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Il rischio di guerra
Tratto da Movisol - www.movisol.org/07news022.htm - 9 febbraio 2007

5 febbraio 2007 – Ambienti militari, diplomatici e dei servizi USA confermano che l'amministrazione Bush-Cheney sta preparando uno scontro con l'Iran, probabilmente entro la primavera di quest'anno. “L'effetto di un tale attacco all'Iran”, ha dichiarato Lyndon LaRouche, “sarebbe paragonabile nei suoi effetti alla farsa inscenata da Adolf Hitler al confine polacco, l'incidente che fu usato come pretesto per scatenare la seconda guerra mondiale”.

Questo paragone è contenuto in uno scritto intitolato “Candidati nelle nuvole”, in cui LaRouche usa toni caustici per criticare l'atteggiamento dei vari aspiranti alla nomina presidenziale democratica. Un serio aspirante candidato, ha scritto LaRouche, dovrebbe dedicarsi anima e corpo a scongiurare il pericolo di guerra. A tale scopo, la cosa migliore da fare è allontanare immediatamente dal potere il vice presidente Dick Cheney. “Fin quando George W. Bush e Dick Cheney occuperanno la presidenza, non ci sarà possibilità di evitare un certo tipo di guerra mondiale; allo stesso modo, è in arrivo qualcosa di peggio che una depressione economica generale: una crisi generale da collasso dell'attuale sistema fisico-economico mondiale…

Probabilmente poche settimane ci separano dalla minaccia di guerra con l'Iran, a meno che Cheney non sia allontanato in questo lasso di tempo; pochi mesi, o forse poche settimane ci separano dalla minaccia di una crisi da collasso globale del sistema economico e monetario-finanziario.”
La somiglianza tra l'attuale configurazione strategica e la lotta al regime hitleriano nella seconda guerra mondiale, ha scritto LaRouche, affonda le sue radici nell'alleanza del 1763-1783 tra la nascente Repubblica Americana e e le varie forze della Lega della Neutralità Armata, e altri importanti elementi dell'Europa continentale… Il nemico comune da sconfiggere sono l'ideologia e le istituzioni di ciò che viene chiamato globalizzazione”.

Deprecando il fatto che nessuno degli aspiranti candidati democratici possieda una vera comprensione di questo tema strategico, LaRouche li esorta a rifarsi all'esempio di Franklin D. Roosevelt, la cui leadership “salvò la civiltà nel suo insieme”. “C'è ben poco nella campagna di Roosevelt del 1932 e nel successivo sforzo del 1933-1945, che non implichi il tipo di approccio e misure di ricostruzione economica di cui abbiamo unicamente bisogno oggi per salvare la nostra repubblica dalla sua discesa verso un disastro auto-procurato negli ultimi trentacinque anni.” Il testo integrale dello scritto di LaRouche è disponibile sul sito www.larouchepub.com.

Il “Golfo degli starnuti”
Esperti consultati dall'EIR riferiscono che alla fine di febbraio arriverà nel Golfo Persico la seconda squadra navale della portaerei USS Stennis. A quel punto vi sarà un affollamento di unità navali americane e iraniane nella zona per cui “anche uno starnuto”, come ha detto una fonte indicando un qualsiasi incidente, minore potrebbe scatenare un conflitto. L'organo di informazione della sinistra tedesca Junge Welt riferiva il 3 febbraio l'arrivo in Dubai di navi d'assalto anfibie guidate dalla USS Boxer mentre un'altra squadra attorno alla USS Bataan ha attraversato il canale di Suez il 1 febbraio alla volta del Golfo Persico. Le due squadre contano sette unità da sbarco corazzate e 2200 marines ciascuna, inoltre sono appoggiate da elicotteri e Harriers e sono attrezzate per situazioni di combattimento pesante. Anche un'altra portaerei, la USS Ronald Reagan, potrebbe lasciare la base di San Diego per recarsi nel Golfo.

Attualmente sono state presentate alla Camera dei Rappresentanti quattro risoluzioni miranti ad impedire delle azioni militari contro l'Iran senza una piena deliberazione del Congresso che autorizzi a procedere in tal senso. Una risoluzione analoga è stata presentata da Robert Byrd in Senato. Il limite di tutte queste iniziative sta nel fatto che non denunciano apertamente come un'azione di guerra contro l'Iran, senza l'espressa autorizzazione parlamentare, costituisca motivo per sottoporre a impeachment sia il presidente che il vice presidente. Solo dicendolo espressamente e preparandosi a tale evenienza si può riuscire ad impedire davvero un aggressione contro l'Iran

 
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