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Le due
Chiese cristiane
Tratto
da: «Il Vangelo esoterico di San Giovanni»
Fin dall’inizio
del Cristianesimo esistono due Chiese cristiane: quella di Pietro e
quella di Giovanni. Esse sono rappresentate a Roma da due basiliche:
quella di San Pietro e quella di S. Giovanni in Laterano. La prima
riservata alle manifestazioni mondane e spettacolari; la seconda
consacrata ai due S. Giovanni, è la vera cattedrale del cristianesimo.
In essa hanno avuto luogo parecchi Concili e ivi Carlomagno fu
proclamato imperatore.
Come abbiamo detto la Chiesa di
Pietro è la Chiesa esoterica che si rivolge alla folla. La Chiesa di S.
Giovanni è la Chiesa esoterica i cui insegnamenti sono riservati ai
capi, alle guide, ai pastori che marciano in testa alle greggi.
Ne abbiamo una curiosa indicazione assistendo alla messa e vedendo che
il prete, dopo aver congedato i fedeli, con l’ite missa est,
per lui solo, il Prologo del Vangelo di Giovanni.
Fa qui un atto che lascia intendere che egli sa ciò che la folla ignara
e si nutre di un altro nutrimento.
La chiesa di Pietro è la giudeo-cristiana; quella di Giovanni, l’elleno-cristiana.
La giudeo-cristiana parte dall’idea che Cristo non è venuto per
abolire l’Antico Testamento. I giudaizzanti non possono affrancarsi
delle nozioni israelite della legge esteriore e conservano l’idea del
giudizio ultimo, seguito dal regno di Dio sulla terra per 1000 anni.
A questa concezione si oppone il cristianesimo ellenico di Stefano che
rivendica lo spiritualismo universalistico di Cristo contro il gioco
della legge mosaica e contro la Sinagoga; egli fu d’altronde lapidato.
All’infuori
di queste due correnti rappresentanti una la Legge, l’altra la Fede,
si colloca la corrente greca di Giovanni, alleanza tra misticismo che
dichiara che Dio è amore e filosofia speculativa, con Platone, Plotino,
Clemente d’Alessandria, ecc. che considera che Dio è Spirito.
La Chiesa di Pietro rappresenta il principio autoritario, la Legge, la
lettera; essa s’appoggiò sulla forza della Roma dei Cesari.
La Chiesa di Giovanni fu più libera, più speculativa, il suo
linguaggio ricorda quello dei filosofi d’Alessandria.
(…)
Mentre i Padri greci hanno amato e pensato, i Padri della Chiesa latina
hanno coltivato lo spirito e dispotico. La fede in Gesù Cristo fu un
mezzo per governare e al principio del IV secolo il cristianesimo romano
divenne una potenza, essendo stato proclamato religione di Stato da
Costantino.
I
membri del clero godettero allora di numerosi privilegi. I costumi si
addolcirono, i combattimenti dei gladiatori e i giochi del circo furono
condannati; ma nel 382, la Chiesa decretò la pena di morte contro gli
eretici. Questa decisione fu biasimata da Martino, vescovo di Tours, da
Ambrogio, Agostino e Crisostomo, ma approvato da San Gerolamo e dal Papa
Leone il Grande.
A partire dall’VIII secolo, la Chiesa di Roma tendeva a fare
dell’Europa un vasto impero teocratico, sotto la sua dominazione.
Pretendeva di nominare e deporre i re e gli imperatori (…) Essa
perseguiva allora con rigore i delitti d’opinione qualificandoli
eresia, sia con la scomunica che con la prigione, la confisca dei beni e
la pena di morte.
Nel XIII secolo il Decretum di Graziano dichiarò che il mondo
intero era sottomesso alla Chiesa di Roma, che aveva il diritto di
mettere a morte gli eretici. (…)
Il Papa Gregorio IX decretò la pena di morte sul rogo contro gli
eretici. Egli affidò ai Domenicani il compito di ricercarli e punirli.
(…)
Considerando
come eretici i discepoli di Giovanni, la Chiesa di Roma li perseguitò
con la scomunica, li imprigionò, confiscò loro i beni e li condannò a
morte sul rogo. Tali furono le sorti degli Ariani, dei Nestoriani, dei
Templari, dei Catari, degli Albigesi.
La Chiesa di Giovanni è quella dello Spirito, che è Conoscenza ed
Amore. Le idee della violenza non esistono presso di essa e un San
Francesco d’Assisi (probabilmente giovannita), la rappresenta meglio
che un San Tommaso, un San Domenico o un Torquemada.
Per questo la basilica di S. Pietro di Roma è orientata in senso
inverso dell’orientamento tradizionale; essa guarda verso l’Ovest, e
non verso il sol levante. Essa dà così le spalle alla luce.
(...)