Qualche
anno fa, in occasione del I e II simposio di Santa Maria Maddalena,
accennai ai casi di rapimento ed “implantaggio” verificatisi in
Italia e che avevo analizzato personalmente.
Nel corso dell’esposizione dei
fatti, mi ero soffermato sull’importanza che, nei casi di rapimento,
avevano le eventuali microsonde rinvenute nel corpo di alcune di queste
persone.
Il lettore si chiederà come mai in ufologia si parli di microsonde
rinvenute nei corpi di alcune persone.
E’ presto detto. Sino a qualche anno fa, le basi dell’ufologia, erano
state costruite sulla casistica ideata dal Professor Joseph Allen HYNEK,
illustre scienziato, astronomo, facente parte per sua stessa ammissione,
al progetto segreto ideato dagli Stati Uniti alla fine degli anni 40, per
lo studio degli “oggetti volanti non identificati”, chiamato “Blue
Book”, ovvero libro blu (per sottintendere la ricerca stellare di
eventuali forme di vita!). Questa casistica prendeva in esame diversi casi
di avvistamento di aeromobili non terrestri, oltre ad alcuni episodi di
contatto con i loro occupanti, da parte di esseri umani.
Date le varie sfaccettature del fenomeno, esso venne da HYNEK, suddiviso
in due categorie principali: quella in cui i testimoni si trovavano oltre
i 150 metri dall’Ufo e quella in cui i testimoni si trovavano sotto i
150 metri dall’Ufo. Della prima categoria fanno parte
tre tipi di segnalazioni: LN, o Luci Notturne; DD, o Dischi Diurni;
RV, ovvero Rilevamenti Radar. Della seconda categoria, facevano invece
parte: Incontri Ravvicinati del I tipo, quando il testimone sosta a meno
di 150 mt. Dall’oggetto; del II Tipo, quando l’oggetto in questione
interferisce con il testimone e /o l’ambiente circostante; del III Tipo,
quando si riscontrano entità aliene all’interno dell’oggetto, o nei
suoi pressi, ecc…
Quindi, raggruppandoli per tipi, si può affermare che: il primo tipo
comprendeva gli avvistamenti di oggetti volanti; il secondo tipo il loro
atterraggio; il terzo l’avvicinamento degli esseri umani a questi
aeromobili.
Con il tempo, si sono venute a creare due nuove tipologie di “Incontri
Ravvicinati”, che si possono definire “quarto e quinto tipo”, in cui
l’essere umano, viene a contatto con i componenti l’equipaggio
dell’oggetto volante, ed é prelevato al suo interno per essere
sottoposto ad analisi mediche, talvolta prepotentemente invasive da
causare un trauma eccessivo con risvolti psico somatici gravi, che nella
maggior parte dei casi viene cancellato con tecniche di ipnosi mentale o
con l’aiuto di strani apparecchi.
Ultimamente sono venuti ulteriormente alla ribalta, casi in cui, dopo aver
constatato la genuinità del testimone “rapito”, appartenente alla
sesta casistica, egli ha confermato di essere stato rapito da individui
umani, in uniforme militare. A questa particolarità anomala di rapimenti,
il sottoscritto, ha dato il nome di “Interferenze umane a scopo
scientifico”, o come li ha definiti l’esperto austriaco, Professor
Helmut LAMMER, “MILABS”, ovvero rapimenti di origine militare.
Nelle righe seguenti saranno esposti al lettore, una serie di casi di
rapimento alieno, giudicati attendibili, con la presenza d’impianti nei
corpi dei rapiti, ed alcuni casi, valutati con prove e testimonianze di
prima mano, riconducibili all’operato di esseri umani appartenenti
all’apparato militare - governativo.
Illustrerò quindi, un breve riassunto di ciò che in occasione dei vari
simposi da me tenuti, ho mostrato ai presenti, in relazione agli impianti,
dividendo questo mio intervento in due parti:
-
Parte I - I Casi
- Parte II - Ricerche "terrestri"
Parte
I – I Casi
Caso
Alex
A fronte del caso precedentemente
descritto, in cui è evidente un coinvolgimento militare – alieno, vi
sono casi in cui, la “regia” che opera, è solo di natura aliena. E
questo il 2° caso che Vi sto per illustrare.
Era il mese di maggio del 1982, il giovane “Alex”, dopo essere
rincasato dal lavoro, fa la doccia, cena e va a letto. Ad un certo punto
ode un ronzio nella sua camera e sente degli strani formicolii sulla sua
schiena.
Dopo questi formicolii, egli si accorge di aver la schiena bagnata. Poi
non si ricorda più nulla. Egli ebbe paura a girarsi per vedere a che cosa
potesse condurre quello strano formicolio. Gli episodi continuarono, sera
dopo sera, tant’è che ad un certo punto egli esitava, la sera, ad
andare a letto, in quanto ben sapeva ciò che sarebbe accaduto dopo.
Purtroppo, una sera di due mesi dopo accadde qualcosa che cambiò
completamente la propria vita.
Coricatosi, non aveva sonno, e sebbene esitasse ad andare a letto, si sentì
talmente stanco da chiudere quasi istantaneamente gli occhi. Subito dopo,
nel dormiveglia, si accorse che la sua stanza era illuminata da una luce
quasi solida, ma come al solito, egli non ebbe il coraggio di guardare
alle proprie spalle. Ad ogni modo, lo strano formicolio alla schiena,
continuò. La mattina seguente, la madre che entrò nella stanza per
svegliarlo, lo sgridò, in quanto tutti i propri indumenti, compresi
quelli intimi, erano sparsi sul pavimento. Il letto era interamente
bagnato, odorava di sudore ed “Alex” completamente nudo.
Il tempo passò ancora, ed il nostro “Alex”, ormai diciannovenne partì
per il servizio militare. Mise su famiglia come ogni essere umano sogna di
fare, e dopo poco la moglie gli diede un bellissimo bambino.
Un giorno, mentre percorreva con il figlioletto di circa due anni, a bordo
della sua macchina la strada statale che da un paese della provincia
conduceva a Ferrara, un camion che proveniva dalla corsia opposta alla
sua, invase la carreggiata in cui egli transitava. Capita la situazione di
grave pericolo, per salvare la vita al figlioletto, non esitò a fare da
scudo con il proprio corpo al corpo del figlio. L’impatto fu terribile,
e sebbene il bambino se la cavò con poche escoriazioni, il nostro
“Alex” subì un grosso trauma cranico, gli venne asportata la milza,
ebbe alcune vertebre spostate, oltre ad alcune fratture composte e
scomposte.
Dopo il ricovero in ospedale e la lunga degenza presso la propria
abitazione, si recava periodicamente per le visite di controllo presso il
chirurgo ortopedico che lo seguiva nel suo decorso. Un giorno il chirurgo
lo chiamò e gli disse se poteva raggiungerlo presso il proprio
ambulatorio, in quanto doveva comunicargli alcuni dati. Una volta giunto
nell’ambulatorio, al nostro “Alex” venne detto: "ho appena
finito di esaminare alcune lastre da cui si evince che le placche che noi
t abbiamo inserito per rinforzare i punti di frattura ossea, vanno molto
bene, ma non riusciamo a capire chi possa averti inserito questi oggetti."
Detto ciò, il chirurgo mostrò ad
“Alex” le proprie radiografie, le quali mostravano una serie di
oggetti fusiformi e piccolissimi, localizzati all’interno di un disco
intervertebrale e di una costola (foto 1)
Cos’erano
questi strani oggetti? E soprattutto, chi li aveva inseriti in quelle
zone, visto che il chirurgo non ne sapeva nulla, ed ““Alex””
continuava a ripetere di non aver subito mai prima di allora nessun tipo
di intervento?(foto 2)
Poco tempo dopo questo fatto si rivolse al Nostro Centro per avere delle
altre spiegazioni. Analizzammo con le dovute cautele la sua situazione.
Venimmo a sapere dai vicini e da conoscenti del proprio luogo di
residenza, che era un ottimo padre di famiglia, non bevevo, non era
sconsiderato, non dava adito insomma, a tutte quelle azioni che possono
far diventare una persona seria, un essere superficiale. Anzi, il nostro ““Alex””
è tenuto in gran considerazione al suo paese. Quindi, dopo le nostre
indagini, nulla emerse, circa “montature”
ad hoc, o espedienti di alcun genere usati per farsi pubblicità.
Usando i nostri apparati in grado di rilevare fonti magnetiche, oltre al
metal-detector in nostro possesso, comprendemmo che si era di fronte ad
impianti di origine metallico-magnetica, che reagivano come ripetitori di
un segnale nell’ordine dei 20-25 Hertz. (in seguito verrà spiegato al
lettore a che cosa può essere riferito. Nda.) Cosa fare? (foto 3)
Era chiaro che eravamo di fronte ad un caso lampante
di “Abduction”,
per cui mettemmo immediatamente al corrente il nostro ““Alex””
di cosa potesse essergli accaduto, al che egli ci chiese di essere
sottoposto alla tecnica dell’ “AUDITING”,
che noi, unico Centro Ufologico al mondo, usiamo sui casi di presunto
rapimento alieno. Le analisi sono iniziate da circa un mese ed ogni volta
che sentiamo parlare il nostro ““Alex””
in seduta, oltre a raccogliere nuovi particolari sul suo caso, notiamo che
egli stesso si stupisce di ciò che rivive in quei momenti.
Quelli che Vi sto illustrando in questo momento sono i risultati delle
analisi su alcune di queste persone, all’interno del cui corpo sono
stati rinvenuti ed in alcuni casi, ritrovati degli oggetti di provenienza
non terrestre, dato quest’ultimo, appurato confrontando le percentuali
isotopiche presenti nella struttura di queste “sonde”, nettamente
superiore a quelle di materiali assemblati sulla terra.
Peraltro, la vicenda di “Alex”, reca dei risvolti familiari, che oltre
ad avere interessato la propria persona, da quanto egli Ci ha raccontato,
alcuni fatti strani sono accaduti anche alla moglie ed al bambino, oramai
adolescente. Sentendo il figlio, egli Ci descrive un episodio abbastanza
significativo, accaduto circa quattro
anni or sono, mentre “Alex”, una sera era di turno in fabbrica, sino
alle 23.00.
Il bambino descrive la scena in cui, circa alle ore 20.30, sentì un
crepitio alla porta, la quale qualche istante dopo divenne luminosa, tanto
da infastidire la vista. A questo punto, il bambino, visibilmente
spaventato, attirò l’attenzione della madre, la quale sopraggiunse e
constatò anch’ella la inusuale luminosità dell’uscio di casa. Il
bambino ed ora anche la madre, descrivono la scena: “era come se dove si
trovava la porta d’ingresso di casa nostra, vi fosse un grandissimo faro
che emetteva luce bianca, quasi solida. Ancora prima che Ci accorgessimo
che la luce camminava verso di noi, ne fummo avvolti, e ci trovammo
all’improvviso in un altro ambiente, molto simile ad un’automobile,
però senza sedili ne porte. Solo qualcosa di trasparente che ci
permetteva di guardare fuori. A condurla era uno strano “bambino”, che
Ci sembrava ammalato, in quanto non parlava mai ed aveva una testa più
grande del corpo, oltre ad uno sguardo fisso.”.
Il bambino aggiunge: “Era come se noi fossimo dentro una specie di
“carrozza”, e quello fosse il nostro cocchiere, mia madre non sentì,
ma a me disse di non
spaventarmi, che Ci avrebbe portato in una stanza , nel sottosuolo di una
città, e che ci avrebbero visto dei suoi amici, e quindi Ci avrebbe
riportato a casa!”. Ed ancora la madre: “non mi ricordo quanto tempo
sia passato, ma ricordo benissimo che mi sono ritrovata stesa a terra,
all’interno di casa nostra, subito accanto all’uscio, con mio marito e
mio figlio chini su di me!”. Interpellato, il bambino disse che nel
tragitto di ritorno, la madre perse i sensi e lo strano “Bambino” li
riaccompagnò, all’interno di una luce bianchissima, che terminò dentro
l’appartamento, pochissimi istanti prima che vi entrasse anche “Alex”,
di ritorno dal lavoro. Anch’egli confermò che dall’interno della
casa, dietro la porta egli notò un grandissimo bagliore bianco, tanto che
si precipitò all’interno della casa, pensando si fosse verificata una
tragedia.
Per saperne di più sulla vicenda, le nostre analisi in merito, continuano
tuttora, estendendosi anche alla moglie ed al figlio di “Alex”, i
quali, al momento della stesura di questo rapporto, non ricorda
null’altro. Ma Noi sappiamo bene che vi è ancora qualcos’altro sotto,
sepolto da ricordi, forse traumatici.
continua
parte seconda...
Antonello
Dott. LUPINO
- Presidente del Centro Ufologico Internazionale |