|
Home Page - Contatti - La libreria - Link - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori |
di Fabrizio
Zampieri, economista ed analista finanziario
fabrifinanz@hotmail.com –
27 ottobre 2008
Stiamo subendo da circa un anno e mezzo una crisi economica
e finanziaria che non ha avuto eguali per dimensioni e diffusione prima
d'ora. E tutti sono convinti abbia avuto origine negli Stati Uniti e
dagli States sia poi giunta al resto del mondo. Ebbene tale disastro è
nato in Gran Bretagna, nella City e, nello specifico, all'interno di
numerose società di ingegneria finanziaria. Dobbiamo tener presente che
il 90% dei prodotti finanziari, buoni ma soprattutto non buoni, viene
studiato e progettato presso queste società finanziarie/bancarie.
In questo caso, la causa dei principali mali del mondo è rappresentata
dai cosiddetti strumenti derivati, denominati CDO e CDS.
Tali strumenti non sono altro che mutui immobiliari
"impacchettati" e trasformati in obbligazioni. Quindi, grazie
a questa operazione di "cartolarizzazione" (trasformare in
carta un mutuo) tutte le principali Banche hanno potuto vendere a
chiunque e all'esterno i debiti immobiliari dei loro clienti.
Naturalmente il vantaggio delle Banche stava proprio nel fatto che
potevano ottenere ulteriori profitti da queste obbligazioni strutturate:
infatti, chi acquistava un'obbligazione garantita da un mutuo
immobiliare prestava una certa quantità di denaro per un certo periodo
di tempo ricevendo un interesse, garantito dai pagamenti rateali di chi
aveva realmente sottoscritto il mutuo.
Si parla anche di mutuo "subprime"per indicare che questo è
effettivamente un mutuo a rischio, detto in termini tecnici NINJA (No
Income, No Job or Asset = Nessun Reddito, Nessun Lavoro stabile o
Garanzia Finanziaria).
Praticamente, il circuito partiva dalle Società di
ingegneria finanziaria che progettavano il prodotto, proseguiva poi con
le Banche Commerciali (quelle che erogavano i mutui ai clienti) che
impacchettavano i mutui e vendevano le obbligazioni alle Banche d'Affari
o le collocavano direttamente sul mercato. In questo modo si creava una
sorta di circolo vizioso con l'entrata di continua liquidità derivante
dalla vendita delle obbligazioni strutturate, liquidità utilizzata per
sostenere richieste di nuovi mutui e finanziamenti, e nuovamente per
emettere altre obbligazioni strutturate.
Iniziata con gli Stati Uniti (a parte la progettazione
avvenuta nella city di Londra) questa prassi è divenuta comune sia in
Asia che in Europa tantoché pochissime Banche, anche europee, sono
immuni da questo fenomeno.
E questo giochetto, che ha portato enormi profitti "facili"
nelle casse delle Banche è andato avanti per anni, sostenuto anche dal
continuo sviluppo del mercato immobiliare americano, con aumenti
costanti del numero delle case costruite (esiste anche un indice
economico basato sul numero dei nuovi cantieri) ed ovviamente con gli
aumenti dei prezzi. Ciò ha portato inesorabilmente alla creazione di
una bolla speculativa, che è esplosa, negli Stati Uniti, circa un paio
d'anni fa, causando insolvenze, mancati pagamenti e rimborsi parziali
delle rate dei mutui di massa. Ricordiamo che in America i mutui
vengono, almeno venivano concessi ai cittadini con richiesta di minime
garanzie e per importi del 100-130% dell'immobile oggetto del mutuo.
Si è assistito quindi al blocco dell'aumento del prezzo
delle case e successivamente al suo crollo, non ancora terminato.
Immaginate ora cosa può essere successo dal lato delle note
obbligazioni legate ai mutui subprime: chiunque detenesse nel proprio
portafoglio questi titoli ha iniziato a venderli precipitosamente, ma
con difficoltà perché ormai erano privi di garanzie (i clienti non
pagavano più le rate), i prezzi erano scesi profondamente, e le
quotazioni furono sospese.
A seguito di questa crisi, diverse Banche americane dichiararono
fallimento o pesanti insolvenze (Lehman Brothers, Merril Lynch, AIG,
Fannie Mae, Freddie Mac, Mutual Washington, ecc...), costringendo il
Governo e
E veniamo all'ultimo atto, ovvero all'approvazione da parte
dell'Amministrazione Bush, naturalmente in collaborazione con
Ora gli effetti, come sempre, partendo dagli Usa stanno
arrivando anche in Europa dove molte Banche hanno acquistato e rivenduto
ad altre Banche, Sim, Gruppi Assicurativi, Fondi Pensione,
Amministrazioni Pubbliche (Stati, Regioni, Province e Comuni), Gruppi
Industriali, le obbligazioni strutturate sui mutui subprime. Immaginiamo
quali potranno essere le conseguenze dell'azzeramento di valore di
queste obbligazioni per i Fondi Pensione o per le Amministrazioni
Pubbliche, e quindi per la collettività, che le detengono nel proprio
portafoglio...
In Europa, però, non c'è ancora alcun accordo su un eventuale piano di
salvataggio comune.
Anche l'Italia non è immune da tale situazione negativa ed
i principali Gruppi Bancari (Unicredit, e prossimamente anche Intesa ed
MPS) iniziano ora a far uscire comunicati stampa con i quali si
dichiarano notevoli difficoltà finanziarie legate al possesso e alle
perdite causate da questi titoli (obbligazioni strutturate e derivati).
E' proprio di questi giorni l'annuncio dell'Amministratore Delegato di
Unicredit, Alessandro Profumo, relativo ad un prossimo aumento del
capitale sociale della Banca necessario per far fronte a tali
problematiche. E pensare che lo stesso Profumo, fino a pochi mesi fa,
intervistato, continuava ad affermare che era tutto sotto controllo, i
fondamentali erano più che buoni e
E questa possiamo definirla la cronaca della nascita e
sviluppo della nuova crisi finanziaria del 2008.
Ma, al di là della mera e tecnica cronistoria, mi sembrano doverose
alcune considerazioni, alle quali vorrei lasciare la risposta ai
lettori:
- è giusto che il conto di tale disastro finanziario sia
poi pagato dai cittadini?;
- è giusto che la maggioranza della Comunità ripiani il
conto salato causato da una minoranza di avidi, ricchi, egoisti,
imbroglioni, bugiardi e ladri?;
- è giusto che i veri autori di tale "truffa"
finanziaria legalizzata (i nomi sono sempre quelli delle principali
Banche d' Affari Usa e delle Banche Commerciali loro complici americane,
asiatiche ed europee), alla fine escano impuniti con il benestare delle
principali Autorità Governative e di Controllo?;
- è giusto che gli amministratori di queste note Banche d'
Affari e Commerciali, dopo aver causato un tale dissesto mondiale,
semplicemente si dimettano dalle loro cariche e se ne escano con
liquidazioni di 30-40-60 milioni di dollari ciascuno?;
- è giusto che all'interno delle più alte cariche
governative e degli organi di controllo siedano personaggi provenienti
da queste famigerate Banche d' Affari? (l'esempio emblematico è il caso
di Henry Paulson, Ministro del tesoro Usa, con patrimonio personale
stimato intorno ai 700 milioni di dollari e, guarda caso, proveniente da
Goldman Sachs; ma ricordiamo anche Mario Draghi, oggi Governatore di
Banca d'Italia, proveniente dalla stessa Banca d'Affari, e lo stesso
Romano Prodi, ex Primo Ministro del Governo Italiano e proveniente
sempre dalla stessa Banca...);
- è giusto che le società di Rating, che dovrebbero
essere degli Enti imparziali e super partes, ma che invece sono in
collusione con queste Banche d'Affari, applichino giudizi e punteggi
positivi a queste obbligazioni e a quelle delle Banche amiche pur non
avendone i requisiti? (ricordiamo che le obbligazioni di Lehman Brothers
avevano AAA, ovvero il massimo punteggio di affidabilità e, nella sola
Italia, i risparmiatori truffati possessori di tali titoli si stima
siano oltre 300.000).
Inoltre, un nuovo pericolo è all'orizzonte sul sistema
finanziario Usa, e successivamente in Europa: il rischio fallimenti
relativamente ai rimborsi legati alle carte di credito.
E' infatti sempre maggiore il numero di clienti che non riescono a far
più fronte ai pagamenti, in un'unica soluzione e rateali, sulle carte
di credito. E forse non tutti sono a conoscenza che, nei giorni scorsi,
mentre al Congresso Usa si votava il piano di salvataggio di Paulson, è
stata approvata, sempre dal Congresso, una Legge a favore dei detentori
di carte di credito, in difficoltà nei pagamenti, che impedisca alle
Compagnie Finanziarie e assicuratrice di alzare indiscriminatamente gli
interessi retroattivamente, senza preavvisare la clientela. Dopo le
segnalazioni di migliaia di clienti, la stessa Federal Reserve ha dovuto
ammettere che queste rappresentano pratiche "ingannevoli".
Ed i numeri di tale fenomeno non sono per niente incoraggianti: nel solo
2007 ed inizi 2008 il tasso delle insolvenze è aumentato in maniera
vertiginosa e si stima che circa 2.5 milioni di cittadini rischiano il
fallimento personale.