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"L'ambiente?
Che si fotta..." (parola di Bush)
Di John
Andrew Manisco da "Il Manifesto" del 3 settembre 2003
Bush
azzera ogni vincolo. La Co2 «non inquina», aziende libere di aumentare le
emissioni!
Come di consuetudine l'amministrazione Bush ha scelto
l'inizio di un weekend di festa, quello del Labor Day, per annunciare una
decisione controversa e che preferisce non pubblicizzare troppo: d'ora in poi
l'anidride carbonica, considerata la sostanza industriale che più contribuisce
al riscaldamento del clima mondiale, non è più un inquinante dell'aria. La
decisione dell'agenzia per l'ambiente, la Evironmental protection agency
(Epa) permetterà all'industria dell'energia di aumentare le proprie emissioni
con assoluta impunità. La decisione segue di una settimana un'altra «riforma»
della Casa Bianca che legalizza una scappatoia per eludere il Clean air act,
la legge approvata dal congresso americano nel lontano 1977. Quella legge
imponeva limiti alle emissioni inquinanti provenienti da nuove centrali
elettriche. I deputati di allora decisero di concedere un periodo di transizione
alle compagnie che gestivano centrali a carbone costruite prima
dell'approvazione della legge, permettendo loro di mantenerle in attività a
condizione che non le espandessero. Qualsiasi nuovo investimento nelle centrali
doveva essere esclusivamente impiegato per la «manutenzione ordinaria».
Investimenti negli impianti per aumentare la produzione di energia li
sottoponevano automaticamente alle nuove regole sull'emissione di inquinanti,
imponendo ai gestori l'introduzione di filtri e altri controlli. La «riforma»
della Epa permette ai gestori di questi dinosauri dell'energia di investire fino
ad un quinto del valore della centrale senza alcun limite alle emissioni.
Il cambiamento permette al paese, responsabile di un quarto delle emissioni
di ossido di carbonio nel mondo, il 10% più di tutta l'Europa occidentale, e
alle sue circa 17.000 antiquate centrali di aumentare le loro emissioni, anche
qui, con assoluta impunità, senza cioè dover investire in attrezzature anti
inquinamento. Non solo ma la «riforma» non pone limiti di tempo e dunque
permette ad un gestore di una centrale elettrica, di una raffineria o industria
di ripetere l'investimento più volte a condizione che non superi un quinto del
valore dell'impianto.
Queste sono solo le ultime decisioni prese da un'agenzia per l'ambiente senza
direttore. La direttrice dimissionaria ed ex governatore dello Stato del New
Jersey, Christine Todd Whitman, è riuscita a eliminare qualsiasi autonomia
dell'agenzia nei confronti della Casa Bianca, al punto di sottoporre al vaglio e
alla censura della Casa Bianca i rapporti sull'inquinamento dell'aria a
Manhattan dopo l'attentato alle Due Torri di New York. La Epa infatti falsificò
cinque annunci sulla mancanza di pericolosità dell'aria che respiravano i
newyorchesi nei dieci giorni dopo l'attentato. Ogni avviso o precauzione veniva
regolarmente censurata dalla Casa Bianca. Secondo l'ammissione di un
investigatore interno all'agenzia, «la Casa Bianca convinse la Epa ad
aggiungere dichiarazioni rassicuranti e di eliminare quelle che suggerivano
cautela». Come ha scritto Jimmy Breslin, decano del giornalismo della Grande
mela: «Hanno mentito perché l'Amministrazione voleva che la gente continuasse
ad andare a lavorare. Mentirono la prima settimana e quella dopo, e hanno
mentito ogni giorno per due anni».
L'asservimento della Whitman alle esigenze dei finanziatori delle campagne
elettorali di Bush non è bastata però a salvarle il posto. Lei se ne va e al
suo posto l'Amministrazione ha nominato il Governatore dello Utah Michael Levitt,
uno dei governatori più fanatici nel promuovere gli interessi delle compagnie
energetiche e inquinanti negli Stati uniti. Quando era governatore, Leavitt
diventò noto per non aver alzato un dito contro la U.S. Magnesium, compagnia
proprietaria di una miniera situata sul lato occidentale del Great Salt Lake,
che vomitava diossina nell'ambiente ed era considerata la compagnia più
inquinante degli Stati uniti. Nominarlo capo dell'Epa è un po' come nominare
Totò Riina a capo dell'antimafia.
Poco dopo avere rilassato le regole per l'inquinamento dell'aria, la Casa bianca
ha provveduto anche a quelle del suolo: Washington ha deciso di autorizzare la
vendita di terreni inquinati dal Pcb (policlorodifenile), una sostanza che
veniva utilizzata per i trasformatori e i condensatori elettrici. Anche qui
c'entra l'Epa. C'è un memorandum dell'agenzia, infatti, alla base della
rivelazione di questo nuovo attentato ambientale da parte del più diffuso
quotidiano americano, Usa Today. Anche in questo caso la cosa è stata
fatta senza troppa pubblicità: presa il 14 agosto scorso, la decisione non è
stata rivelata perché sarebbe «solo» l'interpretazione di una legge
esistente, provvedimento questo che non richiede pubblicità. Un solo vincolo,
per poter vendere i circa 500 terreni «infettati» dal Pcb (sui circa 1.600
considerati «fortemente inquinati» negli Usa): l'acquirente deve impegnarsi a
bonificarli.