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Intervista
a Maurizio Blondet
Marcello Pamio - 5 dicembre 2004
Il giornalista e
scrittore Maurizio Blondet ci ha rilasciato una intervista telefonica
che abbiamo mandato in diretta radio sull'emittente locale del Veneto,
Radio Gamma 5 (94,00 MHz). Pubblichiamo un estratto di tale intervista.
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D: Si parla
sempre più spesso di tecnologie in grado di intercettare fax,
cellulari, e perfino e-mail. Addirittura di satelliti militari in grado
di fotografare qualunque cosa, eppure, il pericolo numero uno al mondo
non si trova.
Ma che fine ha fatto Osama bin Laden, e a chi giova la sua esistenza e i
suoi videoproclami?
R: E’ abbastanza evidente:
Bin Laden era un agente della CIA almeno fino al 1999 ed è sospettato
di aver fatto uccidere (su richiesta della stessa CIA) in agosto del
2001 (quindi un mese prima dell’11 settembre) il generale afgano
Mossud, che poteva unificare l’Afghanistan. Quindi è probabile che
lui sia tuttora un uomo che lavora per i servizi segreti americani,
fingendo di essere loro nemico.
Oramai Bin Laden manda solo delle videocassette, e da due anni non ha
fatto una sola telefonata con il satellitare, perché qualunque tipo di
conversazione, di comunicazione, oggi può essere controllata.
Addirittura qualunque movimento finanziario. Gli americani hanno un
software, che si chiama Promis, che serve appunto a controllare ogni
tipo di movimento finanziario sospetto e anche non sospetto. Loro negano
di usarlo, ma in realtà, visto che ce l’hanno, non si capisce perché
non dovrebbero usarlo.
E allora Bin Laden come fa a comandare al-Qaeda senza nessun tipo di
comunicazione?
Nel mio libro: “Osama bin Mossad” ho fatto un’ipotesi che alla
fine - magari tra una quindicina di anni di guerre - vedrà Osama come
il Grande Califfo della Mecca, in una Arabia Saudita divisa in due
parti: quella petrolifera e democratica (come l’Iraq!) e l’altra
della Mecca, intoccabile luogo santo.
Oggi, i suoi videoproclami,
hanno l’obiettivo di mantenere vivo questo senso di terrore. Il libro
che spiega tutto è “1984” di George Orwell, dove si racconta di una
guerra che forse non esiste nemmeno, che però tiene tutta la
popolazione sotto l’impero del terrore e rende necessario un governo
autoritario, la gestione segreta dello Stato, ecc. ecc.
Andrebbe però riletto attentamente, perché lo abbiamo sempre fatto
come la metafora dell’impero sovietico, ma adesso sta diventando la
metafora dell’impero di Bush!
D: Nel suo
libro, “11 settembre: colpo di stato in USA” lei parla di un vero e
proprio colpo di stato interno all’America, portandone le prove. Da
quel giorno il mantra ripetuto continuamente dai media è che “il
mondo non è più lo stesso”. Quel colpo di stato, cosa effettivamente
ha cambiato?
R: Se
nel 1997 vi avessero detto che l’America aveva delle basi militari
permanenti in Afghanistan, in Azerbaijan,
in Georgia (cioè nel cortile di casa della Russia), avremmo detto che
erano pazzi. Invece proprio nel 1997 esce il libro di Zbigniew
Brzezinski (Consigliere
della Sicurezza Nazionale, uomo della Commissione Trilaterale e del CFR),
dal titolo: “La grande Scacchiera”, nel quale dice esattamente
quello che sta avvenendo oggi. Per esempio che l’America deve comprare
quella zona dell’Asia Centrale (di influenza russa e non sovietica,
perché anche gli Zar erano lì) per sottrarla alla Russia in modo che
quest’ultima torni a diventare una micropotenza asiatica. L’Ucraina
è il trait-union tra Occidente e Oriente e la rete di passaggio di
tutti gli oleodotti centroasiatici. Tutto ciò sta avvenendo! Ma avevano
bisogno di un pretesto che allarmasse abbastanza la popolazione
americana per cominciare questa nuova avventura bellica. E il pretesto
è stato l’11 settembre 2001. Anche questo era previsto nei documenti
dei necons, scritti almeno 5 anni prima, in cui si diceva
chiaramente che sarà necessaria una nuova Pearl Harbor...
E infatti Pearl Harbor è avvenuta, grazie ad un agente della CIA che è
Bin Laden!
Ma la cosa incredibile è che queste cose vengono chiamate
cospirazionismo, complottismo.
Nei miei libri porto dei dati di fatto e vorrei essere smentito su
questi dati.
D: In novembre
abbiamo assistito alla vittoria di George Walker Bush sul fratello di
loggia John Kerry. Ci sarebbero tante cose da dire sulla votazione
elettronica in Ohio, ma quello che non capisco è come Kerry, non abbia
vinto. Anche lui avrebbe fatto gli interessi delle multinazionali, della
lobbies delle guerre e pure quelli di Israele. Quali giochi si
nascondono dietro questa elezione?
R: La
mia sensazione è che Kerry non abbia nemmeno provato a vincere le
elezioni, nel senso che glielo hanno ordinato dalla centrale che comanda
tutti e due i fessacchiotti (Kerry e Bush sono solo dei figuranti).
Siccome bisognava veicolare l’idea che l’America è ancora una
democrazia, gli hanno ordinato di fare lo sfidante (democratico). Ma
come si è visto, ha fatto a mala a pena una campagna elettorale di sole
3 settimane, con un messaggio di questo tipo: “Io farò meglio le
stesso cose che Bush sta facendo”. Cioè le guerre.
Non si capisce perché bisognava votare lui!
Tutto ciò ovviamente è telecomandato: entrambi fanno parte della
società segreta Skull and Bones, dell’Università di Yale, da
dove escono i funzionari e i responsabili dei governi segreti americani.
E’ tutta una finzione, e infatti Putin che è lucido in questo, dice
che preferisce Bush a Kerry, perché Bush almeno fa le cose in modo
talmente brutale da alienarsi delle simpatie.
Per l’Europa, se avesse vinto Kerry sarebbe stato più difficile dire
di no, avremo dovuto dargli più truppe militari per l’Iraq e in
futuro per l’Iran…
E’ chiaro che questi non si vogliono fermare all’Iraq, ma Iran,
Siria e Arabia Saudita.
D: Le ho
chiesto questo, perché a Stresa, sul lago di Como, in giugno scorso si
è riunito il Bilderberg e mi sembra che avessero deciso per Kerry e per
il suo vice Edwards….
R: George Soros era a favore di
Kerry. Quello che dice è perfettamente vero. Il Bilderberg è un gruppo
formato da americani ed europei: è la Commissione Bilaterale per
intenderci, e loro vedono con allarme questo scollamento fra
l’amministrazione Bush e l’Europa. Vorrebbero fare le cose che fa
Bush ma con la partecipazione dell’Europa, cioè vogliono avere una
fetta di torta, perché alla base di alcune di queste letture, c’è il
possesso delle fonti petrolifere. Sono molto allarmati che l’Europa
diventi una specie di satellite degli USA.
Però questo gruppo (i Bilderberg) è stato completamente glissato dai
neocons, che sono tra le altre cose, anche messianici, quindi non
pensano che le alleanze servano, perché hanno il “favore divino”.
D: Pochi giorni
fa Colin Powell è stato sostituito dalla pantera nera Condolizza
Rice. Se non sbaglio, la Colomba di Washington aveva intenzione di usare
il suo credito internazionale per mettere un po’ in riga la politica
estremista di Sharon. E’ stata questa la causa del suo licenziamento o
c’è dell’altro?
R:
Pare che sia stata proprio questa.
Colin Powell ha fatto delle figure umilianti in giro per il mondo, ma
avrebbe potuto ergersi come eroe di un'altra America, opponendosi a
Bush, e invece, ha fatto il servo. Pensate che lo chiamano lo “Zio
Tom”.
Siccome sono sicuri di governare per altri quattro anni, hanno
sbattuto fuori il burattino che non gli serviva più. E questo è molto
grave perché va su Condoleeza Rice che è praticamente la badante di
Bush.
Bisogna aver chiaro che Bush è un uomo con gravi problemi psichiatrici:
ex alcolizzato, ex cocainomane, e che quindi è un uomo facilmente
manipolabile e manovrabile. Non è lui l’attore, il protagonista, è
soltanto il figurante. I veri capi appaiono essere Dick Cheney (il vice
presidente), e Donald Rumsfeld (il capo del Pentagono). Se c’era un
uomo che doveva essere licenziato dopo le elezioni era proprio Rumsfeld,
perché ha fatto dei disastri militari in Iraq…e invece è stato
mandato via Powell.
Questo indica un indurimento e vedremo delle cose ancora più terribili
nei prossimi anni molto probabilmente.
D: Che ruolo ha
il paparino George Herbert Walker Bush, massone del 33° grado del Rito
Scozzese Antico e Accettato?
R: Papà è probabilmente l’iniziatore dell’aspetto, non
messianico ma cinico di questa politica. E’ il capo di un fondo
d’investimento molto speciale, che prima dell’11 settembre ha fatto
incetta di azioni delle imprese militari, sia americane che europee.
Quindi sono quelli che guadagnano di più dalle guerre fatte dal
figlio.
Questo è un altro conflitto d’interessi gigantesco: ogni volta che
Bush figlio fa una guerra, Bush padre ci guadagna!
D:
L’Iran è al primo posto nella lista degli stati canaglia. Dal 2000 ha
iniziato a incamerare euro al posto di dollari, e questo ha dato molto
fastidio all’economia USA, per non parlare poi della fornitura di gas
naturale per 100 miliardi di dollari alla Cina, contravvenendo alla
legge sull’embargo. Che tipo di politica metterà in atto
l’amministrazione statunitense nei confronti dell’Iran?
R: C’è una questione
da parte di Sharon di attaccare l’Iran. La cosa però non è semplice
perché l’America è sfiatata dall’occupazione dell’Iraq. Bisognerà
vedere cosa farà: se instaurerà la leva obbligatoria; se potrà fare
guerra senza far rivoltare i cittadini americani; se per convincere il
popolo bisognerà fare un altro attentato di al-Qaeda ancora più
sanguinoso, come si teme, in modo da trascinare l’intero paese nella
guerra all’Iran.
L’Iran è un paese difficile perché ha 70 milioni di abitanti, è
molto più vasto dell’Iraq e qualche tipo di copertura militare, russa
e molto probabilmente cinese, dati i rapporti economici molto stretti
che si sono stabiliti tra Cina e Iran. Con
un mega-contratto da 100 miliardi di dollari di gas in 25 anni, infatti
la Cina si è accaparrata una parte della sicurezza energetica. Se
adesso l’Iran viene attaccato sono proprio gli interessi cinesi che
vengono aggrediti.
Non dimentichiamo anche che tutta l’operazione sull’Ucraina è
un’operazione americana (come quella di George Soros in Georgia). Si
vuole praticamente sottrarre a Putin l’egemonia dell’area, perché
sia la Russia che l’Ucraina hanno le armi atomiche. Quelle ucraine
sono sotto controllo USA, attualmente. Quindi se si arriva a una guerra
civile…
D: Volevo
domandarle proprio questo: cosa sta succedendo esattamente in Ucraina?
R: Praticamente l’idea è quella di portare l’Ucraina sotto
l’influenza della sfera USA. Non europea o occidentale, ma americana!
Questo crea dei gravi problemi a Putin.
Per fare un esempio: Putin ha
una flotta nel Mar Nero, e se l’Ucraina diventa ostile, non è più
collegato con essa. Per non parlare dei numerosi oleodotti russi, che
oggi forniscono petrolio all’Europa, che passano proprio per
l’Ucraina! Da qui l’interesse USA di controllare questi oleodotti,
perché in quella zona il petrolio non ha collegamenti con il mare.
Quindi è un esproprio che si vuole tentare contro Putin. In questa fase
egli è aggredito e non aggressore.
Anche l’attentato sanguinosissimo di Beslan contro i bambini è stato
chiaramente indicato da Putin (che è un agente del KGB e quindi sa
benissimo come avvengono queste cose…): i terroristi sono solo
strumenti della Roma che sta sul Tamigi e sul Potomac, che vuole
dividere per imperare, come faceva la Roma antica. Sono poteri
petroliferi di Londra e Washington che hanno scatenato i terroristi
cosiddetti islamici. Se poi si va a vedere chi è capo di quei
terroristi ceceni, Basayev.
Egli è stato il capo delle guardie del corpo del più importante e
ricco degli oligarchi russi Boris
Berezovsky, colui che si
è accaparrato tutti i beni minerari della Russia. Putin in pratica se
li sta riprendendo perché questi non li hanno pagati.
Pensate alla Yucos, che è di proprietà di un oligarca russo Komarovsky,
il quale l’ha comperata per 200 milioni di dollari ai tempi delle
privatizzazioni, con soldi prestati dalla famiglia Rothschild. Oggi la
Yucos vale in borsa 17 miliardi di dollari!
D: Cambiando
totalmente discorso, m’incuriosisce molto uno dei suoi ultimi libri,
dal titolo: “La strage dei genetisti”. Può spiegarci cosa intende
per strage di genetisti?
R: Dopo l’11 settembre misteriosamente sono morti in vari
incidenti - che sono per la maggior parte omicidi - venticinque forse
ventisei genetisti che si occupavano di armi genetiche, batteriologiche
e con manipolazione militare del DNA.
Non si capisce bene cosa stia succedendo, ma è probabile che sia in
corso una guerra segreta su questi tipi di armamenti, le cui ricerche
sono così avanzate che basta uccidere pochi uomini, pochi competenti,
per frenare lo sviluppo delle armi al nemico. Se per esempio i cinesi
ammazzano cinque genetisti americani che se ne occupano, è improbabile
che gli americani abbiano altri cinque genetisti dello stesso livello
che si occupano degli stessi studi. Quindi è in corso qualche cosa di
questo tipo, e ci sono degli Stati che stanno mettendo a punto armi di
questo tipo: la cosiddetta arma genetica. Un’arma, un microbo, un
batterio, un virus in grado di colpire solo un tipo specifico di
genotipo!
Quest’arma genetica fu rilevata da un membro del Congresso del
Parlamento israeliano. Il parlamentare fece una dichiarazioni
misteriosa, e non l’ha più ripetuta…
E’
molto allarmante, perché gli effetti di queste armi, assomigliano a
malattie. Come quella che ha colpito Arafat per esempio. Il presidente
dell’OLP, è morto con dei sintomi molto strani: migliaia di
microemorragie nei piccoli vasi, che non corrispondono a nessuna
malattia ufficiale! Da qui il sospetto di avvelenamento, ma
avvelenamento con un’arma molto sofisticata e mirata…