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FALLISCONO
ALTRE DUE BANCHE Con la Columbian Bank, in Kansas, salgono a nove le banche fallite negli Stati Uniti da inizio 2008. Banca regionale con asset per 725 milioni di dollari e 622 milioni in depositi, il fallimento della Columbian ha valore prevalentemente segnaletico. Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve, ha parlato di uno dei contesti economici più difficili a memoria d'uomo, Ed anche in Europa continuano ad accendersi spie d'allarme sul settore del credito. La Danimarca ha dovuto procedere ad una nazionalizzazione-salvataggio per la sua ottava maggiore banca, Roskilde Bank, gravemente colpita dalla crisi dei mercati globale. Il paese scandinavo segue così quanto già fatto nei mesi scorsi dalla Gran Bretagna, dove lo Stato è dovuto intervenire direttamente per salvare la Banca Northern Rock, anch'essa specializzata in mutui. |
Killing
me softly
di Eugenio Benetazzo
Quando
facevo il dee jay nei villaggi turistici nell'estate del 1996 il pezzo
apripista che preferivo si intitolava "Killing me softly" del
gruppo hip hop The Fugees, una cover remixata per la musica dance che
quell'anno ottenne un successo sfrenato nelle classifiche musicali
inglesi ed americane. A distanza di tanti anni conservo ancora
gelosamente quel fenomenale disco in vinile. Letteralmente la traduzione
del titolo della canzone in italiano sarebbe "uccidimi
dolcemente". Rimane per me una sorpresa apprendere come questo
pezzo musicale sia ritornato prepotentemente di moda in questa estate
non nelle piste delle discoteche, quanto piuttosto alle pompe di benzina
statunitensi. Non vi è americano medio che non la canti quando si fermi
per il rifornimento con il suo mastodontico suv alla stazione di
rifornimento.
I suv americani
stanno letteralmente uccidendo dolcemente i loro proprietari ormai non
più in grado di sostenere finanziariamente sia il pagamento delle rate
dei light leasing quanto il costo del pieno di benzina (gasoline). Tanto
per fare un esempio pratico, un gallone di benzina (
Negli States lo
scenario automobilistico si sta rendendo insostenibile, considerate che
un americano medio, viste le ampie dimensioni dei distretti urbani,
percorre normalmente più di
Per la prima volta la
mentalità "super size" dello yankee obeso ovvero tutto
esageratamente molto grande sembra subire una pesante sconfitta, che
come perdente clamoroso identifica proprio la grande major
automobilistica americana:
I fondamentali
sull'azienda di Detroit hanno raggiunto proporzioni allarmanti: crollo
delle vendite oltre il 30 %, quattro trimestri consecutivi con ingenti
perdite, solo l'ultimo con oltre 15 miliardi di dollari, le agenzie di
rating hanno emesso un pesante downgrade sul titolo al limite ormai
della spazzatura, non si
placano le voci di possibile fallimento del gruppo per insolvenza
finanziaria, il titolo azionario GM ormai in caduta libera a 10$ per
azioni (il minimo degli ultimi cinquant'anni). Il famoso suv Hummer dai
consumi sconsiderati è uno dei marchi di punta del gruppo americano che
ha fatto dell'abbondanza delle forme e dei consumi sfrenati la sua
strategia di mercato per distinguersi dagli altri produttori. Una scelta
che a distanza di tempo adesso più che mirare alla distinzione stia
lentamente portando all'estinzione.
Il ruolo ed il peso
della GM negli USA è superiore a quello della Fiat per il nostro paese,
se l'azienda di Detroit dovesse incorrere in un default finanziario
(ormai sempre più prossimo ed inesorabile) le conseguenza per
l'economia statunitense sarebbero pari ad uno shock finanziario con
effetti domino su decine di grandi corporations, e tutto questo in piena
crisi subprime e nel pieno di una depressione economica. Sarà curioso a
questo punto conoscere che tipo di intervento adotteranno le autorità
di governo statunitensi per impedire anche a questo bubbone finanziario
di implodere. In ogni caso tutti gli interventi di salvataggio
recentemente effettuati dallo Zio Sam avranno presto ripercussioni sulle
tasche dei contribuenti americani e sulla quantità e qualità dei
servizi erogati dalle agenzie federali. Per quanto ossigeno continui a
dare ad un malato terminale per tenerlo in vita, sai perfettamente che
prima o poi dovrà soccombere fisicamente.
A questo punto sempre per rimanere in tema discografico, mi sento
di consigliare a tutti i dee jays americani di rilanciare un originale
successo canoro italiano del 1989 di Francesco Salvi intitolato "C'è
da spostare una macchina": potrebbe infatti diventare il sottofondo
musicale ideale da far risuonare all'interno delle spaziose hall di
accoglienza delle concessionarie americane mentre gli ufficiali
giudiziari sono occupati ad effettuare i pignoramenti federali, ormai
inutili tanto quanto i bestioni a quattro ruote.