Home Page - Contatti - La libreria - Link - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori |
Informazione
e democrazia
Tratto
da www.sosinformazione.org
Dal
dopoguerra, l'Italia non ha mai vissuto una situazione così grave come
questa: è la sua stessa democrazia ad esserne minacciata.
Una sola persona è oggi in grado di influenzare direttamente il 95%
delle televisioni italiane e tramite esse una grande massa di cittadini.
È
una situazione talmente preoccupante da essere regolarmente denunciata
da autorevoli istituzioni europee come l'OSCE. Non altrettanto da
istituzioni italiane.
L'attuale governo, tramite la legge Gasparri, vuole imporre nuove
disposizioni in materia di televisione, radio ed editoria. Questo
aggrava ulteriormente il quadro con la minaccia di un monopolio su tutti
i mezzi di comunicazione di massa.
Tutto
ciò avviene senza una seria e incalzante opposizione parlamentare.
Mai
come oggi l'informazione è
stata così censurata, faziosa, unilaterale.
Una
colossale mistificazione impedisce a milioni di persone ogni seria
reazione critica.
In
queste condizioni un vero dibattito politico e culturale è reso
impossibile.
In
queste condizioni i cittadini sono vittime di una martellante propaganda
mediatica e non possono affrontare e dibattere problemi vitali della
società italiana: la guerra, l’immigrazione, i problemi della mafia,
delle dipendenze, del carcere, dell'emarginazione, delle povertà, della
scuola, della sanità e del lavoro.
Ciò
significa che il confronto democratico tra i cittadini, prima ancora che
tra i partiti, non può avvenire.
Dobbiamo
reagire insieme e positivamente.
Una
società civile organizzata esiste e può affermare i propri diritti.
L'emergenza
impone che essa si faccia sentire attraverso tutti i mezzi democratici
disponibili, purché siano condivisi, trasparenti, partecipati, plurali,
capaci di informare la popolazione in modo tempestivo e professionale.
Gli
operatori dell’informazione possono rivendicare la propria libertà e
la propria dignità personale e professionale, se agiscono in maniera
coordinata e costante.
Dobbiamo
tutti lavorare insieme per costruire un'alternativa concreta al
monopolio informativo e ridare forza alla democrazia del nostro paese.
Giulietto
Chiesa, Luigi Ciotti, Gino Strada, Alex Zanotelli