Aggiornamento 4
aprile 2014.
Il 25 marzo, la Direzione Sanitaria dell'Ospedale San
Raffaele di Milano, ha pubblicato un comunicato stampa ufficiale, dal
titolo: "Nutrizione
e patologie oncologiche".
Con tale nota affermano che quanto pubblicato in alcuni siti di
informazione, come questo p.e., in merito alla vicenda della d.ssa
Michela De Petris, è tutto errato!
I baroni dell'HSR, dichiarano quindi pubblicamente, che "il contratto
di consulenza per prestazioni mediche libero professionali è tuttora in
corso, e che non vi è mai stato alcun 'licenziamento in tronco' della
dottoressa". Quindi il medico può continuare a lavorare senza alcun
problema?
Strano, perché la d.ssa De Petris conferma che le cose riportate da
questo articolo sono avvenute realmente!!!
Quindi qualcuno non ce la sta raccontando giusta.
Chi sarà? Il medico, lasciato solo e isolato anche "dai colleghi che
tengono famiglia", la cui unica colpa è quella di praticare in Scienza e
Coscienza l'Ars Medica, oppure chi è culo e camicia con le
industrie del farmaco, che guadagnano montagne di soldi dalle cure
oncologiche?
Risultato, soprattutto grazie alla mobilitazione scatenatasi su
internet, la De Petris è tornata al suo contratto di collaborazione.
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Il Torquemada dei
nostri giorni: da "Le Iene" al licenziamento della d.ssa De Petris
di
Marcello Pamio - 24
marzo 2014
Sono passati non molti
secoli, da quando i men in black, gli uomini in nero della santa
chiesa cattolica e apostolica di Roma, mandavano sul rogo tutte le
persone, soprattutto donne, in particolar modo levatrici, cioè le
antesignane delle ostetriche che sapevano far nascere, e le erboriste,
coloro che sapevano usare le piante medicinali.
Chiunque in odore di maligno faceva una triste fine.
Nei nostri giorni le cataste di legna sono andate un po' fuori moda,
vuoi anche per il costo della stessa, eppure il sistema non è cambiato, ad eccezione se vogliamo, della tunica che è passata dal nero
ecclesiastico al bianco dei camici ospedalieri.
Oggi l'inquisizione,
per così dire scientifica, lavora alacremente forse anche più del
passato, con la differenza che nel corso del tempo il sistema si
è fatto più intelligente e meno spudorato.
I processi inquisitori, in cui il giudice e l'accusatore sono incarnati
dalla stessa persona o istituzione, avvengono utilizzando vari strumenti,
tra cui la diffamazione e la calunnia, il discredito per giungere alle
minacce e ritorsioni professionali. In tutto questo gioca un ruolo
importantissimo lo strumento prìncipe di controllo sociale: i mezzi di comunicazione di massa!
Veniamo ai fatti.
Mercoledì 5 marzo
2014, durante la trasmissione de “Le Iene” su Italia1, è andato in onda un servizio
ben documentato su Antonio ("La
storia del tumore guarito di Antonio"), un signore malato di tumore
al cervello (in metastasi) che è riuscito non solo a bloccare
la malattia, ma ad invertire il processo, grazie anche all'introduzione di una alimentazione vegana-crudista.
Questa persona è stata seguita da Michela De Petris, un medico chirurgo
specializzato in nutrizione oncologica, che lavora sia privatamente, sia
come specialista all'IRCCS San Raffaele di Milano.
Il percorso che
questo medico ha fatto intraprendere ad Antonio, è stato un periodo
iniziale di alimentazione esclusivamente crudista, soprattutto a base di
vegetali a foglia verde per agevolare e permettere una intensa
disintossicazione organica, per poi far rientrare lentamente nella
dieta, assieme a quelli crudi, anche vegetali cotti.
In soli tre mesi dal cervello gli è sparito un tumore di oltre 2 cm di
diametro.
Inoltre la d.ssa De Petris, sempre nella trasmissione ha detto che "non c'è malattia che non si giovi del miglioramento alimentare. In tanti casi, cambiando alimentazione è possibile guarire da patologie: allergie, patologie reumatologiche, eczemi, irritazioni, dermatiti, diabete, patologie infiammatorie, intestinali come il morbo di Crohn, ipercolesterolemia, calcolosi, malattie auto-immuni e molto spesso anche patologie tumorali, soprattutto quelli ormono-sensibili (mammella, colon, prostata)"
Una storia veramente
meravigliosa: cosa c'è di più bello per un medico partecipare
attivamente alla guarigione da un tumore di uno dei propri assistiti?
E
soprattutto, cosa c'è di più bello nel vedere e sentire la testimonianza
di una famiglia completamente rinata dopo un periodo buio in cui
avevano perso ogni speranza, soprattutto dopo il ritorno del tumore.
Come non dare ragione
a questo medico? In fin dei conti lo stesso Ippocrate, padre della
medicina moderna, ha sempre puntato molto nella dietetica per migliorare
e guarire i suoi pazienti. Oggi purtroppo per noi tutti, ai medici nel
lungo percorso universitario non vengono insegnati i principi
fondamentali della nutrizione, e questo non è un caso o una banale
dimenticanza. I medici moderni non devono sapere nulla di alimentazione
corretta, altrimenti si rischia la salute delle persone.
Ricordiamo che non si guadagna dalla salute, ma solo dalla malattia!
Come detto,
l'inquisizione è sempre attiva e in allerta: le orecchie sono sempre ben
spalancate.
Non a caso, il giorno seguente la trasmissione, il 6 marzo 2014, esce
sùbito un comunicato stampa ufficiale del San Raffaele, scritto in
fretta e furia e i numerosi errori ortografici lo dimostrano, in cui
vengono prese le distanze dalle dichiarazioni della dottoressa. Le
lobbies avevano già alzato il telefono assieme alla voce...
Quindi invece di premiare per meriti professionali e umanitari la d.ssa De Petris, un
Medico che porta avanti e fa onore
all'Ars Medica di ippocratica memoria, sembrerebbe che il
primario del San Raffaele l'ha chiamata
nel suo ufficio e licenziata in tronco!
Funziona così il Sistema? E' questo il moderno rogo?
Tornando alla De
Petris, siccome l'ospedale
in cui lavora, o meglio lavorava, prende moltissimi soldi dalle
case farmaceutiche per le costosissime cure farmacologiche* fornite ai pazienti malati di tumore, il suo intervento in televisione ha danneggiato
economicamente la struttura.
Non doveva proprio farlo; non doveva permettersi di dire che molte malattie possono guarire con
la semplice alimentazione!
Errore fatale.
Una persona che segue i protocolli ufficiali, cioè radio e chemio, può
costare al Sistema oltre 200 mila euro al mese, e questo per la gioia delle
industrie.
Quanto costa invece una persona che modifica il proprio stile di vita, in primis
l'alimentazione?
Oggi aiutare le
persone a guarire da tumori con sistemi naturali che non contemplano i
devastanti e carissimi chemioterapici, è eresia, per non dire stregoneria,
e come tale va sradicata sul nascere.
Nonostante il San
Raffaele sia una struttura privata, a farne le spese è stato un medico
che in Scienza e Coscienza (come afferma il Codice dentologico medico, e
l'articolo 5, lettera C della Dichiarazione di Helsinki) ha seguito un
assistito, aiutandolo a guarire da un tumore metastatizzato al cervello.
Qual è la motivazione ufficiale del licenziamento? La puzza di zolfo?
La
d.ssa Michela De Petris è l'ennesimo Medico incappato nel "Malleus
Maleficarum" (il Maglio delle streghe).
Mi auguro che la magistratura ma anche l'ordine dei medici intervengano
con una seria indagine, prendendo provvedimenti nei confronti di questo
primario e dell'intero ospedale.
Il tempo è assolutamente maturo per cercare di cambiare questo sistema
che oramai è marcio fino dentro le mura degli ospedali.
La medicina moderna è infatti sempre più nella morsa delle industrie
della chimica e farmaceutica e a pagarne le spese, oltre ai Medici onesti
sono anche le persone comuni, perché mettendo i ceppi ai polsi dei
medici, bloccano la nostra libertà di cura e libertà di scelta terapeutica.
Infine, è molto probabile che abbiano tirato le orecchie anche agli stessi giornalisti de Le Iene, responsabili del servizio (troppo ben fatto) su Antonio, gli stessi che l'anno scorso sono venuti a Padova per intervistare Angelo, guarito dal diabete e presidente dell'Associazione "Oltre il Diabete". Stranamente questo servizio sulla guarigione da diabete non è mai andato in onda, e dopo il recente putiferio, sicuramente non lo vedremo mai...
Comunque sia, grande stima e totale solidarietà al Medico Michela De Petris.
* Qualche esempio di costi dei chemioterapici, tratto dal libro "Cancro Spa"
1. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Paclitaxel associato a
Cisplatino (ECOG 1594) per 100 pazienti: 128.217,00 euro.
2. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Vinolrelbina associata a
Cisplatino (TAX 326 + ILCP) per 100 pazienti: 200.940,00 euro
3. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Paclitaxel associato a
Carboplatino (ECOG 1594 + ILCP) per 100 pazienti: 216.945,00 euro
4. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Gemcitabina associata a
Cisplatino (ECOG 1594) per 100 pazienti: 409.020,00 euro
5. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Docetaxel associato a
Cisplatino (ECOG 1594 + TAX 326) per 100 pazienti: 540.093,00 euro
6. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Docetaxel associato a
Carboplatino (TAX 326) per 100 pazienti: 548.955,00 euro
Cifre colossali che si riferiscono “solamente” ai costi dei farmaci chemioterapici nei sei tipi di trattamenti terapeutici presi in considerazione nella “Valutazione dei costi associati alle terapie ‘platinum based’” e pubblicate nel Giornale italiano di Farmacia clinica”. Se a questo sommiamo i costi della “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” il totale ha dell’incredibile!
1. Costo 6 cicli di chemioterapia (Paclitaxel e Cisplatino) +
“somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100
pazienti: 452.096,00 euro
2. Costo 6 cicli di chemioterapia (Vinolrelbina e Cisplatino) +
“somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100
pazienti: 814.366,00 euro
3. Costo 6 cicli di chemioterapia (Paclitaxel e Carboplatino) +
“somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100
pazienti: 467.550,00 euro
4. Costo 6 cicli di chemioterapia (Gemcitabina e Cisplatino) +
“somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100
pazienti: 703.251,00 euro
5. Costo 6 cicli di chemioterapia (Docetaxel e Cisplatino) per 100
pazienti: 841.978,00 euro
6. Costo 6 cicli di chemioterapia (Docetaxel e Carboplatino) +
“somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100
pazienti: 825.887,00 euro