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Terrorismo
e guerra psicologica: da Tavistock allo scudo spaziale
A cura di
Davis Fiore
L'attenta analisi di fatti e avvenimenti rivela che, in un
gran numero di casi, assassini, terroristi e guerrafondai hanno una sola
cosa in comune: hanno ricevuto trattamenti psichiatrici o sono stati
indottrinati con metodi di controllo psicologico o psichiatrico. Il caso
di Adolf Hitler è esemplare, ma non unico, aveva ricevuto
sedute d’ipnosi ed era stato portato a credere
Razzismo e violenza sono state favorite, potenziate e
amplificate dalla diffusione di droghe psicotrope e concetti fuorvianti.
Wilhelm Maximilian Wundt credeva che l'uomo fosse un
animale, mentre Ivan Pavlov pensava di poterlo controllare
secondo le leggi di stimolo-risposta, alla stregua dei cani che
addestrava con scariche elettriche.
Questa ideologia è alla base delle tecniche di lavaggio del cervello
dell'ex URSS e della Cina, ed è vicina alla visione distopica di
un'umanità psicoprogrammata e orwelliana, drogata dagli psicofarmaci e
dalla televisione, ed è vicina anche al sanguinario delirio dei
kamikaze che si fanno saltare in aria. Persone “fabbricate”, come
vedremo in seguito.
Da sempre, controllo politico e militare hanno un utile
alleato nella psichiatria. Nell'ex Unione Sovietica i dissidenti erano
etichettati e internati con la forza. Questo è ancora oggi il modus
operandi di molti regimi dittatoriali, e questo è il caso di Wang
Wanxing in Cina, un attivista dei diritti umani rinchiuso
per 13 anni in un istituto psichiatrico, senza che soffrisse di alcuna
malattia mentale.
L’uomo deve essere punito, controllato o addestrato e
l’orrore di tutto questo è che non si tratta di concetti confinati a
torri d’avorio, giunge a noi attraverso i libri di scuola, la
televisione, il lavoro; parte dall'alto e ci influenza, arriva ai
consigli d'amministrazione, alle università più prestigiose. Forse
pochi hanno sentito parlare dell'Istituto Tavistock di Londra, fondato
nel 1920 e diretto a suo tempo da un generale di brigata, un certo John
Rawlings. Psichiatra anche lui. Una faccenda che ha
dell’inverosimile, perché... cosa ci fanno gli ufficiali delle forze
britanniche in un istituto di ricerca psichiatrica? Un binomio di certo
inconsueto, per un'organizzazione che tra i suoi clienti annovera il
governo britannico, università prestigiose e multinazionali, (tavinstitute.org),
e che collabora con servizi segreti come l’OSS (attualmente CIA). Gli
stessi artefici della pulizia etnica nei Balcani, di cui parlavo poc’anzi,
Jovan Rascovic e Radovan Karadzic, sono stati addestrati
con le tecniche di Tavistock. In questo istituto sono state sviluppate
tecniche di lavaggio del cervello e si fa largo uso di droghe. Kurt
Lewin, ex-direttore del Tavistock, fondò
La guerra psicologica rientra tra gli obiettivi del
Tavistock, tant'è che venne fondato proprio per studiare gli effetti
della Prima Guerra Mondiale sui soldati. Il Generale Rees,
arruolato al Tavistock, nonché fondatore della Federazione Mondiale
Della Salute Mentale, la considerava un utile strumento per il controllo
sociale, da attuarsi con speciali "truppe" psichiatriche.
Forse quelle stesse "truppe" che troviamo nella striscia di
Gaza, al "Gaza Community Mental Health Program" (GCMHP),
creato proprio dal Tavistock. Il centro dovrebbe occuparsi delle persone
traumatizzate nell'Intifada dai militari israeliani, in particolare a
seguito delle torture. Ma secondo Brewda, un giornalista americano, il
vero scopo è di selezionare i migliori candidati per operazioni
terroristiche. Un lavoro da "talent scout" che "devono
valutare i giovani potenziali terroristi in base ai loro fattori di
rischio di violenza", così descrive l’operazione Jerrold Post,
fondatore del Bollettino di Politica Psicologica Internazionale, una
rivista americana.
Studi di "profiling psicologica" del nemico,
riutilizzati per scopi militari e di guerra psicologica, sono pure
quelli della Società per l'Igiene Mentale a Gerusalemme e dell'Istituto
di Igiene Mentale nella città di Al Cairo, e prendono sempre origine
dal Tavistock.
L'impiego di simili tecniche per scopi militari ha sempre
favorito l’instaurazione di sistemi totalitari ed ha dato impulso a
programmi terroristici. L'ex Unione Sovietica tra il 1968 e il 1975
addestrò 2500 terroristi e guerriglieri presso gli istituti Lenin e
Patrice Lumumba; all'epoca della Guerra Fredda i guardiani dei Gulag
erano spesso psichiatri.
Nella Seconda Guerra Mondiale i piloti kamikaze giapponesi
che attaccarono le navi alleate suicidandosi erano sotto l'effetto di
anfetamine. Mentre in Medio Oriente abbiamo la prima escalation di
bomber suicidi nel 1980, con l’uso di stimolanti. Oggi il fenomeno si
è ulteriormente esteso, e non dimentichiamo che Ayman Al-Zawahiri,
il braccio destro di Bin Laden, membro di spicco di Al Qaeda, è
uno psichiatra. Ali A. Mohamed, invece, il militare che nel ’98
addestrò i terroristi di Bin Laden, facendo saltare in aria
l’ambasciata americana in Africa, ha una laurea in psicologia,
conseguita all'Università di Alessandria.
Impossibile negare che la psichiatria sia connessa alle più
traumatiche vicende dell'ultimo secolo. Non dimentichiamo che le idee
razziali spesso traggono origine da qui, e l’eugenetica era già
argomento di discussione in ambito psichiatrico ben prima dell’avvento
del nazismo. Senza Ernst Rudin forse