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Iran
compra nuovi missili russi
Maurizio Blondet – 5/12/2005
tratto da www.effedieffe.com
L'avanzato
sistema missilistico TOR-M1 rappresenta un notevole passo avanti nella
capacità difensiva dello spazio aereo
Teheran ha comprato da Mosca 29 sistemi missilistici terra-aria TOR-M1.
E' la più grossa vendita di armi russe all'Iran negli ultimi cinque
anni, dice il giornale «Vedomosti», che però non riferisce il costo
dell'ordinativo.
Poiché l'Iran è quotidianamente minacciato di aggressione
USA-israeliana, l'arma è palesemente intesa a contrastare un imminente
probabile attacco aereo alla centrale nucleare di Bushehr o alle altre
installazioni già identificate dalle forze aeree americane e
israeliane.
Il TOR russo è un sistema missilistico avanzatissimo, capace di
abbattere non solo elicotteri ed aerei a bassa altitudine (massimo
Il
TOR, che è una modifica del SA-15B, lancia un missile 9K331 di
breve gittata (da
Ma la sua efficacia sta nel controllo del lancio.
E' un sistema radar-computerizzato completamente autonomo (anche se può
essere integrato alla rete convenzionale di difesa aerea) in grado di
identificare in modo automatico il missile o la bomba in avvicinamento,
e di reagire distruggendone anche due per volta.
Colpisce bersagli in avvicinamento a
Ciò mentre il sistema «tiene d'occhio» fino a 48 bersagli potenziali
contemporaneamente, e «decide» da sé quali siano i dieci più
pericolosi.
Il tempo di reazione è brevissimo: 5-8 secondi dall'istante
dell'identificazione.
I missili del TOR possono essere lanciati a intervalli di tre secondi.
Il sistema è montato su autocarri trasportabili per aereo.
La domanda politicamente scottante è se gli iraniani siano in grado di
gestire sistemi d'arma così sofisticati, o se nella «vendita» siano
previsti operatori russi al loro comando.ù
Mosca del resto sta assistendo
Teheran nella costruzione della centrale atomica di Bushehr.
Putin guarda con crescente allarme al dispiegamento americano in Asia
centrale, in repubbliche ex-sovietiche, e non è detto che lasci
completare senza reagire l'accerchiamento della
Russia da parte di «democrazie» made in USA, che significa lo
strangolamento e la perdita della sua area d'influenza.
Dopotutto, l'armata russa è ancora una potenza militare di prima
grandezza, e continuamente rinnovata grazie agli introiti petroliferi.
I media occidentali, ad esempio, non hanno scritto che, da quando la «nuova»
e corrotta «democrazia» Ucraina ha espresso l'intenzione di aderire
alla NATO (adesione che Xavier Solana, obbediente alla Casa Bianca, sta
accelerando a marce forzate), Mosca ha parlato all'Ucraina «nella forma
di ultimatum», come ha scritto
Il
fatto è che se l'Ucraina diventa membro della NATO,
Mosca vede l'adesione dell'Ucraina alla NATO come minimo come una
rottura dei contratti; e minaccia di rivedere radicalmente le sue
forniture di greggio e gas alla «nuova democrazia» satellite degli
USA, che dall'energia russa dipende totalmente.
L'adesione alla NATO dell'Ucraina
comporterebbe l'immediata cessazione della cooperazione militare con
Mosca, ha detto il ministro della difesa russo Ivanov.
Aggiungendo che questa non è la sola conseguenza: «altre
conseguenze possono seguire, ma esulano dalla mia autorità», ha
concluso Ivanov.