaccia
diretta contro la Norvegia.» Un promemoria scritto nel 2008, mostra
come gli Stati Uniti ritenessero che la Norvegia non fosse consapevole
della possibilità di un potenziale attacco terroristico. Nel dispaccio
si legge: «Noi premiamo ripetutamente sulle autorità norvegesi affinché
prendano sul serio il terrorismo. Cercheremo di basarci su questo
slancio per combattere l'ancora diffusa sensazione che il terrorismo
accada altrove, non nella tranquilla Norvegia» E un dispaccio scritto
solo lo scorso anno aggiunge: «Il PST ha visto di nuovo la Danimarca
come un obiettivo più che la Norvegia, per ragioni molto specificamente
legate alla controversia sulle vignette.» [8].
Il
governo della Norvegia ha bisogno di passare all'offensiva e stabilire
tutta la verità su ciò che è appena accaduto. In caso contrario, è
probabile che il governo soccomberà alla campagna orchestrata
internazionalmente che i documenti Wikileaks così chiaramente
presagivano.
Traduzione
per Megachip a cura di Pino Cabras.
Riferimenti
[1]
http://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/1357-la-strage-unesercitazione-divenuta-realta.html.
[2]
2
Vedi RIA Novosti, 23 luglio 2011, http://en.rian.ru/world/20110723/165350450.html;
– Dal sito web di VG: “Flere av ungdommene som var på Utøya under
skytedramaet forteller til VG at de er overbevist om at det må ha vært
mer enn én gjerningsmann. Det
mener også Marius Helander Røset.” “Jeg har overbevist om at det
var to personer som skjøt, sier Aleksander Stavdal (23).”
“Vedkommende var i følge dem rundt 180 centimeter høy, hadde tykt mørkt
hår og så nordisk ut. Han hadde en pistol i høyrehånden og et gevær
på ryggen.” http://www.vg.no/nyheter/innenriks/oslobomben/artikkel.php?artid=10080627
[3] “Politiet glemte å
informere om øvelse: Anti-terrorpolitiet avfyrte sprengladninger under
en øvelse midt i Oslo, to hundre meter fra Operaen, men glemte å gi
beskjed til publikum,” Aftenposten, c. July 20, 2011, http://mobil.aftenposten.no/article.htm?articleId=3569108
[4] “Libya solution more
political than military-Norway,” Reuters, 13 May 2011, http://www.trust.org/alertnet/news/libya-solution-more-political-than-military-norway
[5] “Norway to quit Libya
operation by August,” AP, June 10, 2011, http://www.signonsandiego.com/news/2011/jun/10/norway-to-quit-libya-operation-by-august/
[6] Tragic Irony Surrounds Oslo
Bombing, Phuket Word, July 23, 2011, http://www.phuketword.com/tragic-irony-surrounds-oslo-bombings
[7] Thomas Borchert,
“US-Geheimdienst mit Nordfiliale: USA lassen Norweger überwachen,”
Deutsche Presse-Agentur, November 4, 2010.
[8] Mark Hughes, “WikiLeaks
files show Norway unprepared for terror attack: Norway’s intelligence
service had previously been criticized for its failure to keep track of
suspected terror cells and the country was felt to be complacent about
the prospect of a terror attack, secret cables from the WikiLeaks files
reveal,” London Daily Telegraph, July 22, 2011. http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/norway/8655964/WikiLeaks-files-show-Norway-unprepared-for-terror-attack.html