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Approvata dalla Camera una legge che mette al bando le azioni legali contro McDonald e compagni

Junk food, Usa bloccano le cause
Ma i consumatori protestano
Barbara Ardù - «La Repubblica» 12 marzo 2004

Intanto un regista prova su se stesso la "dieta" McDonald
Risultato? Dieci chili di più, colesterolo ai massimi e un film

Cheesburger bill. Così si chiama la nuova legge che la Camera dei rappresentanti Usa ha votato per difendere le catene dei fast food e le industrie di bevande dall'assalto degli obesi. Uomini, donne, ma anche bambini e adolescenti ingrassati a dismisura un cheesburger dopo l'altro. Gente decisa a chiedere risarcimenti milionari a chi li ha ridotti così. E sempre più spesso sotto accusa finiscono le grandi catene, McDonald in testa. La filosofia che sta dietro la legge è semplice: i consumatori devono essere responsabili di ciò che fanno, non possono prendersela con altri per come hanno gestito il loro regime alimentare. La proposta di legge è appoggiata dalla Casa Bianca e, ovviamente, dall'industria alimentare. "Si tratta di una responsabilità individuale e di decisioni dei singoli", ha dichiarato Lisa Howard, portavoce della McDonald.

Ma molti democratici, appoggiati dalle associazioni dei consumatori, non la pensano allo stesso modo. E il provvedimento, che dovrà passare al Senato, sta già suscitando aspre polemiche. "Le Corti, non il Congresso - ribattono i democratici - dovranno stabilire se queste cause hanno o meno un fondamento". La legge è stata votata dopo l'allarme lanciato dai Centers for Disease Control federali sui guai che derivano alla salute dall'obesità: secondo questi centri, se l'attuale tendenza dovesse continuare, il sovrappeso potrebbe strappare al fumo il triste primato di massima causa evitabile di morte in America. E d'altra parte non c'è da stupirsi: un americano su tre è grasso e nove milioni di bambini e adolescenti sono già sovrappeso. Piccoli consumatori di junk food, che iniziano a manifestare malattie che sono tipiche dell'età adulta come l'ipertensione.
La partita comunque è ancora aperta. E la guerra alle calorie che gli stati federali combattono sfornando quasi una legge al giorno, è appena iniziata e da entrambe le parti. La Pepsi Cola ha annunciato proprio qualche giorno fa che dalla prossima estate verrà introdotta una nuova bevanda dove le calorie saranno dimezzate. E anche McDonald tenta di battere in ritirata, introducendo le insalate nei suoi menù e dimezzando le sue porzioni nel disperato tentativo di togliersi di dosso quell'etichetta di impero del junk food che in molti gli hanno cucito addosso.

L'ultimo è stato un giovane regista americano. Si chiama Morgan Spurlock, 32 anni. Per un mese intero si è sottoposto a una "dieta" ferrea. Si è nutrito solo da McDonald, tre pasti al giorno. Il risultato? E' ingrassato di quasi una decina chili e i valori del suo colesterolo sono schizzati in alto. E' tutto documentato in una pellicola che il regista ha presentato al Sundance Film Festival. Il titolo? "Super Size Me, un Film dalle porzioni epiche". Ma è quanto il regista ha raccontato all'Nbc che ha messo in imbarazzo la McDonald. "Tu mangi questo cibo - ha raccontato Spurlock - e lì per lì ti senti grande, ma subito dopo vieni colpito dal mal di stomaco (definito da Spurlock McStomach ache n. d. r.), dal mal di testa (McHeadaches) e subito dopo ti deprimi".
L'idea di girare la pellicola gli è venuta in un giorno di grandi abbuffate, il Thanksgiving Day. Era il 2002. Morgan Spurlock era esausto di cibo e disteso sul divano della sua casa in West Virginia a guardare la tv. Il Tg diede una notizia che poi fece il giro del mondo: due ragazze avevano fatto causa alla McDonald perché dopo anni di junk food erano diventate terribilmente obese. McDonald si difese e nego. Chi aveva ragione? E Spurlock decise di provare sulla propria pelle

 
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