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Grandi
potenze crescono
Tratto da
Etleboro Italia - http://etleboro.blogspot.com/2006/04/grandi-potenze-crescono.html
Nel giorno in cui l'Aiea ha presentato il suo rapporto all'Onu
per denunciare la mancata sospensione delle attività nucleari
dell'Iran, Mahmud Ahmadinejad non rinuncia alle sue posizioni, e
sprezzante del pericolo, riconferma la volontà di non rinunciare al
nucleare e denuncia Usa e Gran Bretagna, che continuano a nascondersi
dietro il Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Non si fa attendere la replica degli Stati Uniti, che nella persona del
senatore dell’Arizona Mc.Cain, minaccia da Bruxelles gravi ritorsioni
sull’Iran, rivolgendosi in particolare a Cina e Russia che, qualora
dovessero ostacolare l’azione dell’Onu per il rispetto delle
direttive, vedrebbero poi incrinare alcune aree della cooperazione con
gli Usa. Sembra tuttavia assurdo che uno Stato quasi sull'orlo del
fallimento, possa dare ordini a due superpotente ormai pronte a
presiedere lo scenario geopolitico ed economico globale. Gli Stati
Uniti, in virtù del fatto di essere una potenza militare indiscussa,
credono, sbagliando, di esserlo anche dal punto di vista economico.
Il deficit commerciale con l’estero cresce rapidamente,
con 805 miliardi di dollari circa il 7% del Pil, e va ulteriormente a
ingrossare le riserve di liquidità in eccesso dei paesi esportatori,
che ammontano a 2 000 miliardi di dollari, detenute per i tre quarti da
Cina, Corea del Sud, Russia, India e Arabia Saudita.
È una situazione molto pericolosa, perché i rischi geopolitici di un
brusco calo del dollaro sono molto elevati e sono stati messi in luce
anche durante il vertice di Washington del FMI dello scorso sabato, che
non ha in fatti escluso che una “caduta rovinosa” del dollaro
creerebbe insostenibili rialzi dei tassi di interesse:
I Grandi Sette raccomandano una correzione ordinata dei
cambi che devono “riflettere i fondamentali economici”, rivolgendosi
soprattutto alle monete asiatiche mantenute svalutate per sostenere le
esportazioni.
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Quotazione
$/€ dal 1 marzo al 28 Aprile |
Quotazione
$/¥ dal 1 marzo al 28 Aprile |
Oltre a possedere riserve valutarie e Titoli del Tesoro
USA,
Dispongono di molta liquidità che utilizzano per aggiudicarsi i blocchi
petroliferi sovrapagandoli, offrono aiuti, infrastrutture e legami
diplomatici alternativi ai Paesi occidentali, approfittando
dell’isolamento internazionale a cui sono soggetti a causa di
procedimenti pendenti per le crisi umanitarie. In Sudan,
gli investimenti cinesi porteranno alla produzione di 650 mila barili al
giorno; il Venezuela
si è accordata per vendere circa 300 mila barili al giorno,
consolidando un rapporto che ha un forte sapore di sodalizio politico
che lascia dell’amaro in bocca all’America. Angola,
Guinea, Congo,
Nigeria sono
il terreno ideale per la caccia, perché in questo caso non sono i soldi
che fanno la differenza, ma gli armamenti, le centrali elettriche, le
ferrovie e le merci.
Intanto in Russia non si accontenta della propria
produzione e cerca di mettere le mani sul gas della ExxonMobil, dopo
aver raggiunto un intesa con l’Algeria per l’export di gas.
Grandi potenze crescono, e le sovrane di un tempo si avviano al
crepuscolo.
Così deboli e dipendenti anche per il cibo che
mangiano, vogliono muovere guerra all’Iran, trascurando completamente
che alle prime crisi e blackout energetici il caos e le contestazioni
civili renderanno governabile la situazione solo con “strategica
repressione e internamento” delle masse.