Home Page - Contatti - La libreria - Link - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori |
L’Islanda
si libera del Fondo monetario internazionale
commenti
Elena
Colombari – tratto da “Rinascita” http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=10290
L'Islanda è fuori dal
Fondo monetario internazionale.
La Nazione-isola del Nord
Europa si sta riprendendo dalla crisi economica indotta dal monetarismo
usuraio internazionale e lo sta facendo in modo del tutto opposto a
quello che viene generalmente propagandato come inevitabile. Niente
salvataggi da parte di Bce, Fmi o Banca Mondiale, niente cessione della
propria sovranità a nazioni straniere, ma piuttosto un percorso di
riappropriazione dei diritti e della partecipazione, e un coinvolgimento
dell’opinione pubblica nazionale tra le più alte d’Occidente.
Anzi, dopo circa tre
anni di aut aut rigettati dal popolo islandese attraverso un referendum
e una Assemblea Costituente, il Fondo Monetario Internazionale e
l’Islanda hanno preso strade diverse.
In tempi di presunti salvataggi nazionali portati avanti con ricette
neoliberiste, di annullamenti di sovranità monetarie nazionali e di
politiche di tagli violenti alle strutture amministrative, sociali ed
economiche dei singoli Stati, lo stato islandese ha deciso di proseguire
fermamente nella strada intrapresa oltre un anno fa, attraverso un
imponente consenso dell’opinione pubblica nazionale, generalmente
formata ed informata su temi così delicati e importanti.
Come riportato da
diversi servizi della tv pubblica islandese Ruv, l’Fmi, portato a
termine la sua sesta revisione dell’economia nazionale islandese a
Washington, non proseguirà con altri “rapporti” o “consigli”
pertinenti l’isola dell’Atlantico. L’Fmi conclude quindi le
operazioni in Islanda, e la lascia.
Il Primo Ministro islandese Johanna Siguroardottir ha annunciato la
partenza dei funzionari in una conferenza stampa nella cittadina di Iono
nei giorni scorsi, aggiungendo che la ricostruzione economica islandese
è sulla retta via, con miglioramenti in corso e risultati ottenuti
prima del previsto. Ha inoltre detto che la ricostruzione islandese dopo
il collasso bancario del 2008 “è andata oltre ogni aspettativa” ...
Il ministro delle
Finanze Steingrimur J. Sigfusson ha preso parte alla conferenza
sostenendo che la stabilità finanziaria islandese sarebbe nuovamente
solida.
Il ministro dell’Economia e del Commercio Arni Pall Arnason ha
ricordato come molte persone fossero preoccupate e avverse alla
cosiddetta cooperazione tra Fmi e Islanda, proprio per il timore che il
loro “benessere” – altro elemento di vanto e di efficienza -
sarebbe stato tagliato duramente e che sarebbero state prese misure
drastiche, basate sui diktat classici utilizzati dal Fondo Monetario nei
suoi interventi in Europa, Estremo Oriente e in Sudamerica.
L’arrivo del FMI in
Islanda fu accolto in maniera estremamente fredda da gran parte della
popolazione, convinta che il Fmi avrebbe affogato la nazione in uno
stato di permanente debito, come ormai troppi paesi hanno già
sperimentato in passato. La partenza dei funzionari del Fmi è stata
quindi vista con soddisfazione da gran parte dei cittadini.
L’Islanda ha seguito un particolare percorso per questo sganciamento
dal sistema monetario occidentale. Anche chiedendo un aiuto alla Russia
(4 miliardi di euro) nel 2008. E di fatto duplicando quanto a suo tempo
operato sia dalla stessa Russia (caduta nel baratro monetarista ai tempi
di Eltsin) che dall’Argentina, la cui economia - fermato il debito
pubblico sotto la presidenza Kirchner - è tornata a volare a tassi
del’’8% annuo.