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Il convegno dell’FBI ospita un angolo dedicato a Hollywood
Traduzione di Lorenza Veronese per www.disinformazione.it
Articolo di Paul Bond - www.hollywoodreporter.com

Un promemoria ad Hollywood da parte dell’FBI: “Se non è troppo disturbo, potreste raffigurare con un po’ più di realismo i nostri sforzi nel combattere il terrorismo?”

Sperando in una risposta affermativa, l’FBI ha ospitato il suo primo workshop per sceneggiatori cinematografici mercoledì, presso l’Edificio Federale di Westwood.
Il corso “FBI - Tutto sul Crimine per sceneggiatori” si è svolto con successo con addirittura un gran numero di persone rimaste in piedi, nella sale gremita di produttori e sceneggiatori provenienti da vari Major Studios di Hollywood ma anche da Studios minori. I partecipanti entusiasti avevano molte più domande di quelle che il tempo ha potuto concedere e tante sono rimaste senza risposta, dopo le 4 ore di convegno previste.

L’FBI, ancor più del Dipartimento della Sicurezza stesso, è l’agenzia a cui in primo luogo è stato affidato il compito di investigare sul terrorismo negli Stati Uniti e, come dichiarato dall’agente speciale dell’FBI Greg Wing, “la maggior minaccia terrorista proviene dall’Islam integralista”.
Considerato ciò, Wing, insieme ad un altro agente sotto copertura, il quale ha esplicitamente richiesto che non venisse rivelata la sua identità, hanno presentato una burrascosa storia dell’Islam, iniziando dai primi conflitti Sunniti-Sciiti risalenti al 682 a .c.

Il maggior gruppo terrorista alleato dei musulmani sunniti è al-Qaeda, mentre gli Hezbollah, la migliore organizzazione terrorista in assoluto, sono musulmani sciiti” ha affermato l’agente sotto copertura.
Egli ha mostrato le bandiere e i loghi dei gruppi terroristici, spiegando come i colori dei turbanti indossati dai sospetti terroristi, potessero avere un significato particolare. Ha anche presentato una serie di foto e video dei campi di addestramento di al-Qaeda e delle stanze di tortura, con l’aggiunta di immagini di americani sfortunati che erano stati catturati. Sono state proiettate anche immagini di coloro che commisero attentati suicidi uccidendo 17 marinai americani a bordo della U.S.S. Cole nel 2000 e foto della casa dove essi costruirono le bombe che poi utilizzarono allo scopo.

L’agente sotto copertura ha fatto, poi, sentire pubblicamente un messaggio telefonico di alcuni passeggeri a bordo del volo 93, che si schiantò in Pennsylvania l’11 Settembre 2001, il quale ispirò anche il film “United 93” di recente produzione. Successivamente ha fatto ascoltare al pubblico un messaggio audio proveniente dalla cabina del pilota del volo 11 dell’America Airlines, l’aeroplano con il quale Mohamed Atta trapassò il World Trade Center quel giorno.
“Impressionante!” ha poi commentato uno dei partecipanti, di nome Dave DiGilio, dopo l’evento.

Dave DiGilio scrisse il film “Eight Below” ha recentemente creato la nuova serie che presto la ABC trasmetterà, intitolata “Traveler”, i cui protagonisti sono una coppia di studenti che potrebbero esser stati formati al fine di commettere attacchi terroristici. Egli sostiene che questa serie sappia raffigurare “il buono ed il cattivo” che si può trovare all’interno dell’FBI.
Vedere la grandezza dell’organizzazione e la passione e l’intelligenza dei suoi agenti, è stato davvero incredibile!” ha continuato in merito al convegno, DiGilio. “Sono davvero geniali, e questo non è esattamente uno degli aspetti che viene messo in risalto dai mezzi di comunicazione”.

Questo è il punto, il motivo per cui la specialista negli affari pubblici dell’FBI, Betsy Glick, ha dato vita al workshop. La Glick sostiene che solo nell’ultimo anno, l’FBI ha aiutato ad autenticare 649 progetti, tra cui film, show TV e libri.
Michael Kortan, capo sezione dell’ufficio degli affari pubblici, ha dato ai partecipanti una breve lezione sulla storia dell’FBI rappresentata dai film e dalla TV, iniziando dal film di James Cagney del 1935 “G Men”, che è considerato il primo film di gangster a raccontare una storia vista attraverso gli occhi di alcuni agenti dell’FBI.

Subito dopo, J. Edgar Hoover concepì qualcosa che chiamò “ La Regola Dillinger ” – basata sull’idea che l’FBI avesse grandi storie da raccontare, per cui Hollywood avrebbe dovuto raccontarle, assicurandosi, però, che i ragazzi dell’FBI fossero i buoni nella pellicola. E ordinò di venire a conoscenza di ogni cosa fosse trattata da Hollywood, che riguardasse anche l’FBI.

Nel 1965 il film Disney intitolato “Quel Terribile Gatto!” davvero scatenò le preoccupazioni di Hoover, sostiene Kortan, in quanto egli temeva che un agente FBI impegnato in una caccia al gatto, sembrasse alquanto stupido, una reputazione che l’agenzia non avrebbe potuto accettare soprattutto nei tumultuosi anni ’60.
Troppo spesso, ritiene Kortan, l’FBI viene vista nei films, come una manica di gente boriosa dalla mano pesante antagonista di tutte le altre diverse forze dell’ordine. Sicuramente, però, Hollywood non è stata sempre così indelicata nei confronti dell’agenzia.

Una testimonianza è il film “Il Silenzio degli Innocenti”, ad esempio. Nel 1991 Jodie Foster guadagnò l’oscar come miglior attrice per quella parte, grazie all’immagine che aveva conferito all’FBI attraverso il suo ruolo nella pellicola, nei panni dell’agente Clarisse Starling. Kortan ha approfittato spesso per citare questo film, in quanto rappresenta pure il successo ottenuto dall’FBI successivamente alla decisione di reclutare delle donne.
Gli agenti dell’FBI hanno completato il convegno mostrando una mappa dei 779 possibili luoghi target di una potenziale attività terrorista in Los Angeles, che include il Teatro Cinese di Grauman, l’insegna di Hollywood e Disneyland. Hanno, di seguito, mostrato immagini dell’equipaggiamento in dotazione all’FBI in occasione dell’evento annuale dei Golden Globe, che si terrà lunedì.

Hollywood è stata considerata un possibile target dei terroristi islamici, già dai primi giorni successivi alla tragedia dell’11 Settembre, quando l’FBI dichiarò che il passo successivo sarebbe stato proprio il mondo degli studios cinematografici.
L’agente speciale George Steuer ha dichiarato come, in varie occasioni, sia stato ricordato a tutti i direttori degli studios che anche loro hanno una battaglia da combattere contro il terrorismo.
Egli ha affermato che, tra i 300 messaggi su possibili atti terroristici intercettati ogni giorno, quelli riguardanti gli studios possano essere creduti i più attendibili.
Ma ultimamente, abbiamo convenuto che non c’erano dati certi in merito, si potrebbe trattare solo di chiacchiere d’oltreoceano

Nonostante ciò, gli studios sono stati costretti a rivedere e a rinforzare le proprie misure di sicurezza. Alcuni, inclusi quelli della Disney e della Warner Bros, prevedono addirittura la presenza di agenti della sicurezza dell’FBI a tempo pieno.
Steuer, il quale si è occupato del settore dell’FBI dedicato ad Hollywood per ben 5 anni, ha detto di essersi trovato nel 2005 a Baghdad, come testimone della compravendita da parte di gente locale, di numerose copie pirata di “Star Wars episodio III – La vendetta dei Sith”, sottolineando come l’FBI sia l’unica consapevole di come Hollywood influenzi anche le zone di guerra.

L’agente sotto copertura ha concluso dicendo “Nemmeno i film riescono a catturare la realtà – stiamo vivendo un momento davvero traumatico. Non posso mai dimenticarlo”. Il suo ultimo messaggio diretto ai sceneggiatori? “Tenete l’FBI fuori dalla politica. Non etichettateci come Democratici o Repubblicani. Non fate credere alla gente che l’FBI sia stata meglio o peggio sotto quello o quell’altro presidente. Ciò che davvero ci importa è di proteggere le vite degli americani.”

 
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